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salute dentale

Agosto a casa? Il Dentista c’è!
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28 Luglio 2020

Scopri numeri utili Verdenti per chi rimane in città. Clicca qui per scoprire le aperture!

La vitamina C amica della salute del tuo sorriso.
La vitamina C amica della salute del tuo sorriso.

La vitamina C amica della salute del tuo sorriso.

29 Gennaio 2020

Mangiando ogni giorno 5 porzioni di frutta e/o verdura di stagione si introducono quantità adeguate di sali minerali e di vitamine che assicurano il buon funzionamento dell’organismo e la salute del cavo orale.

La vitamina C è in grado di stimolare la reazione delle difese immunitarie, quando il nostro organismo è più esposto al rischio di contrarre infezioni respiratorie e influenza, rafforza ossa e denti, al contrario, la sua carenza può provocare lo sviluppo di gengiviti e sanguinamento gengivale.

La vitamina C (acido ascorbico) è un potente antiossidante che rallenta l’invecchiamento delle cellule; aiuta la cicatrizzazione delle ferite; migliora l’assorbimento del ferro; difende dagli effetti dell’inquinamento,

I consigli per fare il pieno di Vitamina C:
tre frutti freschi al giorno, a fine pasto, come spuntino e a colazione, per delle spremute fresche o aggiunti a macedonie e insalate. Verdure fresche di stagione, sia a pranzo che a cena, variando il tipo e il colore.
Si trova soprattutto nei vegetali freschi, ad esempio:
• Arance
• Mandarini
• Fragole
• Kiwi
• Limoni
• Spinaci
• Broccoli
• Cavolini di Bruxelles
• Ribes
• Pomodori
• Peperoni rossi

Vuoi saperne di più sull’alimentazione che premia il tuo sorriso?
Noi dentisti verdenti abbiamo realizzato una guida illustrata che ti spiegherà con semplicità come prenderti cura quotidianamente della salute orale partendo da una corretta alimentazione, in omaggio alla prima visita dal dentista aderente al progetto Verdenti.

Scopri qui chi è il Verdentista più vicino a te.

Un Bel sorriso comincia dalla Vitamina B
Un Bel sorriso comincia dalla Vitamina B

Un Bel sorriso comincia dalla Vitamina B

22 Gennaio 2020

Prenderti cura quotidianamente della salute orale partendo da una corretta alimentazione è il modo migliore per mantenere un sorriso sano.
Le vitamine del gruppo B svolgono un ruolo importante dal punto di vista delle benessere generale dell’individuo e vanno assunte regolarmente attraverso l’alimentazione per assicurarne la presenza nell'organismo nelle dosi corrette.
Sono fondamentali per convertire i carboidrati lipidi e proteine in energia, per la produzione dei globuli rossi, la protezione delle cellule dallo stress ossidativo e per il buon funzionamento del sistema nervoso.

Vitamina B1
chiamata anche vitamina del morale perché la sua presenza o assenza condiziona l’umore delle persone è fondamentale per assicurare un giusto processo di conversione del glucosio in energia.
Presente in: Cereali, Noci, Soia, Legumi, Mais, Carne di maiale, Molluschi, Uova

Vitamina B2
si occupa di rilasciare al corpo l’energia accumulata da proteine e grassi e carboidrati.
Presente in: Latte e derivati, Uova, Lievito di birra, Pappa reale e muesli, Cioccolato al latte, Fegato, Mandorle, Verdure a foglia verde come spinaci, foglie di rapa Anguilla

Vitamina B3
È importante per il corretto funzionamento del sistema nervoso, favorisce la respirazione delle cellule e la circolazione sanguigna.
Presente in: Cereali, Patate, Pesce azzurro, Lievito di birra, Spinaci, Derivati di latte, Uova

Vitamina B5
È fondamentale nell’azione di metabolismo di grassi, proteine e carboidrati e aiuta a sintetizzare colesterolo e ormoni, aiuta in situazioni di eccessiva stanchezza.
Presente in: Carne, Legumi, Funghi essiccati, Pesce, Frutta, Verdura cruda

Vitamina B6
riveste un ruolo importante nella formazione di ormoni, globuli bianchi e rossi ma anche nella stimolazione di funzioni cerebrali, lotta all’invecchiamento, metabolismo di amminoacidi, acidi grassi e zuccheri, prevenzione di disturbi come depressione, insonnia, dolori mestruali, stanchezza e mal di testa.
Presente in: Carne, Pesce, Spinaci, Patate, Legumi, banane, prugne e avocado

Vitamina B9
Chiamata anche acido folico,è fondamentale che venga assunta da donne in stato di gravidanza, favorisce la sintesi delle proteine e del DNA.
Presente in: Fegato, Latte, Lattuga, Avocado, Broccoli, Spinaci, Cereali, Legumi, Kiwi, Arance, Limoni

Vitamina B12
Molto importante nella produzione dei globuli rossi e nella formazione del midollo osseo, nel metabolismo di amminoacidi, acidi nucleici e acidi grassi.
Presente in: Carne, Pesce, Latte e derivati, Uova, Alghe (ma in quantità piccolissime)

Trova il dentista Verdenti più vicino a te, alla prima visita riceverai in omaggio una guida illustrata che ti spiegherà con semplicità come prenderti cura quotidianamente della salute orale partendo da una corretta alimentazione

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La vitamina A allena il tuo sorriso a mantenersi sano.
La vitamina A allena il tuo sorriso a mantenersi sano.

La vitamina A allena il tuo sorriso a mantenersi sano.

16 Gennaio 2020

Seguire una dieta equilibrata significa anche assumere cibi che svolgono una importante azione antinfiammatoria delle mucose e delle gengive.

La Vitamina A è utile per lo sviluppo delle ossa e per il loro rafforzamento nel tempo, per la crescita dei denti e si distingue per la sua capacità di fornire una risposta immunitaria al nostro organismo

La Vitamina A, o retinolo, è una vitamina liposolubile che viene accumulata nel fegato e rilasciata quando necessario. Disponibile anche sotto forma di carotenoidi, precursori che vengono trasformati in vitamina A direttamente nell’organismo, è presente nei seguenti alimenti:

ORTAGGI DI COLORE ARANCIO
- carote
- zucche
- peperoni

VERDURE A FOGLIA VERDE
- spinaci
- broccoli

IN ALCUNI FRUTTI
- albicocche
- meloni
- pesche gialle
- pompelmo rosa
- papaia

ALIMENTI DI ORGINE ANIMALE
- uova
- Latte e derivati

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Il BLU che protegge i tuoi occhi ma anche i tuoi denti
Il BLU che protegge i tuoi occhi ma anche i tuoi denti

Il BLU che protegge i tuoi occhi ma anche i tuoi denti

08 Agosto 2019

Mirtilli, lamponi, more, ribes, fragole, susine, uva nera, fichi, prugne, melanzane, radicchio, cavolo viola, fagioli neri e patate viola.
Le tonalità di blu di questi cibi sono dovute dalla presenza di antociani, composti che grazie alla loro struttura molecolare sono in grado di reagire con i radicali liberi riducendo così i danni che queste molecole possono provocare alle cellule ed ai tessuti.
Gli antiossidanti impediscono l’alterazione del funzionamento di alcune molecole molto importanti a livello biologico, come le proteine, e svolgono un’azione protettiva sul sistema vascolare cardiaco e quindi anche sui i vasi sanguigni dell’occhio.
Il loro consumo contribuisce a mantenere in salute il sistema vascolare retinico, proteggendolo dall’invecchiamento e dai danni esercitati dalle radiazioni ultraviolette.
Ma contribuiscono anche alla salute del tuo sorriso, sono considerati cibi ad attività antibatterica locale e possono contribuire a impedire l’adesione della placca, causa delle carie sui denti.
I polifenoli in essi contenuti hanno anche azione antibatterica e possono prevenire malattie gengivali, carie e alito cattivo.
La frutta e la verdura non devono mai mancare nell’alimentazione quotidiana, è importante per la salute orale (e non solo) cercare di mangiarne almeno 5 porzioni al giorno privilegiando quelle di stagione.
Meglio mangiarle crude perchè facilitano il flusso salivare e l’autodetersione dei denti.

Vuoi saperne di più?
Chiedi al tuo Verdentista qual è la migliore prevenzione per mantenere il tuo sorriso bello e sano.

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Aperti per ferie
Aperti per ferie

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01 Agosto 2019

I numeri utili Verdenti per chi rimane in città.

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La salute passa attraverso la bocca
La salute passa attraverso la bocca

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24 Luglio 2019

Da carie a tumori, le malattie parodontali un problema per 1 persona su 2.

Le carie dentali sono una delle patologie più comuni al mondo, una ricerca del Menzies Health Institute di Brisbane indica che la carie negli adulti colpisce più di un terzo (34,1%) della popolazione mondiale.

L’insorgere di questa patologia dipende dai batteri che abbiamo in bocca e dall’acidità causata da certi cibi che facilitano la demineralizzazione dei denti.
La demineralizzazione dello smalto può verificarsi anche in assenza di batteri come conseguenza del consumo frequente di sostanze acide presenti negli alimenti o nelle bevande.
La causa principale è dovuta al consumo eccessivo di zucchero e le bibite ne sono la maggior fonte.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda meno di sei cucchiaini di zucchero aggiunto al giorno mentre molti adolescenti ne consumano tre volte di più:

Recenti studi sulla popolazione mondiale riportano che un bambino su tre all'età di 5 o 6 anni ha la carie nei denti da latte e all'età da 12 a 14 anni soffre di carie nei denti adulti.
Risulta chiaro di come ridurre il consumo di zucchero aggiunto sia la chiave per combattere la prevalenza di carie.

• Gli alimenti con indici glicemici più elevati aumentano il rischio di malattia cariosa.
• Lavarsi i denti due volte al giorno rappresenta sempre la migliore prevenzione ma è bene ricordare che dopo l’assunzione di cibi acidi è meglio attendere almeno 30 minuti.
Facendolo prima si potrebbe ottenere l’effetto contrario e danneggiare molto di più lo smalto. L’effetto prodotto dallo spazzolino in realtà anziché rimuovere le sostanze nocive le farebbe penetrare ancora più in profondità nello smalto andando a corrodere il livello sottostante chiamato dentina.
In uno studio a opera dei ricercatori tedeschi dell’Università di Göttingen alcuni volontari sono stati seguiti per tre settimane al fine di osservare gli effetti dello spazzolare i denti dopo aver assunto una bevanda gassata zuccherata con un pH 2,9.
Si è scoperto che in chi si lavava i denti dopo 20 minuti dall’assunzione della bibita si verificava un aumento della perdita della dentina, causato dalla corrosione.
Ulteriori test hanno dimostrato che se il periodo di tempo, prima di spazzolarsi i denti, aumentava da 30 a 60 minuti non si verificava la stessa usura.

Vuoi approfondire l’argomento? Cerca il Verdentista più vicino, saprà consigliarti su come adottare uno stile di vita più salutare, perché la salute passa attraverso la bocca.

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Conoscere per prevenire
Conoscere per prevenire

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05 Luglio 2019

OSAS Obstructive Sleep Apnea Syndrome - Sindrome delle apnee ostruttive:
Presentata alla Camera una risoluzione affinché «l’Osas sia riconosciuta come malattia cronica invalidante» e che impegna il Governo in una serie di iniziative come l’avvio di una campagna informativa di prevenzione, diagnosi e cura ora servono i conseguenti passi legislativi rispetto a una patologia tanto diffusa quanto subdola da un punto di vista clinico, gestionale e, non ultimo, in termini di costi.
Se questa patologia venisse diagnostica nei modi e nei tempi giusti, diminuirebbero sensibilmente gli incidenti sul lavoro, le giornate di lavoro perse e le complicazioni che l’Osas comporta:
• La frammentazione del sonno, causa della sonnolenza diurna e conseguente limitazione della capacità di concentrazione e aumento del rischio di incidenti stradali e lavorativi.
• L‘ipossiemia (cioè la diminuita ossigenazione del sangue), che contribuiscono alle malattie correlate alle apnee (Ipertensione arteriosa, Cardiopatia coronarica, Infarto del miocardio Angina pectoris,, Ictus cerebrale, Aritmie cardiache, Insufficienza cardiaca, Diabete, Malattie oculari.
• La diminuita pressione nel torace dovuta agli sforzi che il corpo compie per tentare di respirare malgrado l’ostruzione meccanica, che può causare reflusso gastro-esofageo e contribuisce alla genesi di problemi cardio-circolatori.

La sindrome delle apnee notturne (OSAS), è caratterizzata da pause o interruzioni del normale respiro durante il sonno della durata di almeno 10 secondi anche per più di un centinaio di volte in una singola notte. La conseguenza più importante è il risveglio del cervello che provoca l’attivazione dei muscoli dilatatori della faringe e quindi la sospensione dell’apnea: di solito dopo tre o quattro respiri fragorosi l’ossigenazione torna a livelli accettabili. I risvegli sono nella grande maggioranza dei casi di brevissima durata, e non vengono ricordati al mattino.

Durante il sonno normale i muscoli che controllano la lingua e il palato molle mantengono libere le vie respiratorie, se questi muscoli si rilassano diminuendo di tonicità, si verifica un restringimento delle vie aeree che con il fluire dell’aria provoca una vibrazione rumorosa della parte molle della faringe.

Se i muscoli della lingua perdono totalmente tonicità, la lingua collassa ostruendo completamente le vie respiratorie causando quindi episodi di interruzione della respirazione.

Oggi le terapie per combattere le apnee notturne sono molteplici e permettono ai pazienti di trarne di un beneficio immediato, rendendo più sicura la loro attività lavorativa e, soprattutto, di gran lunga migliore la qualità della loro vita.

Parlane con il tuo dentista ti aiuterà a valutare se i tuoi problemi sono da considerare sintomi di apnea da sonno e ti potrà suggerire un approfondimento diagnostico.

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In bocca potresti avere otturazioni dentali in argento. Ecco perché è meglio sceglierne altre.
In bocca potresti avere otturazioni dentali in argento. Ecco perché è meglio sceglierne altre.

In bocca potresti avere otturazioni dentali in argento. Ecco perché è meglio sceglierne altre.

19 Giugno 2019

Un regolamento europeo, a partire dallo scorso, vieta l’utilizzo delle otturazioni d’argento per i bambini e le donne in gravidanza, ma secondo una recente ricerca svolta dall’Accademia Italiana di Odontoiatria Conservativa e Restaurativa
- più del 60% degli italiani intervistati si affiderebbero ancora all’oro o all’amalgama d’argento,
- solo il 26% è al corrente che i materiali di ultima generazione a base di resine organiche, cristalli di silicio o quarzo sono quelli che meglio si integrano con l’estetica del dente permettendo di risparmiare la porzione sana agevolando eventuali nuovi interventi senza rischi,
- Il 2% per cento non sa quali possano essere le conseguenze di una carie dentale
- la maggioranza invece è consapevole che può dare dolore, infezione o portare alla rottura e alla perdita del dente stesso,
- Il 30% ritiene che un’otturazione debba durare per sempre (una durata fra i 10 e i 20 anni è da considerarsi del tutto ragionevole)
- solo il 10% ritiene che un’otturazione non debba costare più di 70€
- quasi il 50% è disposto a spendere oltre 180€ per un’otturazione ben fatta.
- Il 61% ritiene che l’abilità del professionista sia decisiva per il risultato di una buona otturazione

L’indagine ha confermato che gli italiani tengono a un bel sorriso, si affidano al dentista con fiducia e hanno capito il valore della professionalità di un bravo odontoiatra che utilizza materiali di qualità.

Quando e come è veramente necessario rimuovere l’amalgama

È importante sapere che le otturazioni in amalgama presenti sui denti potrebbero rappresentare in soggetti particolarmente predisposti, una fonte di intossicazione o di reazioni avverse che possono coinvolgere la salute generale del paziente.
Anche in assenza di studi scientifici adeguati a confermare questa tesi, di certo c’è che le otturazioni in amalgama contengono mercurio, un metallo pesante altamente inquinante e tossico per l’organismo umano e per l’ambiente.
L’intossicazione da mercurio può provocare gravi danni al sistema nervoso centrale e periferico, al cervello, al cuore, ai reni e al sistema immunitario.
La presenza di questo metallo è stata eliminata anche dai termometri e il ministero della salute si è espresso vietandone l’uso nei bambini fino ai 6 anni e nelle donne in gravidanza. Al di là delle polemiche nate attorno a questo argomento è utile conoscere i comportamenti corretti che sono stati individuati per la tutela della salute dei pazienti, degli operatori e dell’ambiente.

Ma quando è veramente necessario rimuovere l’amalgama?

- Innanzitutto per necessità odontoiatriche (come otturazioni fratturate, infiltrazioni, trattamenti canalari, patologie locali etc.), e nei casi in cui vi siano accertate necessità cliniche generali, come allergie, intolleranze o intossicazioni.
- è sicuramente utile in qualsiasi caso se si è consapevoli dei rischi legati alla presenza di amalgame nel cavo orale.
- infine per necessità estetica, oggi fattore piuttosto rivelante, per riappropriarsi di un sorriso sano, bianco e luminoso, per rimuovere l’effetto spesso creato dalle vecchie otturazioni in amalgama, che causano evidenti alterazioni cromatiche dei denti.

Prima di effettuare qualsiasi trattamento il paziente deve rivolgersi al dentista di fiducia che valuterà di volta in volta la necessita e le modalità di intervento.

I dentisti Verdenti adottano il PRA “Protocollo di Rimozione Protetta dell’amalgama” seguendo le linee guida :
- Periodicità: è preferibile togliere una sola otturazione in amalgama al mese (due solo se molto piccole )
- Isolamento: con una diga in silicone, un telo di gomma che isola il dente da trattare proteggendo tutto il cavo orale del paziente.
- Aerosol: si utilizza un abbondante getto d’acqua e pochissima aria per diminuire la percentuale di dispersione di mercurio.
- Clean-Up: con un aspiratore particolare che avvolgendo il dente in cui si deve intervenire, consente di intercettare la massima parte dei vapori di mercurio liberati.
- Rimozione: le frese utilizzate sono sottili e al carburo di tungsteno in modo da creare minor attrito e aerosol; inoltre si cerca di togliere l’otturazione in grossi pezzi (evitando la rimozione per vaporizzazione-polverizzazione.)
- Trattamento: iI trattamento restaurato viene eseguito con materiali compositi senza BisGMA in maniera da ridurre qualsiasiinfluenza da materiale sul tessuto dentale

Il tuo dentista saprà inoltre consigliarti sul post terapia. Affidati al professionista Verdenti più vicino a te

Giornata Mondiale del Donatore 2019 Dona sangue, salva una vita e prenditi cura del tuo sorriso
Giornata Mondiale del Donatore 2019 Dona sangue, salva una vita e prenditi cura del tuo sorriso

Giornata Mondiale del Donatore 2019 Dona sangue, salva una vita e prenditi cura del tuo sorriso

14 Giugno 2019

Lo sapevi che che un donatore deve avere delle gengive sane per poter offrire un sangue “pulito”?

La malattia parodontale e le malattie cardiovascolari.
La malattia parodontale è sostanzialmente un'infezione batterica, batteri che possono entrare nel sangue ed agire come fattori aggravanti di alcune malattie cardiache, come le malattie coronariche o le endocarditi infettive.
Periodiche visite di controllo e sedute di igiene dentale, permettono di contrastare la gengivite e la malattia parodontale.
Quando la malattia si è manifestata occorre però ricorrere alla Terapia specialistica parodontale per l'eliminazione delle tasche, del sanguinamento gengivale e il ripristino di gengive sane.
- La gengivite si manifesta con arrossamento, gonfiore e sanguinamento gengivale.
- La malattia parodontale oltre al sanguinamento gengivale, che può anche non essere evidente, porta alla retrazione gengivale e ossea con la conseguente perdita di tessuto di sostegno del dente. La formazione di tasche gengivali, nicchie di accumulo batterico, porta alla cronicizzazione ed evoluzione della malattia, fino a causare la perdita del dente.
Dolori o fastidi insorgono solo quando la patologia è molto grave o in presenza di ascessi parodontali, è quindi fondamentale prestare attenzione a:
- presenza di placca batterica e tartaro
- sanguinamento gengivale
- gonfiore o retrazione delle gengive
- alitosi.
Possiamo modificare il nostro stile di vita per ridurre il rischio di malattia gengivale e patologie ad essa correlate come quelle cardiovascolari:
1. Non fumare
2. Lavare bene denti e gengive. Preferire lo spazzolino elettrico a quello manuale
3. Pulire gli spazi interdentali è fondamentale. Quando lo spazio lo consente utilizzare gli scovolini al posto del filo.
4. Lavare denti e gengive almeno due volte al giorno per 4 minuti
5. Dentifrici e collutori specifici sono utili in aggiunta alla pulizia dei denti e delle gengive, ma da utilizzare sotto prescrizione del dentista.
6. Introdurre adeguate quantità di vitamina C e antiossidanti attraverso una dieta ricca di frutta e verdura
7. Sottoporsi almeno due volte all’anno a una seduta di igiene professionale e a un controllo dal dentista
8. Durante la visita di controllo chiedere di eseguire sempre il test per controllare la salute delle gengive
9. Se le gengive sanguinano, sono arrossate o l’alito è cattivo, andare subito dal dentista per una valutazione adeguata
10. Non trascurare le infiammazioni gengivali anche superficiali per evitare che si trasformino in parodontite. In caso di parodontite farsi curare secondo le linee guida.

Sangue sicuro per tutti: questo lo slogan scelto dall’OMS per la Giornata Mondiale del Donatore di sangue ed emoderivati 2019, che come sempre si celebrerà il 14 giugno prossimo.
Obiettivo di questa edizione – i cui eventi principali si terranno a Kigali, capitale del Ruanda – è sensibilizzare non solo i cittadini, ma anche i governi e i servizi sanitari affinché adottino politiche di promozione e difesa del dono volontario, non retribuito, periodico, associato, responsabile e anonimo. Valori imprescindibili per garantire sangue ed emoderivati con elevati standard di qualità e sicurezza.

versione italiana dell’immagine ufficiale diramata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Dentisti Verdenti ecompatibili con il futuro
Dentisti Verdenti ecompatibili con il futuro

Dentisti Verdenti ecompatibili con il futuro

05 Giugno 2019

Un network di professionisti che ha come scopo l’attenzione alla salute generale e alla prevenzione, che ama la propria professione e vuole continuamente migliorare nel rispetto del paziente e dell’ambiente.
Scegliere un dentista Verdenti fa parte delle buone abitudini che possono ridurre la nostra impronta plastica sul pianeta.
Ogni anno nel mondo, 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono in mare e degradando si trasformano in insidiosi piccoli frammenti che vengono mangiati dai pesci entrando così anche nella nostra catena alimentare. L’80% dei rifiuti che finisce negli oceani proviene da prodotti quasi tutti monouso.
Come possiamo cambiare tutto questo?
Riciclare non basta: dobbiamo produrre e utilizzare meno plastica!
I dentisti Verdenti hanno adottato un sistema che punta a ridurre al minimo (quasi zero) l’utilizzo di plastiche non riciclabili:
Per l’imbustamento degli strumenti utilizzano carta riciclabile (carta proveniente dalla Finlandia certificata FSC: non ottenuta dalla distruzione delle foreste primarie).
Evitano così di usare/gettare più di 100.000 buste di plastica all’anno
• Hanno sostituito i bicchieri di plastica monouso con bicchieri realizzati in amido di mais (completamente riciclabili).

INOLTRE
• hanno eliminato l'uso dei liquidi di sviluppo e fissaggio utilizzando la radiografia digitale.
• stanno acquisendo protocolli di comportamento e dispositivi per il risparmio di risorse naturali (acqua ed energia).
Fai anche tu una scelta concreta a favore dell’ambIente e della tua salute, scopri l’ecoprofessionista virtuoso più vicino a te.

Prenditi cura della tua bocca, non solo a maggio
Prenditi cura della tua bocca, non solo a maggio

Prenditi cura della tua bocca, non solo a maggio

11 Maggio 2019

Maggio è il mese della prevenzione del tumore del cavo orale

I sintomi del carcinoma orale.

Il tumore del cavo orale in Italia rappresenta il 7% dei tumori nell’uomo e l’1% nella donna. Ogni anno si registrano circa 6.000 nuovi casi con una mortalità, a 5 anni dalla diagnosi, di oltre il 70%, come se ogni tre ore una persona morisse a causa di questa grave patologia.
La sua incidenza è in aumento ma un’adeguata prevenzione e una diagnosi precoce sono l’unico strumento di cura capaci di garantire uno standard di sopravvivenza dell’80%.
Nella sua fase iniziale, il tumore del cavo orale si presenta frequentemente attraverso lesioni precancerose come macchie o placche bianche e/o rosse, piccole erosioni o ulcere all’interno della bocca.
Queste condizioni patologiche iniziali vengono spesso etichettate dai pazienti come “infiammazioni”che non presentano sintomi, sono persistenti e non si risolvono spontaneamente o con comuni terapie.
È fondamentale sottoporsi a uno screening periodico, eseguito da uno specialista, per capire se la lesione sia una patologia non evolutiva o se rappresenti lo stadio iniziale di un vero e proprio tumore.
Se le lesioni sospette persistono oltre i 10-15 giorni, è necessario ricorrere ad approfondimenti diagnostici.

Fattori di rischio

- Nel 75% dei casi, questa forma di carcinoma è legato all’abuso di fumo e alcol. La loro combinazione aumenta la probabilità di sviluppare la malattia di ben 15 volte. Il 90% dei soggetti affetti da carcinoma orale sono fumatori abituali.
- Alcune infezioni come il Papilloma Virus (HPV 16), che attacca soprattutto l’orofaringe, le tonsille e la base della lingua (causato principalmente dal sesso orale non protetto).
- l’eccessiva esposizione ai raggi solari è responsabile, in particolare, della comparsa di carcinoma alle labbra.
- Una dieta povera di frutta e verdura, che determina carenze vitaminiche, può essere un nemico per la salute del cavo orale. L’alimentazione corretta è in grado di controllare l’insorgenza e lo sviluppo del tumore del cavo orale. Fondamentale è il ruolo delle vitamine antiossidanti A, C ed E, contenute nella verdura e nella frutta di colore rosso, giallo e verde, in grado di eliminare radicali liberi dalle cellule danneggiate. Un adeguato supporto di nutrienti variati, appartenenti alla cosiddetta dieta mediterranea, oltre che un corretto assorbimento di ferro, vitamina B12 e acido folico rappresentano fattori di estrema importanza nella prevenzione di questa forma tumorale.
- I microtraumi continui, causati da protesi dentarie irritanti, denti scheggiati o fratturati, insieme a una cattiva igiene orale, sono fortemente associati all’insorgenza di questo tumore. Infine, poiché la mucosa orale perde col tempo alcune proprietà difensive nei confronti di stimoli esterni nocivi, l’età è un fattore di rischio dai 45 anni in poi. Il dentista è il primo specialista in grado di rilevare i sintomi del carcinoma orale e la diagnosi precoce aumenta la probabilità di essere curati con il minimo danno, senza gravi deformazioni al volto e menomazioni funzionali.

Consigli per la prevenzione

Se fai a attenzione a pochi semplici consigli, aiuti te stesso a porre le basi per una buona salute generale, non solo del cavo orale.
▪ Adotta corretti stili di vita, in modo da ridurre i fattori di rischio;
▪ Smetti di fumare e non abusare di alcolici.
▪ Fai sesso orale protetto.
▪ Adotta abitudini alimentari più sane privilegiando una dieta povera di grassi, ricca di frutta, verdura e cibi integrali.
▪ Migliora l’igiene orale, seguendo i consigli del dentista e dell’igienista dentale.
▪ Esegui visite periodiche dal dentista almeno 1 volta all’anno.
▪ Chiedi al dentista come eseguire l’auto-esame della bocca.

Il #dentista è il primo specialista in grado di rilevare i sintomi del #carcinoma#orale, e la diagnosi precoce aumenta la probabilità di essere curati con il minor danno possibile.

Dal 13 maggio al 14 giugno presso il tuo dentista #Verdenti potrai prenotare un appuntamento per effettuare una visita gratuita specifica per ispezioni su gengive, lingua, tessuti molli della bocca e orofaringe, per imparare a effettuare l’autoesame della bocca e per avere tutte le informazioni utili per difenderti dal tumore del cavo orale.

Scopri il dentista Verdenti più vicino a te.

I tuoi denti amano il cioccolato, anche a Pasqua.
I tuoi denti amano il cioccolato, anche a Pasqua.

I tuoi denti amano il cioccolato, anche a Pasqua.

17 Aprile 2019

Le uova di pasqua e i coniglietti di cioccolato possono contenere una simpatica sorpresa per il nostro sorriso:
il cacao è un ottimo anticarie, perché contiene sostanze antibatteriche che riescono a contrastare, in parte, gli zuccheri contenuti nel cioccolato.
Una buona notizia per gli amanti del cioccolato, soprattutto se fondente all’80-85%, ossia con quantitativi di zucchero pari quasi a zero: le uova pasquali sono amiche dei nostri denti.

Il cacao amaro è ricco, sulla superficie esterna della bacca, di alcune sostanze – i tannini, i floruri e i fosfati – che hanno capacità di antidemineralizzazione dello smalto.
Inoltre contiene alcuni antibatterici naturali in grado di impedire allo Streptococco mutans, il batterio responsabile della carie, di produrre il glucano. Quest’ultimo, di consistenza piuttosto vischiosa, si attacca ai denti ed offre ai germi una condizione ottimale per la formazione della placca.
Attenzione però, il cioccolato non riesce a svolgere un’azione preventiva verso l’insidiosità della carie vanificata se è gustato insieme ad altri alimenti dolci e/o a carboidrati ma soprattutto se non si rispettano, di base, le regole di una corretta e accurata igiene orale che resta la prima condizione per la prevenzione della carie e di altre patologie del cavo orale.

Dopo il pranzo di Pasqua e il picnic di Pasquetta per una corretta igiene orale è bene:
- lavare i denti prima di mangiare per diminuire la placca sulla quale potrebbero poi attecchire le sostanze nocive ai nostri denti;
- lavare i denti almeno 40 minuti dopo i pasti, dando il tempo allo smalto di rimineralizzarsi dopo l’azione delle sostanze acide contenute negli alimenti che hanno reso il dente più sensibile all’azione abrasiva dello spazzolino. Se non aspettiamo lo spazzolamento può portare all’usura della superficie dello smalto.
- Anche il filo interdentale deve diventare un’abitudine quotidiana.
- è importante bere molta acqua: la saliva agisce come detergente e antibatterico naturale
- se non ci si può lavare i denti i si può ricorrere a un chewing gum senza zucchero, che stimola l’aumento della salivazione.
- È utile concludere il pasto con un pezzetto di formaggio, il calcio in esso contenuto rimpiazza i minerali persi sulla superficie del dente ad opera dei batteri.

Per soddisfare la tua voglia di curiosità chiedi di più al tuo dental trainer.

Scopri dove trovare gli studi Verdenti

Un brindisi alla salute del tuo sorriso!
Un brindisi alla salute del tuo sorriso!

Un brindisi alla salute del tuo sorriso!

07 Aprile 2019

Un bicchiere di vino rosso protegge i nostri denti, dai batteri che provocano carie, grazie ai polifenoli. Recenti studi hanno dimostrato che l’azione antiossidante dei polifenoli può contrastare alcune patologie del cavo orale quali gengivite e parodontite, limitando la diffusione dei batteri della carie impedendo loro di legarsi alla superficie dentaria e quindi di nutrirsi.

Semplici accorgimenti per gustare un buon bicchiere di vino preservando il bianco dei nostri denti:
- È meglio non bere fuori pasto: la salivazione generata dalla masticazione del cibo aiuta a tamponare l’acidità del vino.
- È bene spazzolare i denti prima del pranzo (e di bere un bicchiere di vino rosso) per ridurre la placca normalmente presente sui denti che è la prima ad essere macchiata dal vino, a prescindere dal suo grado di acidità.
- Può essere utile assumere del formaggio mentre si degusta un bicchiere di vino o al termine del pasto: incoraggia la produzione della saliva, che neutralizza l’acido in bocca, lava via le particelle di cibo sfuggite e aiuta a prevenire la macchiatura. Inoltre, il calcio e altri nutrienti proteggono lo smalto dall’erosione.
- È meglio attendere 30 minuti prima di lavarsi i denti dando modo allo smalto di rigenerarsi perché hanno appena subito l’azione demineralizzante del vino e sono più sensibili all’azione abrasiva dello spazzolino.

Dal dentista:
- è importante programmare a una seduta semestrale di pulizia dei denti.
- nelle pigmentazioni più marcate è possibile ricorrere allo sbiancamento dentale, un procedimento chimico di tipo ossidativo che dà un risultato duraturo.

Trova il #dentista #Verdenti più vicino a te, potrai eseguire un test e riceverai una brochure che ti aiuteranno a valutare il tuo stato di salute generale attraverso denti e gengive.

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Lunga vita al tuo sorriso!
Lunga vita al tuo sorriso!

Lunga vita al tuo sorriso!

29 Marzo 2019

Le problematiche orali sono molto diffuse. Il 90% della popolazione mondiale è affetta da malattie gengivali o parodontali (cioè delle strutture di sostegno del dente come legamento e osso) In letteratura è riportato che la parodontite (già definita piorrea) colpisce oltre la metà della popolazione adulta.
La sua forma più grave interessa circa il 10% degli individui e la forma moderata circa un terzo.

Considerando tali dati, molte ricerche stanno valutando le relazioni tra salute orale e salute generale. Questi studi hanno notato che esiste effettivamente una influenza negativa tra i problemi gengivali e il diabete. In particolare i batteri presenti in bocca causano un’infiammazione che non rimane localizzata nel cavo orale, ma si diffonde nell’organismo. Questo stato infiammatorio influenza negativamente anche il nostro metabolismo ed è associato a varie malattie in altre parti del corpo

Tale aspetto è ancor più importante in persone che soffrono di particolari patologie come malattie dell’apparato cardiocircolatorio, diabete, insufficienza renale cronica o durante un periodo importante come la gravidanza.

Mantenere le gengive sane non significa soltanto far durare più a lungo i denti, masticare bene, ridurre l’alitosi o farci apparire più belli, ma aiuta le persone a vivere meglio e più a lungo.

Il dentista che partecipa al progetto Verdenti valuta attentamente tali aspetti per attivare un programma di prevenzione che permetta di ridurre lo stato infiammatorio locale e influire così anche sullo stato di salute generale.

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Come migliorare la salute e la qualità della nostra vita attraverso denti e gengive
Come migliorare la salute e la qualità della nostra vita attraverso denti e gengive

Come migliorare la salute e la qualità della nostra vita attraverso denti e gengive

20 Marzo 2019

Oggi è accertata l’associazione tra i problemi gengivali, parodontite e le cardiopatie. Le cardiopatie rappresentano però solo uno degli effetti delle infezioni gengivali nel nostro corpo. Gli altri riguardano l’arteriosclerosi, l’ischemia cerebrale, il diabete, le infezioni polmonari. Mantenere le gengive sane non significa soltanto far durare più a lungo i denti, masticare bene, ridurre l’alitosi o farci apparire più belli, ma aiuta le persone a vivere meglio e più a lungo.

Questo è ancor più importante in persone che soffrono di particolari patologie come malattie dell’apparato cardiocircolatorio, diabete o durante un periodo importante come la gravidanza.

La prevenzione ci aiuta a ridurre importanti fattori di rischio.

Il tartaro e la placca batterica si insinuano tra dente e gengiva “staccando” di fatto il dente dal suo supporto. All’inizio viene colpita la gengiva esterna e quindi si parla di “gengivite”.

Se i batteri non vengono rimossi, con il tempo l’infezione si approfondisce e attacca anche il legamento che collega il dente all’osso, causandone il distacco.
In questo caso si forma la cosiddetta “tasca parodontale” e la gengivite si trasforma in “parodontite”.

La parodontite non rimane in bocca e può diffondersi nel nostro organismo, peggiorando la qualità della vita poiché spesso crea dolori o ascessi, ha impatto sulla salute generale per quanto riguarda cardiopatie, sistema respiratorio, malattie dismetaboliche, diabete e gravidanza.

L’infiammazione cronica della parodontite favorisce l’ingresso dei batteri nel sangue, con conseguente attivazione della risposta infiammatoria e difensiva del nostro corpo. Tale reazione immunitaria può favorire la formazione di placche arteriosclerotiche che portano poi a squilibri cardiaci.
L’ infiammazione generale stimolata dai batteri può favorire la formazione di placche ateromatosiche causa dell’arteriosclerosi e delle conseguenti malattie cardiocircolatorie (ictus, infarti).
Le ultime ricerche hanno valutato che pazienti con problemi gengivali (parodontite) presentano un rischio aggiuntivo di problemi cardiocircolatori.
La buona notizia è che il trattamento gengivale può modificare l’infiammazione generale, che contribuisce allo sviluppo di tali problematiche.
Una buona igiene orale professionale periodica può aiutare a ridurre l’infezione orale, diminuendo così anche l’infiammazione generale all’interno del nostro corpo.
Non bisogna aspettare di avere problemi per seguire periodicamente le indicazioni del dentista e dell’igienista.
Il dentista del gruppo di Eco-odontoiatria (Verdenti) mette in atto una serie di protocolli che permettono di prevenire tali aspetti.

Trova il dentista #Verdenti più vicino a te e prenota un consulto gratuito, potrai eseguire un test e riceverai una brochure che ti aiuteranno a valutare il tuo stato di salute generale attraverso denti e gengive.

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Può il dentista farti dormire meglio?
Può il dentista farti dormire meglio?

Può il dentista farti dormire meglio?

13 Marzo 2019

Il 60% degli uomini e il 40% delle donne oltre i 60 anni russano, ma svegliare il proprio partner è solo una piccola parte del problema.

Chi russa spesso soffre anche di apnee notturne che provocano un cattivo sonno con microrisvegli continui che causano

- La frammentazione del sonno, causa della sonnolenza diurna e conseguente limitazione della capacità di concentrazione e aumento del rischio di incidenti stradali e lavorativi.

- L’ipossiemia (cioè la diminuita ossigenazione del sangue), che causa una serie di fenomeni complessi che predispongono a Ipertensione arteriosa, Cardiopatia coronarica, Infarto del miocardio Angina pectoris, Ictus cerebrale, Aritmie cardiache, Insufficienza cardiaca, Diabete.

- La diminuita pressione nel torace dovuta agli sforzi che il corpo compie per tentare di respirare, che può causare reflusso gastro-esofageo e contribuisce alla genesi di problemi cardiocircolatori.

Il tuo dentista ti può aiutare a valutare se i tuoi problemi sono da considerare sintomi di apnea da sonno con alcune domande:

Ti dicono che russi anche se non hai bevuto alcool?
Ti dicono che talvolta smetti di respirare o che hai apnee durante il sonno?
Al mattino ti senti senza forze e stanco?
Al mattino ti svegli con il mal di testa?
Ti senti, più volte al giorno, stanco senza motivo apparente?
Ti addormenti guardando la TV, mentre leggi o stai lavorando?
Ti addormenti quando sei a teatro o al cinema?
Mentre guidi ti stanchi facilmente?
Hai difficoltà a restare concentrato a lungo?
Hai la pressione alta e prendi farmaci per questo motivo?
Prendi regolarmente farmaci per dormire?
Sei in sovrappeso?
Se hai questi sintomi, il tuo dentista Verdenti e ti potrà suggerire un approfondimento diagnostico:
- con un misuratore di apnee (nello studio dentistico) per identificare la gravità del problema.
- con una misurazione notturna degli episodi di apnea e del flusso d’aria (presso un centro del sonno specializzato)

La terapia riguarda prima di tutto le cause predisponenti
- obesità, posizioni del riposo, fumo e alcool.
Successivamente, se le apnee sono lievi e moderate, il problema può essere risolto o notevolmente ridotto tramite dei “dispositivi orali” che permettono facilitare il flusso attraverso le vie aeree superiori.
Se invece la situazione è più grave o ci sono ostacoli interni al flusso dell’aria si procede con la “maschera a ossigeno” o (raramente) con la chirurgia.

Scopri dove ottenere un consulto gratuito presso gli studi Verdenti

M’illumino di meno e riciclo di più.
M’illumino di meno e riciclo di più.

M’illumino di meno e riciclo di più.

28 Febbraio 2019

“L’economia circolare deve sostituire quella lineare perché le risorse mondiali non sono infinite e sprecare non ha senso”

Gli studi odontoiatrici gestiti in modo“non ecologico” producono giornalmente un enorme quantitativo di plastica non riciclabile. In America sono stati calcolati circa 1,7 miliardi di buste di plastica normalmente utilizzate per imbustare gli strumenti manuali, senza contare i rivestimenti e i teli protettivi ecc che aggiungono altri 680 milioni di pezzi.
Questa massa di materiale purtroppo non viene riciclata, ma si somma alla plastica esistente nel circuito dei rifiuti. Inoltre sempre in America vengono gettati nel flusso delle acque reflue circa 28 milioni di litri di liquidi chimici come lo sviluppo e il fissaggio per le pellicole radiografiche.

Il progetto Verdenti ECO-logico si attiva per il risparmio di risorse energetiche e per ridurre le possibili fonti di inquinamento.

I dentisti Verdenti
- evitano sostanze chimiche per la sterilizzazione degli strumenti (che vengono trattati in autoclave a vapore)
- impiegano materiali riciclabili invece della plastica normalmente in uso negli studi dentistici.
- per le corone in ceramica singole utilizzano una telecamera a scansione al posto delle tradizionali impronte. In questo modo i restauri protesici si possono realizzare in poche ore alla poltrona riducendo quindi l’utilizzo di silicone, gesso e altri passaggi tecnici e anche l’inquinamento dovuto ai prodotti di lavorazione.
- digitalizzano le cartelle cliniche e tutta la parte amministrativa riducendo dell’80% l’utilizzo della carta
- utilizzano protesi costruite dai migliori tecnici locali per avere un maggior controllo sulla qualità ed evitare inquinamenti da trasporto di protesi provenienti da altri paesi (in particolare Cina-India, paesi dell’Est).
- oltre ad iniziative e programmi per il risparmio di acqua, utilizzano aspiratori a secco che non usano acqua per poter funzionare.

Cosa puoi fare tu:
Ri-crea per dare nuova vita agli oggetti
Ri-metti in tavola. Una cena antispreco che svuota il frigo e finisce gli avanzi
Ri-acchiappa: corri o cammina e intanto raccogli i rifiuti
Ri-cicla creativamente utilizzando materiali di scarto per creare nuovi oggetti
Ri-pesca: organizza uno “swap party”, una festa in cui è possibile scambiarsi cose
Ri-pensa il tuo stile di vita
Ri-qualifica un quartiere.
Ri-lama il parquet invece di cambiarlo
Ri-fiuta la plastica
Ri-spetta l'ambiente e le idee degli altri
Ri-spegni le luci.

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Un bacio a Prova di San Valentino inizia da una corretta igiene dentale.
Un bacio a Prova di San Valentino inizia da una corretta igiene dentale.

Un bacio a Prova di San Valentino inizia da una corretta igiene dentale.

13 Febbraio 2019

L’accumulo di batteri, causa dell'alito cattivo, deriva spesso da una cattiva igiene orale quotidiana regolare. Il risultato è la formazione di placca batterica intorno alla linea delle gengive e nella parte posteriore della lingua.
Oggi esiste una soluzione al problema, chiedi al tuo dentista il Programma Antialitosi: comprende l’igiene dentale, uno scraping della lingua con degli speciali “grattalingua” e un prodotto antialitosi specifico da utilizzare a casa.

Esistono due tipi diversi di alitosi:

- ALITOSI TRANSITORIA: legata ad alcuni momenti (risveglio) e ad abitudini errate (alimentazione, fumo).
- ALITOSI PERSISTENTE: nel 90% dei casi dovuta a problemi legati a denti e gengive, per il 10% all’esistenza di patologie sistemiche.

Cause di alitosi
una scarsa igiene orale promuove la proliferazione della flora batterica orale, che attacca i residui di cibo decomponendoli con successiva liberazione di gas a base di zolfo.

Fumo
fumare comporta un aumento della secrezione di acidi nell'apparato digerente

Digiuno
abitudini alimentari scorrette (mangiare troppo e digiunare a lungo) provocano un alito sgradevole. La masticazione aiuta la rimozione delle cellule morte presenti nella bocca: nel caso del digiuno, queste cellule non vengono asportate e formano un sottile strato maleodorante.

Patologie ed alitosi
Difetti del metabolismo, insufficienza renale, problemi epatici , assunzione di farmaci (antipertensivi, antidepressivi, diuretici ed ansiolitici) tendono a diminuire la produzione di saliva, favorendo il verificarsi dell'alitosi. La saliva rappresenta un meccanismo di detersione efficace della bocca.

Igiene della bocca
un'attenta e scrupolosa igiene della bocca è la prima tecnica da adottare per cercare di porre rimedio all'alitosi: sebbene sia importante e corretto usare dentifricio e spazzolino in maniera appropriata, l'igiene del cavo orale è fondamentale, ma se all'uso del dentifricio si associa anche il filo interdentale ed un collutorio con proprietà antisettiche, il rischio di poter incorrere nell'alitosi diminuisce ulteriormente.

L'importanza dell'acqua
Bere regolarmente molta acqua aiuta a mantenere pulita e idratata la bocca, mentre le bevande alcoliche tendono a disidratare e vanno quindi evitate.
Se la freschezza dell'alito aumenta esponenzialmente all'aumentare della produzione di saliva, un altro rimedio utile in presenza di alitosi è quello di limitare il consumo di cibi che riducono la produzione di saliva (alimenti salati o ricchi di tannini).

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Italia il primo paese al mondo a vietare i bastoncini igienici non biodegradabili
Italia il primo paese al mondo a vietare i bastoncini igienici non biodegradabili

Italia il primo paese al mondo a vietare i bastoncini igienici non biodegradabili

05 Febbraio 2019

dal 1° gennaio 2019 in Italia è vietato commercializzare e produrre sul territorio nazionale i bastoncini per la pulizia delle orecchie che abbiano il supporto in plastica o in materiale non biodegradabile e compostabile, pena una multa da 1.500 a 50.000 euro.
È inoltre vietato gettarli nei servizi igienici e negli scarichi.

Secondo un monitoraggio effettuato da Legambiente su 46 spiagge italiane, il 91% dei rifiuti trovati sarebbe costituito proprio da cotton fioc, che sono spesso scambiati per cibo da uccelli, pesci e mammiferi, causando la loro morte o l’introduzione di sostanze tossiche nella catena alimentare. I bastoncini sono praticamente indistruttibili. E anno dopo anno, complice la cattiva abitudine di molti italiani di buttarli nel water, si moltiplicano.

Scelte concrete e importanti per l’ambiente, che ognuno di noi può condividere e mettere in pratica nelle attività quotidiane.

Anche la scelta del dentista può contribuire a ridurre la nostra “impronta plastica” sul pianeta.

#Verdenti è il primo progetto di Eco-odontoiatria in Italia che si basa sulla #Green#dentistry. È la nuova modalità per condurre lo studio dentistico che tiene conto delle possibilità che ha l'odontoiatra di influire sulla salute generale della persona e sull’ambiente.
Mediante l’attenzione ai materiali inseriti nel cavo orale, la riduzione della contaminazione di denti e gengive, il controllo dei processi che creano l’inquinamento, la salvaguardia di risorse.

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Decora le tue feste con un sorriso sano.
 Decora le tue feste con un sorriso sano.

Decora le tue feste con un sorriso sano.

20 Dicembre 2018

Arance, mandarini e limoni possono contribuire a rafforzare la salute delle nostre gengive grazie all'apporto di vitamina C.
Un abuso di questi agrumi però rischia di rovinare il tuo sorriso, l’acidità di questi cibi, infatti, indebolisce lo smalto aumentando il rischio di carie.
È quindi preferibile abbinare il loro consumo a cibi anti-cariogeni, che siano in grado di contrastare l'acidità da loro causata:

- frutta fresca non acida (mele e pere),
- frutta secca a guscio come noci e mandorle,
- verdure fibrose e crude (finocchi, sedano, cavolo),
- latte e formaggi stagionati (pecorino, parmigiano),
- ortaggi come cavolo nero, radicchio rosso, carciofo, porro, lattuga e indivia,
- acqua e bevande non zuccherate,
- cibi di consistenza elevate da masticare, poco alcalini e poco adesivi.

Non è però consigliabile abolire dalla nostra dieta arance mandarini e limoni, la vitamina C presente in questi agrumi ha un elevato potere antiossidante e contribuisce alla riparazione dei tessuti connettivi supportando l’integrità delle fibre collagene nella gengiva. L’equilibrato consumo di questa frutta può contribuire a rafforzare la salute delle nostre gengive contrastando il sanguinamento gengivale.

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Denti bianchi da far paura? evita il fai-da-te, affidati ai professionisti.
Denti bianchi da far paura? evita il fai-da-te, affidati ai professionisti.

Denti bianchi da far paura? evita il fai-da-te, affidati ai professionisti.

30 Ottobre 2018

Un bel sorriso, con una dentatura chiara e armonica è un desiderio di molti, ma ricorrere ai kit fai da te per lo sbiancamento dentale non sempre garantisce un risultato duraturo nel tempo. Prima di intervenire bisogna tuttavia capire da che cosa dipendono eventuali anomalie di colore, chiazze o tinte relativamente scure. In qualunque caso, è importante non eccedere nella ricerca di un «ultrawhite » impossibile.

Non esiste un “bianco universale” che vada bene per tutti i denti: il colore varia non solo da persona a persona, ma anche da dente a dente. Inoltre la colorazione caratteristica di ogni persona può essere alterata da fattori interni o esterni al dente; queste alterazioni sono chiamate discromie.

Quelle esterne, solitamente causate da placca batterica, tartaro, abitudini alimentari, fumo, clorexidina o da farmaci si possono eliminare con una seduta di igiene orale. Le discromie intrinseche, riguardano invece l’interno dei denti e sono provocate da farmaci come gli antibiotici (tetracicline), alterazioni durante lo sviluppo del dente, traumi, trattamenti endodontici, fluorosi o dal normale processo di invecchiamento.

Dentifrici, gel, collutori, mascherine o altri schiarenti fai da te, si limitano a rimuovere la patina superficiale che ricopre i denti, mentre il processo di sbiancamento professionale ossigena il dente, con penetrazione e scambio di molecole di perossido di idrogeno che generano la colorazione bianca.

Prima di uno sbiancamento è sempre consigliabile una seduta di igiene dentale per eliminare placca e tartaro perché “bianco è bello”, ma prima di tutto deve essere sano.

È importante inoltre ricordare che lo sbiancamento dentale è controindicato nel caso di pazienti con ipersensibilità dentinale o in casi di grave discromia e che è sempre necessaria una visita per permettere al dentista di capire se sia il caso o meno di intervenire con lo sbiancamento dentale professionale.

I dentisti Verdenti sapranno anche consigliare l’uso di dentifrici, gel e colluttori, che contengano la giusta concentrazione di perossido di idrogeno e il corretto PH per il mantenimento dopo il trattamento effettuato nei loro studi dentistici.

Per i dentisti Verdenti ogni persona è unica e presenta una situazione clinica differente, che va valutata in tutti i suoi aspetti.

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Il mese più Verde che c’è. Ottobre, Il mese della prevenzione Verdenti.
Il mese più Verde che c’è.  Ottobre, Il mese della prevenzione Verdenti.

Il mese più Verde che c’è. Ottobre, Il mese della prevenzione Verdenti.

01 Ottobre 2018

Visita gratuita per la prevenzione della carie, dei problemi gengivali e di eventuali fattori di rischio per la salute.
La salvaguardia dello stato di salute della bocca rappresenta uno dei punti cardini del progetto Verdenti, quindi durante il Mese della Prevenzione Verdenti potrai invitare i tuoi familiari e amici, che ancora non conoscono la nostra filosofia di prevenzione, a prenotare una Visita gratuita per la prevenzione di carie e problemi gengivali *.
Nel corso della visita, oltre alla situazione orale, verranno valutati i fattori di rischio che possono aver bisogno di un successivo Programma di Prevenzione specifico e forniremo indicazioni personalizzate riguardanti:
• la multifattorialità della malattia cariosa e della malattia parodontale per intervenire a ridurre le 3 concause di sviluppo di tali malattie: ospite, batteri, ambiente.
• Valutazione dell’influenza della situazione orale in caso di problematiche cardiache;
• Controllo e riduzione del russamento e delle apnee notturne;
• Valutazione dell’influenza di eventuali problematiche orali durante la gravidanza;
• Prevenzione dei tumori della bocca.

La visita di Prevenzione Verdenti rappresenta una scelta a favore della propria salute e dell’ambiente, consigliala a chi vuoi bene.
* la visita non comprende eventuali altre indagini diagnostiche (es.radiografie).

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Completare un pasto con un pezzo di formaggio salvaguarda la salute dei denti.
Completare un pasto con un pezzo di formaggio salvaguarda la salute dei denti.

Completare un pasto con un pezzo di formaggio salvaguarda la salute dei denti.

31 Agosto 2018

Il regime alimentare del sorriso ribalta alcuni principi della piramide della dieta mediterranea, che alla base mette pane, pasta, amidi, frutta e verdura e più in alto latte, latticini, uova, frutta a guscio, nella piramide della dieta 'per la bellezza della bocca' invece questi ultimi si trovano alla base, sempre insieme a frutta e verdura a Ph alcalino: uva, frutti di bosco, carote, sedano, broccoli, funghi.

Il dente non è una struttura statica ma dinamica: ogni volta che si mangia del cibo succede qualcosa in bocca perché si modifica il Ph. Più questo diventa acido più lo smalto dei denti si indebolisce, favorendo la formazione di placca, tartaro e carie. La frutta e la verdura croccanti aiutano a pulire i denti mentre latte e latticini proteggono lo smalto, perciò è consigliabile terminare il pasto con un pezzetto di formaggio e comunque bere un bicchier d'acqua per ristabilire il Ph dopo che si sono consumati alimenti acidi.
Sconsigliati alcolici e dolci. Il caffè e la macedonia vanno bene ma solo se presi senza zucchero, sia bianco che di canna, perché gli zuccheri semplici (a differenza di quelli complessi) sono facilmente attaccabili dai batteri. Al contrario il limone, che fa molto bene all'organismo per lo alcalinizza quando ingerito fa male ai denti perché acidifica il Ph della bocca. Sarebbe bene quindi berlo con una cannuccia o comunque non farlo permanere in bocca, come i succhi di frutta e gli alcolici".

Mangiare alimenti sani per il sorriso non basta:
- occorre adottare un comportamento che prevede un'igiene orale quotidiana
- non dimenticare di usare filo interdentale o scovolino se i denti sono troppo distanziati perché è tra un dente e l'altro che si annidano i resti di cibo e quindi proliferano i batteri”
- se non si possono lavare i denti dopo i pasti, masticare per qualche minuto una gomma con xilitolo o stevia.

Scopri di più dal tuo dentista Verdenti.

Scarica il PDF della piramide alimentare del sorriso

LA NUOVA PIRAMIDE DELL’EQUILIBRIO VITALE
LA NUOVA PIRAMIDE DELL’EQUILIBRIO VITALE

LA NUOVA PIRAMIDE DELL’EQUILIBRIO VITALE

22 Agosto 2018

Scopri tutti i consigli per mantenere uno stile di vita sano e equilibrato, scarica il nostro pdf, stampalo e tienilo come promemoria quotidiano, il tuo sorriso ringrazierà. Scopri di più dal tuo dentista Verdenti.

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Perchè il tuo sorriso preferisce una mela?
Perchè il tuo sorriso preferisce una mela?

Perchè il tuo sorriso preferisce una mela?

17 Agosto 2018

Per la salute orale, anche quello che mettiamo nel piatto può fare la differenza, e la carie, infezione causata da microorganismi presenti nel cavo orale, si può combattere proprio in cucina.
Esistono alimenti che hanno un alto potere cariogeno, che favoriscono maggiormente il rischio di carie:
- agrumi,
- cereali,
- bevande dolci,

cibi cariostatici, che se consumati, non fanno venire carie:
- carne, pesce,
- uova
- e quasi tutte le verdure

E vi è una terza famiglia formata dai cibi anticariogeni, che contrastano la formazione della carie, si possono consumare liberamente e se abbinati a cibi cariogeni hanno il potere di ridurne i danni aiutando a combattere l'acidità da loro causata:
- frutta fresca non acida (mele e pere),
- frutta secca a guscio come noci e mandorle,
- verdure fibrose e crude (finocchi, sedano, cavolo),
- latte e formaggi stagionati (pecorino, parmigiano),
- ortaggi come cavolo nero, radicchio rosso, carciofo, porro, lattuga e indivia,
- acqua e bevande non zuccherate,
- cibi di consistenza elevate da masticare, poco alcalini e poco adesivi.

Per allontanare il problema della carie – che colpisce l'80 per cento della popolazione mondiale – è consigliabile dunque fare maggior attenzione a quel che si mette in tavola, dedicando particolari maggiore attenzione alla categoria più a rischio-carie: i bambini. Oltre alle visite mediche di controllo è importante diminuire il consumo dei cibi più cariogeni:
gli zuccheri semplici o quelli contenuti negli alimenti, dalle caramelle al pane, dai dolci alle bevande gassate.

Aperti per ferie
Aperti per ferie

Aperti per ferie

01 Agosto 2018

I numeri utili Verdenti per chi rimane in città.

Clicca qui per scoprire le aperture!

La plastica monouso vietata in Europa a partire dal 2019
La plastica monouso vietata in Europa a partire dal 2019

La plastica monouso vietata in Europa a partire dal 2019

19 Luglio 2018

Nel mondo, le materie plastiche costituiscono l'85% dei rifiuti marini. Sotto forma di microplastiche sono presenti anche nell'aria, nell'acqua e finiscono anche sulle nostre tavole.
L'Europa se ne sta finalmente rendendo conto.

Grazie alla nuova direttiva proposta, si eviterebbe l'emissione di 3,4 milioni di tonnellate di CO2, danni ambientali pari a 22 miliardi di euro entro il 2030 e si produrrà un risparmio per i consumatori di 6,5 miliardi di euro.

▪ si limiterà l'uso di quelli per cui non esistono valide alternative, riducendone il consumo a livello nazionale
▪ Saranno messi al bando i prodotti di plastica monouso per i quali sono facilmente disponibili soluzioni alternative: posate, contenitori per il cibo, piatti e bicchieri monouso dovranno essere fabbricati esclusivamente con materiali biodegradabili.

Sono biodegradabili tutte le sostanze organiche che possono essere decomposte in sostanze naturali da microrganismi presenti in natura.
È compostabile ciò che si decompone in un processo di compostaggio il cui ciclo ha una durata massima di 90 giorni.
È consigliabile quindi scegliere contenitori per il consumo di alimenti che siano sia biodegradabili che compostabil come:

POLPA DI CANNA DI ZUCCHERO (BAGASSA)
materiale biodegradabile, residuo di estrazione proveniente dalla lavorazione della canna da zucchero: è costituito dalla parte fibrosa e dalla scorza della canna.
Rappresenta un eccellente sostituto del polistirolo per realizzare contenitori alimentari, essendo compatibile con microonde e frigoriferi.

PLA
La sigla corrisponde all’abbreviazione inglese di acido polilattico, una plastica biodegradabile ricavata dall’amido di mais. Rispetto alla plastica tradizionale che si disintegra in piccoli frammenti senza mai scomparire del tutto, il PLA si decompone in materia organica: CO2 ed acqua, che possono continuare il ciclo di vita del prodotto nutrendo il pianeta. Il PLA può essere utilizzato esclusivamente per cibi e bevande freddi. D’altro canto, ciò significa che per produrlo è necessaria una minore quantità di energia, rendendolo un’opzione ancor più eco friendly.

CPLA
Questo materiale rappresenta una variante del comune PLA ricavato dal mais, in cui l’elemento base viene cristallizzato: ne deriva un risultato completamente naturale, che assicura totale compostabilità e biodegradabilità. Grazie a tale processo, la resistenza al calore aumenta, divenendo assolutamente più adatto all’utilizzo con cibi caldi.

CARTA, CARTONE E LEGNO
Rricavati da riciclo o foreste sostenibili: dove gli arbusti una volta abbattuti vengono ripiantati, per evitarne l’esaurimento.
É bene controllare che il prodotto abbia riportato la certificazione FSC (Forest Stewardship Council), rilasciata dall’organismo internazionale dedito alla protezione delle foreste.

PSM
Plastarch Material. Simile al PLA, è realizzato con amido modificato attraverso enzimi e cellulosa per aumentarne la resistenza, la repellenza all’acqua, e renderlo a prova di olio e meno fragile. Questo materiale è definito semi biologico, in quanto la resina è mescolata con sostanze plastiche al fine di fornire la necessaria rigidità, indispensabile per realizzarne posate che possano essere realmente funzionali.
L’incenerimento di tale materiale produce fumi non tossici, e ciò che ne risulta può essere utilizzato come fertilizzante.

La filosofia Verdenti si preoccupa di ridurre rifiuti e inquinanti derivanti dalla pratica professionale in modo da influire positivamente anche sull’ambiente in cui viviamo.
Per ridurre la plastica, utilizzata per l’imbustamento degli strumenti impieghiamo solo buste di carta al posto di quelle di plastica (carta prodotta in circuito che non provoca deforestazione). Negli studi odontoiatrici Verdenti alcuni oggetti di plastica monouso sono già stati sostituiti con materiali riciclabili ad esempio con bicchieri in amido di mais.

Verdenti è Ecologico e condivide Greenpace “Plastic Radar”
Verdenti è Ecologico e condivide Greenpace “Plastic Radar”

Verdenti è Ecologico e condivide Greenpace “Plastic Radar”

06 Luglio 2018

Verdenti è Ecologico e condivide Greenpace “Plastic Radar”
l’iniziativa per segnalare i rifiuti di plastica in mare

Contribuisci anche tu a salvaguardare l’ambiente dall’inquinamento da plastica magari nei posti cui sei più affezionato o nei luoghi di vacanza
Scatta una foto del rifiuto e, se possibile, fare in modo che sia riconoscibile il marchio e il tipo di plastica di cui è costituito. Successivamente inviala tramite Whatsapp al numero +39 342 3711267 insieme alle coordinate geografiche del luogo dove è stato individuato il rifiuto

Attraverso il sito plasticradar.greenpeace.it sarà ipossibile consultare i risultati e scoprire quali sono le tipologie di imballaggi più comuni nei mari italiani, a quali categorie merceologiche appartengono, se sono in plastica usa e getta o multiuso e da quali mari italiani arriva il maggior numero di segnalazioni.
Se le spiagge e i fondali marini sono soffocati dalla plastica, questo non vuol dire che dobbiamo rassegnarci a convivere con la presenza di rifiuti in plastica ma ad accendere i riflettori su questo grave inquinamento che rappresenta una delle emergenze ambientali più gravi dei nostri tempi.

Se vogliamo fermare l'inquinamento da plastica nei nostri mari, è necessario che le grandi aziende affrontino concretamente le loro responsabilità, in particolare riguardo la plastica monouso, avviando immediatamente programmi che riducano drasticamente il ricorso all'utilizzo di imballaggi e contenitori in plastica usa e getta.

VAI IN VACANZA? PORTA CON TE UN SORRISO SANO.
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28 Giugno 2018

La salute dei tuoi denti non va in vacanza, può capitare che i denti diano qualche piccolo problema anche durante la pausa estiva: cade un’otturazione oppure la prima granita di stagione fa sentire una fitta ai denti.
Prevenire è sempre meglio e quindi, prima di farsi sorprendere in spiaggia da una carie o da una gengivite, è bene fare un piccolo check-up della salute dentale già prima della partenza: questo vale per tutti e a maggior ragione per chi porta protesi dentali, chi ha otturazioni e per i bambini che portano “apparecchi” per raddrizzare la dentatura.

Prima di partire per le tanto agognate vacanze:
• se è passato un po’ di tempo dall'ultimo controllo da dentista, è bene programmare per tempo una visita e una seduta di igiene dentale per eliminare placca e tartaro, principali cause delle carie e dei problemi gengivali.
• se prevedete viaggi in aereo o immersioni subacquee, chiedete al dentista di verificare lo stato di salute delle vostre vecchie otturazioni. Se in quelle condizioni dovesse cadere un'otturazione, è necessario evitare bevande o cibi troppo freddi e mantenere il dente il più pulito possibile.
• Se, subito prima della partenza, vi siete sottoposti a qualche piccolo intervento chirurgico in bocca, evitate l’esposizione al sole intenso nei primi giorni dopo il trattamento. Attenzione anche a ingerire acqua di mare durante i bagni: i batteri presenti nel mare possono infettare la ferita.

Durante le vacanze.
Estate e denti non vanno sempre d’accordo.
L’esposizione prolungata al sole e il caldo improvviso possono causare infiammazioni alla bocca e di conseguenza dolore ai denti e gengive.
• tutti i giorni, al mattino e alla sera, e comunque dopo ogni pasto principale, utilizzate dentifricio, spazzolino e il filo interdentale;
• Se siete fuori per un’escursione e non avete la possibilità di portare lo spazzolino con voi, masticate chewing gum senza zucchero. Vi aiuterà a mantenere la bocca pulita, incrementando la produzione di saliva che asporta i frammenti di cibo e ha quindi una funzione antibatterica.
• Cercate di evitare di consumare bibite gassate, succhi di frutta, snack e caramelle troppo zuccherate fuori dai pasti.
• Limitate l’assunzione di bibite gassate, aceto e agrumi che in dosi massicce aggrediscono lo smalto.
• Chiedere al dentista di fiducia quali farmaci usare in caso di necessità durante il viaggio e nel caso portarli con sè.
• Nel caso di un mal di denti improvviso, se non si hanno farmaci specifici, si può ricorrere all'analgesico comunemente utilizzato per il mal di testa o il mal di schiena.
• Se il mal di denti sopraggiunge in aereo? Niente paura si chiama barodontalgia (è dovuto all’altitudine e tende a scomparire all’atterraggio)
• In presenza di un ascesso, per lenire il dolore si può applicare sulla guancia del ghiaccio o sorseggiare dell'acqua molto fredda e contattare prima possibile un dentista.
• Se si rompe un dente, non è opportuno ricorrere al ghiaccio e va evitato il contatto con cibi e bevande troppo fredde. Al più presto, un dentista dovrà valutare se sia possibile riattaccare il pezzo fratturato.

Il mal di denti in vacanza è un problema notevole e potrebbe incidere negativamente sulle vostre aspettative e riuscita della stessa.
È inutile allarmarsi, l’importante è fare una buona prevenzione, seguire le norme di igiene, affidarsi ad uno specialista di fiducia, intervenire tempestivamente e ovviare a complicazioni con l’uso di analgesici, antinfiammatori e antibiotici. Evitate il fai da te.

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Il sole rende felici anche i tuoi denti
Il sole rende felici anche i tuoi denti

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21 Giugno 2018

Sotto l'azione della luce solare, la pelle sintetizza la vitamina D.
La vitamina D rende possibile l'assorbimento di calcio nell'intestino, aiutando l'organismo a crescere con ossa forti e sane nei bambini e contrastando l'osteoporosi negli adulti e negli anziani.

La soluzione è la moderazione, perché l'esposizione giornaliera al sole è necessaria alla nostra buona salute.
Numerose ricerche hanno evidenziato che anomalie nella struttura dei denti rivelano differenti episodi di carenza di vitamina D nella vita di un individuo, la vitamina D regola infatti l’assorbimento del calcio, i suoi livelli nel sangue e la mineralizzazione di denti ed ossa.

L’esposizione moderata al sole può essere supportata anche da un’alimentazione ricca di frutta e verdure, alleati di una sana abbronzatura e di una buona salute orale:

- le fragole: contengono acido malico e agiscono come astringente naturale per rimuovere la superficie macchiata dei denti;

- le pesche gialle: grazie a calcio e potassio costituiscono un valido alleato per rafforzare denti e ossa, inoltre grazie alla presenza di beta-carotene e vitamina C proteggono la pelle garantendo un’abbronzatura più graduale e duratura;

- sedano e carote contribuiscono a disperdere i batteri responsabili della creazione della placca e, di conseguenza, contrastano anche l’alito cattivo;

- il succo di carota e lime o, in alternativa, un gustoso cocktail di melone e pesche, grazie alla presenza di vitamina C ed E aiuterà a contrastare ed alleviare le infiammazioni e le gengive gonfie e doloranti.

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Giornata Mondiale del Donatore 2018: Share life
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14 Giugno 2018

Giornata Mondiale del Donatore 2018: Share life
Doni sangue? Prenditi cura del tuo sorriso.

La malattia parodontale e le malattie cardiovascolari.

La malattia parodontale è sostanzialmente un'infezione batterica, batteri che possono entrare nel sangue ed agire come fattori aggravanti di alcune malattie cardiache, come le malattie coronariche o le endocarditi infettive.
Periodiche visite di controllo e sedute di igiene dentale, permettono di contrastare la gengivite e la malattia parodontale.
Quando la malattia si è manifestata occorre però ricorrere alla Terapia specialistica parodontale per l'eliminazione delle tasche, del sanguinamento gengivale e il ripristino di gengive sane.
- La gengivite si manifesta con arrossamento, gonfiore e sanguinamento gengivale.
- La malattia parodontale oltre al sanguinamento gengivale, che può anche non essere evidente, porta alla retrazione gengivale e ossea con la conseguente perdita di tessuto di sostegno del dente.
La formazione di tasche gengivali, nicchie di accumulo batterico, porta alla cronicizzazione ed evoluzione della malattia, fino a causare la perdita del dente.
Dolori o fastidi insorgono solo quando la patologia è molto grave o in presenza di ascessi parodontali, è quindi fondamentale prestare attenzione a:
- presenza di placca batterica e tartaro
- sanguinamento gengivale
- gonfiore o retrazione delle gengive
- alitosi.

Possiamo modificare il nostro stile di vita per ridurre il rischio di malattia gengivale e patologie ad essa correlate come quelle cardiovascolari:
1. Non fumare
2. Lavare bene denti e gengive. Preferire lo spazzolino elettrico a quello manuale
3. Pulire gli spazi interdentali è fondamentale. Quando lo spazio lo consente utilizzare gli scovolini al posto del filo.
4. Lavare denti e gengive almeno due volte al giorno per 4 minuti
5. Dentifrici e collutori specifici sono utili in aggiunta alla pulizia dei denti e delle gengive, ma da utilizzare sotto prescrizione del dentista.
6. Introdurre adeguate quantità di vitamina C e antiossidanti attraverso una dieta ricca di frutta e verdura
7. Sottoporsi almeno due volte all’anno a una seduta di igiene professionale e a un controllo dal dentista
8. Durante la visita di controllo chiedere di eseguire sempre il test per controllare la salute delle gengive
9. Se le gengive sanguinano, sono arrossate o l’alito è cattivo, andare subito dal dentista per una valutazione adeguata
10. Non trascurare le infiammazioni gengivali anche superficiali per evitare che si trasformino in parodontite. In caso di parodontite farsi curare secondo le linee guida.

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Prenditi cura della tua bocca
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03 Maggio 2018

Maggio è il mese della prevenzione del tumore del cavo orale

I sintomi del carcinoma orale.

Il tumore del cavo orale in Italia rappresenta il 7% dei tumori nell’uomo e l’1% nella donna. Ogni anno si registrano circa 6.000 nuovi casi con una mortalità, a 5 anni dalla diagnosi, di oltre il 70%, come se ogni tre ore una persona morisse a causa di questa grave patologia.
La sua incidenza è in aumento ma un’adeguata prevenzione e una diagnosi precoce sono l’unico strumento di cura capaci di garantire uno standard di sopravvivenza dell’80%.
Nella sua fase iniziale, il tumore del cavo orale si presenta frequentemente attraverso lesioni precancerose come macchie o placche bianche e/o rosse, piccole erosioni o ulcere all’interno della bocca.
Queste condizioni patologiche iniziali vengono spesso etichettate dai pazienti come “infiammazioni”che non presentano sintomi, sono persistenti e non si risolvono spontaneamente o con comuni terapie.
È fondamentale sottoporsi a uno screening periodico, eseguito da uno specialista, per capire se la lesione sia una patologia non evolutiva o se rappresenti lo stadio iniziale di un vero e proprio tumore.
Se le lesioni sospette persistono oltre i 10-15 giorni, è necessario ricorrere ad approfondimenti diagnostici.

Fattori di rischio

- Nel 75% dei casi, questa forma di carcinoma è legato all’abuso di fumo e alcol. La loro combinazione aumenta la probabilità di sviluppare la malattia di ben 15 volte. Il 90% dei soggetti affetti da carcinoma orale sono fumatori abituali.
- Alcune infezioni come il Papilloma Virus (HPV 16), che attacca soprattutto l’orofaringe, le tonsille e la base della lingua (causato principalmente dal sesso orale non protetto).
- l’eccessiva esposizione ai raggi solari è responsabile, in particolare, della comparsa di carcinoma alle labbra.
- Una dieta povera di frutta e verdura, che determina carenze vitaminiche, può essere un nemico per la salute del cavo orale. L’alimentazione corretta è in grado di controllare l’insorgenza e lo sviluppo del tumore del cavo orale. Fondamentale è il ruolo delle vitamine antiossidanti A, C ed E, contenute nella verdura e nella frutta di colore rosso, giallo e verde, in grado di eliminare radicali liberi dalle cellule danneggiate. Un adeguato supporto di nutrienti variati, appartenenti alla cosiddetta dieta mediterranea, oltre che un corretto assorbimento di ferro, vitamina B12 e acido folico rappresentano fattori di estrema importanza nella prevenzione di questa forma tumorale.
- I microtraumi continui, causati da protesi dentarie irritanti, denti scheggiati o fratturati, insieme a una cattiva igiene orale, sono fortemente associati all’insorgenza di questo tumore. Infine, poiché la mucosa orale perde col tempo alcune proprietà difensive nei confronti di stimoli esterni nocivi, l’età è un fattore di rischio dai 45 anni in poi. Il dentista è il primo specialista in grado di rilevare i sintomi del carcinoma orale e la diagnosi precoce aumenta la probabilità di essere curati con il minimo danno, senza gravi deformazioni al volto e menomazioni funzionali.

Consigli per la prevenzione

Se fai a attenzione a pochi semplici consigli, aiuti te stesso a porre le basi per una buona salute generale, non solo del cavo orale.
▪ Adotta corretti stili di vita, in modo da ridurre i fattori di rischio;
▪ Smetti di fumare e non abusare di alcolici.
▪ Fai sesso orale protetto.
▪ Adotta abitudini alimentari più sane privilegiando una dieta povera di grassi, ricca di frutta, verdura e cibi integrali.
▪ Migliora l’igiene orale, seguendo i consigli del dentista e dell’igienista dentale.
▪ Esegui visite periodiche dal dentista almeno 1 volta all’anno.
▪ Chiedi al dentista come eseguire l’auto-esame della bocca.

Il #dentista è il primo specialista in grado di rilevare i sintomi del #carcinoma#orale, e la diagnosi precoce aumenta la probabilità di essere curati con il minor danno possibile.

Dal 5 al 31 maggio, presso il tuo dentista #Verdenti potrai prenotare un appuntamento per effettuare una visita gratuita specifica per ispezioni su gengive, lingua, tessuti molli della bocca e orofaringe, per imparare a effettuare l’autoesame della bocca e per avere tutte le informazioni utili per difenderti dal tumore del cavo orale.

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Una scelta ecosostenibile è un buon inizio
Una scelta ecosostenibile è un buon inizio

Una scelta ecosostenibile è un buon inizio

04 Aprile 2018

Scegliere un dentista Verdenti fa parte delle buone abitudini che possono ridurre la tua impronta di plastica sul pianeta!

I dentisti Verdenti hanno adottato un sistema che punta a ridurre quasi a zero l’utilizzo di plastiche non riciclabili nei loro studi:
- Per l’imbustamento degli strumenti utilizzano carta riciclabile
- Hanno sostituito i bicchieri di plastica monouso con bicchieri realizzati in amido di mais (completamente ricilabii).
- Hanno eliminato l'uso dei liquidi di sviluppo e fissaggio utilizzando la radiografia digitale.
- utilizzano protocolli di comportamento e dispositivi per il risparmio di risorse naturali (acqua ed energia).

10 consigli per eliminare la plastica dalla nostra vita

• 1 – Dì addio alle buste usa e getta. Shopping bag di tela in cotone riciclato, colorate, fatte a mano o prodotte in paesi in via di sviluppo, possono sostituire completamente le buste di plastica.
• 2 – Preferisci il mercato al supermercato. I prodotti sono locali, gli imballaggi sono cassette di legno e buste di carta e acquistare prodotti direttamente dall’agricoltore aiuta a stimolare l’economia locale. I cibi pronti, i surgelati, le vaschette di verdure precotte sono futuri rifiuti in plastica da smaltire.
• 3 – Fai un passo avanti, auto produci gli alimenti. L’orto in casa non è una moda, è un modo sostenibile di produrre cibo sano ed economico mentre ci si dedica ad un’attività rilassante e che vi farà capire quanto è importante il contatto con la natura.
• 4 – Fai attenzione ai cosmetici. Spesso contengono prodotti chimici che non fanno bene né alla pelle né all’ambiente. Uno dei prodotti più impattanti per l’ambiente sono gli esfolianti, per eliminare la plastica dal tuo beauty scegli quelli sostenibili che contengono pezzettini di nocciolo di albicocca, zucchero o gusci di mandorla.
• 5 – Elimina i piatti di plastica dalle tue feste. Puoi sostituirli con quelli di carta o i riutilizzabili in bioplastica, cellulosa o foglie di palma.
• 6 – Smetti di comprare le bottiglie d’acqua. Non puoi fare a meno dell’acqua minerale? Falla in casa! Ci sono ottimi prodotti per depurare e rendere frizzante l’acqua del rubinetto, vedrai che si riveleranno una scelta vincente dal punto di vista economico e della sostenibilità. Oppure informati sulle Case dell’acqua presenti nella tua città.
• 7 – Scegli detersivi ecocompatibili. Ormai non abbiamo più scuse per acquistare prodotti chimici ed aggressivi: in ogni supermercato ci viene proposta una vasta gamma di detersivi green che fanno a meno delle sostanze nocive per l’ambiente.
• 8 – Rendi green il pranzo che porti al lavoro. Nella pausa pranzo non cedere ai cibi pronti, porta da casa il tuo pranzo in un contenitore riutilizzabile, vedrai che farà bene al fisico e all’ambiente.
• 9 – Compra a peso. In quasi tutte le città italiane c’è un negozio in cui si possono acquistare prodotti di tutti i tipi a peso, mettendoli in contenitori portati da casa e scegliendo la giusta quantità per eliminare la plastica e gli sprechi.
• 10 – Dì addio alle gomme da masticare. Non è altro che plastica, che impiega secoli prima di biodegradarsi e danneggia l’ambiente tanto quanto le shoppers o gli imballaggi.

I dentisti Verdenti hanno fatto la loro scelta verde,

Scopri dove puoi trovare l’ecoprofessionista più vicino a te.

Il 16 Marzo è il World sleep day.
Il 16 Marzo è il World sleep day.

Il 16 Marzo è il World sleep day.

14 Marzo 2018

Un terzo della vita lo trascorriamo dormendo, quindi è estremamente importante dormire bene.
Uno stile di vita frenetico, comportamenti inadatti o nocivi, disturbi specifici o malattie del sonno frequentemente vengono ignorati o sottovalutati.
Se non dormi bene potresti soffrire di OSAS (obstructive sleep apnea syndrome) la sindrome delle apnee notturne e non saperlo.

TEST DI AUTOVALUTAZIONE.

Ti dicono che russi anche se non hai bevuto alcool?
Ti dicono che talvolta smetti di respirare o che hai apnee durante il sonno?
Al mattino ti senti senza forze e stanco?
Al mattino ti svegli con il mal di testa?
Ti senti, più volte al giorno, stanco senza motivo apparente?
Ti addormenti guardando la TV, mentre leggi o stai lavorando?
Ti addormenti quando sei a teatro o al cinema?
Mentre guidi ti stanchi facilmente?
Hai difficoltà a restare concentrato a lungo?
Hai la pressione alta e prendi farmaci per questo motivo?
Prendi regolarmente farmaci per dormire?
Sei in sovrappeso?

Se hai risposto sì alla maggior parte delle domande parlane con il tuo dentista, ti aiuterà a valutare se i tuoi problemi sono da considerare sintomi di apnea da sonno.

PERCHÉ EFFETTUARE UNO SCREENING ED UN TRATTAMENTO PRESSO UNO STUDIO ODONTOIATRICO.
Recenti studi scientifici dimostrano uno stretto legame tra l’abrasione dentale, il bruxismo e la sindrome delle apnee-ipoapenee del sonno, il tuo dentista è in grado di valutare se in base ad alcuni segnali è necessario eseguire accertamenti presso centri studi del sonno.
Con il tuo dentista potrai valutare l’utilizzo di un byte da portare solo durante il sonno. Tale dispositivo consente di allargare le vie aeree, per mantenere in posizione avanzata la mandibola liberando così le vie respiratorie e permettendo un corretto apporto notturno di ossigeno.

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Il sorriso di una donna è unico e speciale.
Il sorriso di una donna è unico e speciale.

Il sorriso di una donna è unico e speciale.

08 Marzo 2018

Il sorriso è in grado di racchiudere un potere a volte immenso e inaspettato. In occasione della Festa della donna, vogliamo regalarvi 5 consigli per valorizzare la vostra arma più potente: il vostro sorriso.

1. Igiene orale: punto di partenza fondamentale, deve esser fatta in maniera adeguata, lavando i denti 3 volte al giorno e abbinando l’utilizzo del filo interdentale una volta al giorno.

2. Pulizia dentale professionale: all’igiene orale quotidiana abbinare anche una pulizia più approfondita da fare con un’igienista dentale 2 volte l’anno.

3. Moderare il consumo di alimenti che possono macchiare i denti (caffè, vino, energy-drink, bevande gassate).

4. Moderare o eliminare il consumo di sigarette.

5. Curare il make-up: se avete i denti ingialliti è bene stare lontane dai rossetti violacei. Per i denti grigiastri, invece, un rossetto scuro, come il rosso ciliegia, può dare il giusto risalto alla dentatura. facendola apparire immediatamente più chiara. Se i vostri denti sono belli e bianchi valorizzateli con un bel rosso deciso.

Il sorriso è l’accessorio più bello che una donna possa indossare. (Audrey Hepburn)

Il progetto Verdenti comprende un programma periodico personalizzato di controlli gratuiti per ridurre l'incidenza delle patologie orali.
Una formula di prevenzione gestita direttamente dal dentista insieme al paziente, che diventa così il principale responsabile della sua salute.
In questo modo si riducono anche gli interventi necessari e i conseguenti costi.
Il dentista Verdenti esegue “soltanto ciò di cui il paziente ha bisogno”, sembra banale ma oggi, spesso per recuperare i costi dovuti a politiche promozionali o sconti, alcune strutture eseguono il cosiddetto over–treatment ossia cure inutili che servono soltanto a rientrare dei costi.


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NON PESARE SULL’AMBIENTE FAI LA TUA SCELTA ECOSOSTENIBILE.
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28 Febbraio 2018

Sapevi che l'Italia è il settimo Paese europeo in termini di generazione di rifiuti in plastica pro capite?
Con i nostri 35kg all'anno, siamo sopra la media europea (31). Purtroppo continuiamo a produrre (e consumare) troppa plastica, riciclare non basta più.

Dall’indagine Beach Litter 2017 di Legambiente, che ha monitorato 62 punti del litorale italiano, è emerso che ci sono in media 670 rifiuti ogni 100 metri lineari di costa.
Al primo posto troviamo la plastica e a seguire vetro, ceramica, metallo, carta e cartone.
Nel mare ci sono sacchetti di plastica, shopper e buste, ma anche plastica in altre forme e non serve dare la colpa alle grandi multinazionali perché il 54% dei rifiuti, sono di origine domestica. Questo significa che abbiamo una grande responsabilità, ma anche la possibilità di incidere nel nostro piccolo sul problema.
• Cerchiamo di riutilizzare i sacchetti di plastica o, meglio ancora, di puntare su quelli biodegradabili o di stoffa, anche più resistenti e spesso colorati e simpatici.
• Evitiamo di acquistare cibi con involucri di plastica già preconfezionati, ma preferiamo la vendita al minuto.
• Ogni volta che facciamo la spesa prediligiamo i prodotti in confezioni con plastiche riciclabili e rispettosi dell’ambiente.
• Conserviamo i nostri cibi senza avvolgerli nelle pellicole plastificate
• Utilizziamo lo stesso contenitore per rabboccare detersivi, shampoo etc
• Utilizziamo la raccolta differenziata e dove non è possibile riportiamo a casa i nostri rifiuti
• Evitiamo l’utilizzo di accessori usa e getta impegnandoci a riciclare e riusare più prodotti possibili.
• Riduciamo al minimo l’utilizzo di detersivi, detergenti, disinfettanti e igienizzanti quando non sono espressamente richiesti: acquistiamo quelli a basso impatto ecologico, fanno bene alla nostra salute e all’ambiente.
Mai come oggi l’inquinamento ambientale dovuto ai rifiuti della plastica chiede a tutti di dare il proprio contributo con urgenza e responsabilità.


Dot.ssa Lorenza Mosele

Il 23 Febbraio m’illumino di meno e cammino di più!
Il 23 Febbraio  m’illumino di meno e cammino di più!

Il 23 Febbraio m’illumino di meno e cammino di più!

22 Febbraio 2018

M’illumino di Meno, la festa degli stili di vita sostenibili, quelli che fanno stare bene senza consumare il pianeta, quest’anno è dedicata alla bellezza del camminare e dell’andare a piedi.
Perché sotto i nostri piedi c’è la Terra e per salvarla bisogna cambiare passo.

Si può fare.
Da molti anni i dentisti Verdenti evitano sostanze chimiche per la sterilizzazione degli strumenti (che vengono trattati in autoclave a vapore) e impiegano materiali riciclabili invece della plastica normalmente in uso negli studi dentistici.

Il 23 Febbraio 2018 aderiscono alla Giornata nazionale della Festa del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili e si impegnano a:
• utilizzare i mezzi di trasporto pubblici anziché la propria automobile
• spegnere i i cellulari se non necessari
• staccare il caricabatterie dalla presa se non in uso
• spegnere il monitor e/o il pc quando non utilizzati
• tarare il monitor in modalità luminosa bassa
• ridurre le luci nello studio (in corridoio, e in sala d’attesa)
• utilizzare lo spazzolino e il rasoio tradizionale e non quelli elettrici
• fare le scale e non usare l’ascensore

La bolletta energetica italiana è di circa 80 miliardi di euro al consumatore. Se si intervenisse anche solo riducendo il 10% dei consumi, risparmieremmo ogni anno 8 miliardi di euro.
Attraverso una razionalizzazione dei consumi tutti possono contribuire in maniera sostanziale alla diminuzione del fabbisogno energetico nazionale, e di conseguenza alla riduzione dei gas serra.

Per vivere meglio impariamo insieme a consumare di meno grazie all’uso di tecnologie innovative, ma anche adottando piccole accortezze nella vita di tutti i giorni:
• nelle abitazioni mantenere la temperatura a 20° di giorno e 16° di notte (ogni grado in meno farà risparmiare circa il 7% del consumo annuo di combustibile)
• di giorno non ostacolare l’entrata dei raggi del sole attraverso le finestre;
• fare la raccolta differenziata, e prediligere l’acquisto di prodotti con poco imballaggio;
• comprare oggetti che durino;
• consumare meno carta;
• mettere gli acquisti in borse riutilizzabili;
• sostituire le lampadine tradizionali con lampadine a risparmio energetico (consumano fino all’80% di energia elettrica in meno)
• spegnere computer, caricabatterie: il consumo medio in stand-by è di circa 305 kWh per abitazione ogni anno, equivalente all’11% del consumo complessivo di elettricità di una casa. Le apparecchiature informatiche che rimangono collegate alla rete elettrica continuano inoltre ad assorbire un minimo di corrente, staccando la spina ogni sera si potrebbero risparmiare circa 15 € /anno. Pertanto, nei modelli che ne sono dotati, si deve spegnere anche il pulsante posto sul retro del PC, oppure staccare la spina.
• posizionare il frigorifero o il congelatore in luoghi areati lontani da fonti di calore, non inserire cibi caldi;
• regolare il termostato dei frigoriferi o dei congelatori su un livello intermedio (posizioni più fredde comportano un inutile aumento dei consumi del 10-15%);
• utilizzare la lavastoviglie solo a pieno carico, pulire regolarmente il filtro.
• non usare troppo detersivo, inquina mari e fiumi.
• per le lavatrici utilizzare, ove possibile, cicli di lavaggio a bassa temperatura;
• collocare pentole sulla piastra di dimensioni proporzionate al diametro, durante la cottura coprire con il coperchio, preferire la pentola a pressione
• utilizzare il forno a microonde, rispetto al forno elettrico consuma circa la metà.
• limitare il consumo acqua calda anche con l’utilizzo di riduttori di flusso nei rubinetti.
guidare di meno e camminare di più, oppure usare la bicicletta e i mezzi di trasporto pubblici: ne guadagnerà la salute, oltre che l’ambiente.

Noi dentisti Verdenti abbiamo fatto la nostra scelta verde e tu?


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Un bacio profumato, non solo a San Valentino
Un bacio profumato, non solo a San Valentino

Un bacio profumato, non solo a San Valentino

14 Febbraio 2018

Innamorati? Salivazione azzerata?
Pronto soccorso anti-alitosi.
Nella maggior parte dei casi l’origine dell’alitosi è nel cavo orale.
I problemi aumentano quando si riduce la salivazione. Ecco perché lunghi discorsi, stress e fumo che riducono la salivazione aumentano l’alitosi.
Quando le gengive sono infiammate e i denti coperti di tartaro, l’alito si fa pesante Uno studio sull'argomento ha dimostrato che il disturbo affigge almeno il 25% della popolazione. Per alcuni è un problema lieve e transitorio, per altri è grave e durevole.
Nel 85-90% dei casi l'origine dell'alitosi è in bocca. Se la bocca non è in ordine, se le gengive sono infammate e i denti coperti di tartaro, l'alito si fa pesante. L'odore che ognuno di noi ha in bocca è il risultato del lavoro di varie colonie di batteri, soprattutto quelli presenti sopra la lingua. La buona notizia è che l'alitosi può essere vinta.
Anche questo antipatico problema può essere risolto con un programma di igiene orale personalizzato a cui viene abbinato l’uso di prodotti specifici per combattere i batteri responsabili dell’alitosi.


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Lunga vita ai tuoi denti!
Lunga vita ai tuoi denti!

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07 Febbraio 2018

Carie e infiammazioni gengivali continuano a essere i principali problemi di salute in tutto il mondo:
- La parodontite è una delle principali cause di perdita dei denti nella popolazione adulta.
- La parodontite è la sesta malattia più comune a livello globale.
- Il 10% della popolazione mondiale è affetto da parodontite
- 1 persona su 3 è affetta da carie.

Mantenere i denti sani per tutta la vita ha molteplici vantaggi: migliora la qualità della vita, permette di masticare, mangiare, parlare e sorridere con sicurezza.
Riduce il rischio di problemi di salute generale e aiuta a risparmiare dal dentista.
Carie e parodontite non trattate possono avere gravi conseguenze e portare alla perdita dei denti.
La placca dentale che si accumula sui denti è un fattore determinante comune allo sviluppo di entrambe le malattie.
Il rischio di gengiviti e parodontite aumenta con l'età, e la carie colpisce spesso durante l'infanzia e l’adolescenza.
Fortunatamente, sono disponibili interventi preventivi e terapeutici efficaci: è importante ridurre l'assunzione di zuccheri, lavarsi i denti due volte al giorno con dentifricio al fluoro, utilizzare il filo interdentale, smettere di fumare e controllare l’aumento di peso corporeo.

Malattie parodontali
Esistono diverse forme di malattia parodontale (malattie gengivali), ma le più comuni sono gengiviti e parodontiti.
La gengivite è un prerequisito per la parodontite e la gestione della prima è una strategia preventiva primaria, se non trattata, la parodontite può portare alla perdita dei denti.
Nelle sue forme più gravi, la parodontite è associata ad un aumento dei tassi di mortalità a causa di un più alto rischio di malattie cardiovascolari aterogeniche, diabete e complicanze correlate.
Il rischio di parodontite ha una forte componente ereditaria, ma lo stile di vita e i fattori ambientali sono importanti per determinare il manifestarsi della malattia e il suo aggravarsi.
Il controllo glicemico in pazienti non diabetici e diabetici è importante come strategia di prevenzione dei rischi per la parodontite.

Carie dentale
La carie dentale è dovuta dalla distruzione della superficie del dente duro per l'azione dell'acido batterico, i carboidrati (zuccheri, amidi) sono un componente necessario per l'inizio della carie e la sua progressione.
Chiedi al tuo dentista l'applicazione di fluoro professionale se sei ad alto rischio di carie dentale. La carie dentale e le malattie parodontali sono entrambe prevenibili.

Vuoi saperne di più, chiedi maggiori informazioni all’ecoprofessionista Verdenti più vicino a te.


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Il lato oscuro della plastica
Il lato oscuro della plastica

Il lato oscuro della plastica

30 Gennaio 2018

A noi la scelta.

Già nel 2010 una studio del professor Halden della Arizona State University evidenziava gli effetti sull’ambiente delle materie plastiche derivate dal petrolio dovuto alla loro lentissima biodegradabilità.
Quello che per molti anni è stato un utilissimo materiale è ormai presente praticamente in tutto ciò che ci circonda, considerato che nel mondo ogni anno vengono prodotti 300 milioni di tonnellate di plastica, pari a una lunga filia di automobili messe in fila attorno all’equatore.
L'accumulo incontrollato in discariche non regimentate e sopratutto la sua dispersione negli oceani, dove esistono enormi isole di plastica galleggianti, ha determinato l'inquinamento di falde acquifere e la distruzione di interi ecosistemi marini.
In alcune aree la massa di plastica supera quella del plancton disponibile.
Anche la nostra salute è potenzialmente a rischio non solo perché ci dissetiamo, ci laviamo con l'acqua di quelle falde, ci alimentiamo con i frutti che provengono da aree inquinate o respiriamo inconsapevolmente aria malsana, ma perché a partire dai nostri gesti quotidiani possiamo creare effetti negativi sul nostro benessere.
Un organismo importante anche a livello internazionale come l'FDA (Food and Drug Administration “Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali”americana) nel 2010 ha invitato le industrie alimentari alla riduzione delle materie plastiche nel confezionamento di alimenti e dell’acqua. Le plastiche carbonate contengono bisfenolo A (BPA) che quando è degradato o alterato, può influenzare negativamente il nostro sistema endocrino, sopratutto nei più piccoli.
È una questione di scelte, esistono alternative possibili alle plastiche petrolio-derivate sopratutto per tutti coloro che hanno a cuore il concetto di salute globale.
I dentisti Verdenti si impegnano a favore della salute dei pazienti e del rispetto per l’ambiente scegliendo di utilizzare bicchieri in amido di mais, buste in carta per la sterilizzazione degli strumenti in alternativa alle tradizionali buste in plastica, materiali da otturazione che non contengano BPA e consigliando ai propri pazienti l’utilizzo di fili interdentali senza teflon.

Dott. Giovanni Piras

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Sorridi a un nuovo stile di vita
Sorridi a un nuovo stile di vita

Sorridi a un nuovo stile di vita

24 Gennaio 2018

Carie e parodontite non trattate possono avere gravi conseguenze, possono portare alla perdita dei denti e non solo. Recenti studi clinici e sperimentali hanno messo in evidenza una stretta correlazione tra parodontite e alcune malattie sistemiche molto diffuse quali l’aterosclerosi, la sindrome metabolica, il diabete, la broncopatia cronica ostruttiva, e le patologie cardiocircolatorie.
La parotite può avere effetti diretti sull’organismo attraverso la disseminazione per via ematica di batteri patogeni, o effetti indiretti, dovuti all’influsso esercitato dall’infiammazione.
Tra gli stili di vita associati a un incremento del rischio di parodontite ci sono, in particolare, la scarsa igiene orale, lo stress, lo scarso esercizio fisico e il fumo.
Programmare una seduta dall'igienista dentale ci permette di mantenere i nostri denti il più a lungo possibile, ma se vogliamo far durare il nostro sorriso la seduta di igiene rappresenta soltanto il 50% del lavoro, il restante 50% è il nostro comportamento a casa:

- Ridurre i livelli di assunzione di zuccheri e amido;
- Evitare spuntini fuori pasto che contengano zuccheri e amido;
- Spazzolare i denti almeno tre volte al giorno con un dentifricio al fluoro entro 20 minuti dalla fine di ogni pasto;
- Tenere presente che il filo interdentale non è un optional ma uno strumento di igiene quotidiana;
- Non fumare, il fumo raddoppia il rischio di gengiviti perché deprime il sistema immunitario;
- Controllare l’aumento di peso corporeo;
- Assumere cibi ricchi di fibre e minerali, facili da digerire;

Conservare i denti sani ha molti vantaggi:
- permette di masticare, mangiare parlare e sorridere al meglio
- riduce il rischio di problemi di salute generale
- aiuta a risparmiare evitando grandi interventi del dentista

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LA QUALITÀ DELLA VITA DIPENDE DALLA QUALITÀ DEL SONNO
LA QUALITÀ DELLA VITA DIPENDE DALLA QUALITÀ DEL SONNO

LA QUALITÀ DELLA VITA DIPENDE DALLA QUALITÀ DEL SONNO

11 Gennaio 2018

Lo sai perché russi?
Il naso può essere ostruito da una deviazione del setto nasale, da un aumento patologico per una rinite vasomotoria o allergica, o dalla presenza di polipi.
Altri restringimenti anatomici possono essere localizzati a livelli della gola, del passaggio tra naso e gola, della parete posteriore della faringe e della tonsilla linguale soprattutto nei fumatori.
L’obesità, l’abuso di alcol e tabacco, i farmaci ipnotici, l’affaticamento, lo stress e le alterazioni ormonali possono contribuire all’OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome) La sindrome delle apnee notturne.
Oggi le terapie per combattere le apnee notturne sono molteplici, permettono un beneficio immediato rendendo più sicura l’attività lavorativa e, soprattutto, di migliorare la qualità della vita.
Si tratta di una patologia che può essere diagnosticata in modo relativamente semplice ma che richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge varie figure, lo specialista in pneumologia, il neurologo, l’odontoiatra, il chirurgo specialista in otorinolaringoiatria e maxillo-facciale.
Parlane con il tuo dentista, ti aiuterà a valutare se i tuoi problemi sono da considerare sintomi di apnea da sonno e ti potrà suggerire un approfondimento diagnostico tramite la: - Polisonnografia completa, un’indagine che si effettua con un apparecchio (polisonnografo/ monitoraggio respiratorio) che consente di rilevare le apnee (interruzione completa del flusso respiratorio, per almeno 10 secondi) e le Ipopnee (riduzione del flusso respiratorio di almeno il 50%, per almeno 10 secondi).
L’esame si effettua in una notte di ricovero ospedaliero, in un laboratorio del sonno, e comprende un esame elettroencefalografico (registrazione delle onde elettriche emesse dal cervello, che permette di valutare le diverse fasi del sonno e i risvegli con estrema precisione), associato ad un esame elettromiografico (di solito si registrano i movimenti dei muscoli della mandibola e delle gambe), elettrooculografia che permette di valutare i movimenti degli occhi, elettrocardiografico, ossimetrico (saturazione di ossigeno del sangue) e respiratorio (flussi respiratori, russamento); inoltre vengono misurati i movimenti respiratori, la posizione del paziente e a volte altri parametri. Di solito si esegue anche un filmato, che permette di vedere i movimenti del soggetto nel sonno.
oppure con: - Il monitoraggio del sonno, che si esegue a casa propria, con un’apparecchiatura più semplice che di solito viene applicata dallo stesso paziente, istruito in precedenza su come usarla.
I dati forniti dal monitoraggio del sonno sono in buona parte gli stessi della polisonnografia, almeno per quanto riguarda la apnee ostruttive. In particolare si rileva la presenza di apnee, ipopnee, russamento, altre alterazioni del flusso respiratorio, frequenza cardiaca e desaturazioni (episodi di diminuzione della concentrazione di ossigeno nel sangue).
saprà suggerirti le regole igienico sanitarie volte a ridurre i fattori che favoriscono il russamento quali l’alcol, il tabacco, l’uso di sonniferi, gli abusi alimentari. Potrà consigliarti l’utilizzo di un Protrusore mandibolare:
per allargare le vie aeree possono essere utilizzati degli apparecchi orali, da portare solo durante il sonno, per mantiene in posizione avanzata la mandibola liberando così le vie respiratorie e permettendo un corretto apporto notturno di ossigeno.
Parlane con il tuo dentista, ti aiuterà a valutare se i tuoi problemi sono da considerare sintomi di apnea da sonno e saprà consigliarti le indagini diagnostiche e le terapie adeguate a tuo caso.

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CHI DORME BENE GUIDA MEGLIO
CHI DORME BENE GUIDA MEGLIO

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14 Dicembre 2017

Le apnee notturne “determinano una grave sonnolenza diurna”, che aumenta il rischio di incorrere in incidenti stradali.
Guida ai nuovi provvedimenti che si prefiggono come scopo principale quello di garantire una maggiore sicurezza sulle strade, diminuendo le situazioni di rischio causate dall’eccessiva sonnolenza alla guida, tipica di chi soffre di OSAS.

Secondo la legge, chi soffre di apnee notturne di grado moderato o grave potrà ottenere o rinnovare la patente solo se sussistono precise condizioni, in quanto le apnee notturne “determinano una grave ed incoercibile sonnolenza diurna”, che aumenta il rischio di incorrere in incidenti stradali.

Il decreto del 3 febbraio 2016 del ministero della salute stabilisce che, in occasione del rilascio o del rinnovo della patente, sono da considerarsi “soggetti con sospetta OSAS” coloro che presentano almeno una delle seguenti condizioni:
1. Soggetti che presentano un russamento rumoroso e abituale, persistente e “intermittente” per la presenza di“pause” respiratorie (apnee), unitamente a sonnolenza diurna.
2. Soggetti che, oltre al russamento, presentano una delle seguenti condizioni: obesità; micrognatia e/o retrognatia (posizionamento anomalo/arretrato delle mascelle) collo grosso (ad esempio collo taurino, collo corto e tozzo, collo con accumuli di grasso
3. Soggetti che, oltre al russamento, presentano almeno una delle seguenti patologie: ipertensione arteriosa farmaco-resistente; aritmie;
diabete mellito tipo 2; cardiopatia ischemica cronica; eventi ischemici cerebrali; broncopneumopatie.

Le persone individuate dal medico come “soggetti con sospetta OSAS” dovranno sottoporsi a un ulteriore accertamento:
il medico incaricato di valutare l’idoneità alla guida somministrerà al soggetto un questionario di autovalutazione sulla sonnolenza diurna, i cui risultati stabiliranno i profili di rischio per la circolazione stradale.
• Basso rischio: russatori abituali con sonnolenza assente o di lieve entità. A queste persone il medico monocratico potrà rilasciare la certificazione di idoneità alla guida;
• Medio rischio: soggetti con sonnolenza lieve che presentano una delle condizioni elencate ai precedenti punti 2 o 3. In questo caso il medico monocratico, potendo dubitare della sussistenza di condizioni di sicurezza alla guida, potrà demandare la valutazione dell’idoneità alla guida alla Commissione medico locale (CML);
•Elevato rischio: soggetti per i quali emerga una condizione di eccessiva sonnolenza diurna. In questo caso il giudizio sull’idoneità alla guida deve essere rimesso alla CML. Rientrano nel profilo di basso rischio anche tutti coloro che sono affetti da OSAS e che “possono documentare l’assenza di sonnolenza diurna con dichiarazione di uno specialista esperto in disturbi del sonno, appartenente a struttura pubblica, attestante l’efficacia della terapia prescritta e l’aderenza al trattamento”. In tutti i casi in cui si debba richiedere la valutazione della Commissione medica locale il candidato sarà sottoposto a un test specifico sui tempi di reazione, per valutare l’eventuale riduzione del livello di vigilanza dovuto alla sonnolenza diurna.

Questo particolare test di vigilanza servirà alla CML per far rientrare il candidato in uno di tre profili di rischio per la circolazione stradale:
• Basso rischio: per questi soggetti non sussistono particolari necessità di prescrizioni e limitazioni di validità per la guida;
• Medio-basso rischio: per questi soggetti sono necessari controlli ravvicinati nel tempo per garantire un’adeguata vigilanza, con limitazione della validità della patente a tre anni per patenti di gruppo 1 e di un anno per le patenti di gruppo 2 (patenti professionali);
• Elevato rischio: per tali soggetti sussiste la necessità di integrare il giudizio con una valutazione specialistica.
• La patente potrà essere rilasciata anche alle persone affette da OSAS moderata o grave, a condizione che dimostrino un adeguato controllo dei sintomi con relativo miglioramento della sonnolenza diurna. In caso contrario la patente non potrà essere rilasciata né rinnovata.

Parlane con il tuo dentista ti aiuterà a valutare se i tuoi problemi sono da considerare sintomi di apnea da sonno e ti potrà suggerire un approfondimento diagnostico e le eventuali terapie.

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RUSSI? POTRESTI SOFFRIRE DI OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome) LA SINDROME DELLE APNEE NOTTURNE.
RUSSI? POTRESTI SOFFRIRE DI OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome) LA SINDROME DELLE APNEE NOTTURNE.

RUSSI? POTRESTI SOFFRIRE DI OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome) LA SINDROME DELLE APNEE NOTTURNE.

06 Dicembre 2017

Il 60 % degli uomini e il 40% delle donne oltre i 60 anni e il 10% degli uominie il 5% delle donne intorno ai 30 anni russano.
Molti di questi neppure lo sanno.

PERCHÉ SI RUSSA?

Durante il sonno normale i muscoli che controllano la lingua e il palato molle mantengono libere le vie respiratorie, se questi muscoli si rilassano diminuendo di tonicità, si verifica un restringimento delle vie aeree che con il fluire dell’aria provoca una vibrazione rumorosa della parte molle della faringe.

Se i muscoli della lingua perdono totalmente tonicità, la lingua collassa ostruendo completamente le vie respiratorie causando quindi episodi di interruzione della respirazione.

La sindrome delle apnee notturne (OSAS), è caratterizzata da pause o interruzioni del normale respiro durante il sonno della durata di almeno 10 secondi anche per più di un centinaio di volte in una singola notte. La conseguenza più importante è il risveglio del cervello che provoca l’attivazione dei muscoli dilatatori della faringe e quindi la sospensione dell’apnea: di solito dopo tre o quattro respiri fragorosi l’ossigenazione torna a livelli accettabili. I risvegli sono nella grande maggioranza dei casi di brevissima durata, e non vengono ricordati al mattino.

Le conseguenze delle apnee sono generate da tre meccanismi fondamentali: La frammentazione del sonno, causa della sonnolenza diurna e conseguente limitazione della capacità di concentrazione e aumento del rischio di incidenti stradali e lavorativi. L‘ipossiemia (cioè la diminuita ossigenazione del sangue), che causa una serie di fenomeni complessi di scoperta più recente, che contribuiscono alle malattie correlate alle apnee (Ipertensione arteriosa, Cardiopatia coronarica, Infarto del miocardio Angina pectoris,, Ictus cerebrale, Aritmie cardiache, Insufficienza cardiaca, Diabete, Malattie oculari. La diminuita pressione nel torace dovuta agli sforzi che il corpo compie per tentare di respirare malgrado l’ostruzione meccanica, che può causare reflusso gastro-esofageo e contribuisce alla genesi di problemi cardio-circolatori.

Tutte queste condizioni determinano un aumento significativo della mortalità nelle persone affette dalla sindrome delle apnee del sonno.

Oggi le terapie per combattere le apnee notturne sono molteplici e permettono ai pazienti di trarne di un beneficio immediato, rendendo più sicura la loro attività lavorativa e, soprattutto, di gran lunga migliore la qualità della loro vita.

Parlane con il tuo dentista ti aiuterà a valutare se i tuoi problemi sono da considerare sintomi di apnea da sonno e ti potrà suggerire un approfondimento diagnostico.

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Fragole, lamponi, clorella e cacao per contrastare la tossicità del mercurio.
Fragole, lamponi, clorella e cacao per contrastare la tossicità del mercurio.

Fragole, lamponi, clorella e cacao per contrastare la tossicità del mercurio.

29 Novembre 2017

Uno degli effetti più pericolosi che l’inquinamento ha sul nostro organismo è l’esposizione ad una serie di sostanze chimiche e metalli pesanti che il corpo tende ad accumulare nei tessuti e negli organi vitali tramite contaminazione ambientale e alimentare.
Cadmio, piombo e mercurio, in particolare, rappresentano quanto di più tossico e dannoso si possa immaginare per la salute dell’uomo e numerosi studi scientifici hanno dimostrato la loro connessione con disturbi di varia entità sviluppabili nel breve e nel medio termine: dai fastidi più comuni come cefalee, irritabilità, sbalzi d’umore, depressione e perdita di memoria, fino a patologie più serie a carico del sistema nervoso, immunitario e dei reni.
Di tutti i metalli pesanti con cui è possibile venire a contatto, il mercurio è probabilmente quello più diffuso, subdolo e pericoloso. È presente in molti cosmetici, nei pesticidi, nel pesce e nelle vecchie otturazioni dentali in amalgama dove si può liberare per progressiva erosione minando la salute dentale e creare nei soggetti più sensibili danni al sistema nervoso centrale, periferico, al sistema endocrino e immunitario.
Per contrastare l’accumulo di tali sostanze nel nostro organismo è possibile ricorrere a metodi naturali che prevedono il consumo di cibi e sostanze naturali chelanti, capaci cioè di legarsi al mercurio e agli altri metalli pesanti per ‘eliminarli’ durante il processo digestivo:

Fragole e lamponi: hanno un particolare tipo di fibra che riesce ad “intrappolare” il mercurio che viene così viene espulso con la fibra attraverso le feci. Le fragole sono l’unica frutta con i semi all’esterno collegati attraverso delle fibre sottilissime al centro della fragola. Queste fibre si attaccano al mercurio e risultano completamente indigeribili per l’organismo diventando quindi il veicolo ottimale per espellere i metalli pesanti.

Clorella: questa alga è il più famoso rimedio per i metalli pesanti conosciuto.

Cacao è il prodotto con il più alto contenuto di flavonoidi (per quanto riguarda il cioccolato maggiore è la percentuale di cacao, maggiore sarà la presenza di flavonoidi).
Hanno numerosi effetti sul nostro organismo quali l’attività antiossidante, gastroprotettiva, e della Chelazione dei metalli (la chelazione è una reazione chimica in cui un atomo metallico viene legato ad un reagente detto appunto chelante, azione sfruttata nelle terapie di disintossicazione dai metalli pesanti).

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LA RIMOZIONE DELL’AMALGAMA DENTALE: COSA C’È DA SAPERE E PERCHÉ
LA RIMOZIONE DELL’AMALGAMA DENTALE: COSA C’È DA SAPERE E PERCHÉ

LA RIMOZIONE DELL’AMALGAMA DENTALE: COSA C’È DA SAPERE E PERCHÉ

22 Novembre 2017

Se ne parla tanto, ma c’è poca chiarezza sulla rimozione delle otturazioni in amalgama a base di mercurio.
Per non sottovalutare un importante fattore di rischio per la salute, non solo dentale, è utile conoscere che l’otturazione in amalgama presenti su denti potrebbero rappresentare in soggetti particolarmente predisposti, una fonte di intossicazione o di reazioni avverse che possono coinvolgere la salute generale del paziente.
Anche in assenza di lavori scientifici adeguati a confermare questa tesi, di certo c’è che le otturazioni in amalgama contengono mercurio, che il mercurio è un metallo pesante altamente inquinante e tossico per l’organismo umano e per l’ambiente.
L’intossicazione da mercurio può provocare gravi danni al sistema nervoso centrale e periferico, al cervello, al cuore, ai reni e al sistema immunitario.
Tant’è vero che la presenza di questo metallo è stata eliminata anche dai termometri e il ministero della salute si è espresso vietandone l’uso nei bambini fino ai 6 anni e nelle donne in gravidanza. Al di là delle polemiche nate attorno a questo argomento è utile conoscere i comportamenti corretti che sono stati individuati per la tutela della salute dei pazienti, degli operatori e dell’ambiente.
Ma quando è veramente necessario rimuovere l’amalgama?

- Innanzitutto per necessità odontoiatriche (come otturazioni fratturate, infiltrazioni, trattamenti canalari, patologie locali etc.), e nei casi in cui vi siano accertate necessità cliniche generali, come allergie, intolleranze o intossicazioni.
- è sicuramente utile in qualsiasi caso se si è consapevoli dei rischi legati alla presenza di amalgame nel cavo orale.
- infine per necessità estetica, oggi fattore piuttosto rivelante, per riappropriarsi di un sorriso sano, bianco e luminoso, per rimuovere l’effetto spesso creato dalle vecchie otturazioni in amalgama, che causano evidenti alterazioni cromatiche dei denti.

Prima di effettuare qualsiasi trattamento il paziente deve rivolgersi al dentista di fiducia che valuterà di volta in volta la necessita e le modalità di intervento.

I dentisti Verdenti tengono conto della variabilità e della sensibilità individuale dei pazienti e attuano quindi un protocollo di rimozione protetta di tale materiale:

- Periodicità: è preferibile togliere una sola otturazione in amalgama al mese (due solo se molto piccole )
- Isolamento: con una diga in silicone, un telo di gomma che isola il dente da trattare proteggendo tutto il cavo orale del paziente.
- Aerosol: si utilizza un abbondante getto d’acqua e pochissima aria per diminuire la percentuale di dispersione di mercurio.
- Clean-Up: con un aspiratore particolare che avvolgendo il dente in cui si deve intervenire, consente di intercettare la massima parte dei vapori di mercurio liberati.
- Rimozione: le frese utilizzate sono sottili e al carburo di tungsteno in modo da creare minor attrito e aerosol; inoltre si cerca di togliere l’otturazione in grossi pezzi (evitando la rimozione per vaporizzazione-polverizzazione.)

dr.ssa Lorenza Mosele e dr. Tiziano Caprara

Alla gente, fondamentalmente, interessa essere trattata bene
Alla gente, fondamentalmente, interessa essere trattata bene

Alla gente, fondamentalmente, interessa essere trattata bene

11 Novembre 2017

Una rappresentanza del gruppo dentisti Verdenti ha partecipato al Corso
LA PROFESSIONE ODONTOIATRICA: ERGONOMIA E COMUNICAZIONE del professore Carlo Guastamacchia, co-autore, con Gherlone e Tosolin, delle Raccomandazioni cliniche per la Comunicazione con il paziente”, approvate dal Ministero per la Salute.

Il prof Carlo Guastamacchia pratica l’odontoiatria clinica da oltre sessant’anni, con più di 75.000 ore di lavoro alla poltrona, davanti al paziente e per il paziente. Ha svolto questo compito come assistente universitario, come dentista “mutualista”, come libero professionista.

Da tutta questa esperienza ha dedotto una conseguenza basilare:
alla gente, fondamentalmente, interessa essere “trattata bene”.

Il dentista deve ispirare
Affabilità, Affidabilità, Attenzione specifica, riflessività, Calma, Coerenza efficienza-costi, Competenza, Concentrazione (no distrazioni!), Cordialità, Disponibilità, Empatia, Entusiasmo, Esclusività, Fiducia, Gentilezza operativa (umanità), Identificabilità, Omogeneità della squadra (“stile di gruppo”), Onestà concettuale (dimostrata e documentata), Personalizzazione, Precisione esaustiva, Puntualità, Rapidità, Reperibilità, Riscontro (efficacia di risposta, prova di attenzione, feed-back), Riservatezza, Rispetto, Sicurezza-rassicurazione, Sincerità.

Per esserlo e dimostrarlo, occorre aver affrontato e risolto questi due problemi-base:
- avere la massima cura di sé stessi, della propria squadra e del proprio modo di lavorare, dato che il primo strumento efficace di lavoro è, integralmente, la ”squadra”;
- avere imparato, in modo efficace ed integrato, a comunicare con il paziente, ispirandosi alla deontologia prima che alla redditività.
La disciplina che insegna a risolvere il primo problema è l’ergonomia, mentre quella che insegna a risolvere il secondo, inteso nel senso più ampio, è la comunicazione.
I tre componenti della squadra: il dentista, l’igienista e l’assistente (ASO) devono lavorare in perfetta sintonia.
Solo la sinergia tecnicamente ineccepibile, ed armoniosamente offerta al paziente, può far percepire a quest’ultimo come si sia raggiunta quella “alleanza” che il Codice Deontologico vuole quale bene primario del rapporto medico-paziente:
il tempo di comunicazione è un insostituibile tempo di cura e, pertanto, primariamente terapeutico. Scopri l'ecoprofessionista Verdenti più vicino a te.

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Il futuro ha bisogno di scelte concrete per l'ambiente
Il futuro ha bisogno di scelte concrete per l'ambiente

Il futuro ha bisogno di scelte concrete per l'ambiente

08 Novembre 2017

Ogni anno nel mondo, 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono in mare e degradando si trasformano in insidiosi piccoli frammenti che vengono mangiati dai pesci entrando così anche nella nostra catena alimentare. L’80% dei rifiuti che finisce negli oceani proviene da prodotti quasi tutti monouso. 

Come possiamo cambiare tutto questo?
Riciclare non basta: dobbiamo produrre e utilizzare meno plastica!
I dentisti Verdenti hanno adottato un sistema che punta a ridurre al minimo (quasi zero) l’utilizzo di plastiche non riciclabili:

- Per l’imbustamento degli strumenti utilizzano carta riciclabile (carta proveniente dalla Finlandia certificata FSC: non ottenuta dalla distruzione delle foreste primarie)

Evitano così di usare/gettare  più di 100.000 buste di plastica all’anno

  • Hanno sostituito i bicchieri di plastica monouso con bicchieri realizzati in amido di mais (completamente riciclabili).

INOLTRE

  • hanno eliminato l'uso dei liquidi di sviluppo e fissaggio utilizzando la radiografia digitale. 
  • stanno acquisendo protocolli di comportamento e dispositivi per il risparmio di risorse naturali (acqua ed energia).

Scegliere un dentista Verdenti fa parte delle buone abitudini che possono ridurre la nostra impronta plastica sul pianeta! 

Fai anche tu una scelta concreta a favore dell’ambente e della tua salute, scopri l’ecoprofessionista virtuoso più vicino a te.

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Paura del dentista
Paura del dentista

Paura del dentista

31 Ottobre 2017

La prima cosa che dobbiamo sapere se siamo degli”odontofobici” è che non siamo soli. Alcune ricerche hanno valutato che il 4% degli italiani non frequenta lo studio dentistico per paura. Questo dato però, evidenzia gli estremi ma non la causa di tale situazione. La paura è un meccanismo naturale che ci fa allontanare da un pericolo imminente. Tuttavia, in questo caso il pericolo è virtuale, mentre i rischi che derivano da tale comportamento sono reali e molto gravi. Rinviare la seduta del dentista infatti non fa altro che aggravare i nostri problemi dentali portando conseguenze anche al nostro stato di salute generale. Inoltre, più i problemi si ingrandiscono maggiore sarà l’impegno economico per risolverli.

Forse non tutti sanno che l’odontoiatria non è più quella di una volta. Il dentista moderno conosce benissimo lo stato d’animo del paziente, quindi sa come affrontarlo utilizzando nuove tecniche che aiutano a superare la paura.

La soluzione sta quindi nella comunicazione. Comunicando chiaramente al dentista il nostro stato d’animo troveremo un alleato che ci aiuterà a combattere il problema. Nella maggior parte dei casi la paura svanisce durante i primi appuntamenti. Le nuove emozioni vanno a sostituire le vecchie e quindi la “guarigione” è permanente.

È bene cercare un professionista che sappia affrontare tale situazione e che non la minimizzi, qualcuno che dedichi del tempo ad ascoltare le nostre problematiche. Le strutture molto grosse, che sono costrette a vedere moltissimi pazienti in poco tempo per mantenere prezzi bassi, oppure studi dentistici all’estero dove non si parla la nostra lingua, difficilmente riescono a soddisfare tali esigenze.

Per chi non ama rivolgersi al dentista le linee guida da a attuare sono:

1) Scegliere un dentista che sappia cos’è l’odontofobia e abbia degli strumenti per risolverla.
2) Comunicare al dentista questo nostro particolare stato emotivo e le sensazioni che ci provoca.
3) Valutare insieme gli strumenti e i comportamenti da attuare per ridurre o eliminare tale paura.

Gli strumenti e le soluzioni sono diverse, dipendono dall’esperienza del dentista e dalla gravità della situazione:

1. Sedazione cosciente con protossido di azoto. È un gas che si utilizza per ridurre la percezione. Si prova una sorta di leggera incoscienza, simile al dormiveglia, che riduce così lo stato emozionale negativo.
2. Sedazione farmacologica. Si utilizzano dei farmaci tranquillanti contenenti delle bezodiazepine (come ad esempio il Valium), che vengono assunti poco prima della seduta. È importante valutare molto bene tale aspetto assieme al dentista. Bisogna evitare assolutamente l’automedicazione (il far da sè).
3. Ipnosi Ericksoniana: È una metodica che alcuni colleghi utilizzano e serve per tranquillizzare il paziente. Attraverso le parole il dentista induce una sorte di “trance” che facilita l’operatività e aiuta a sopportare meglio la seduta odontoiatrica. È la metodica più “dolce” e atraumatica, in quanto si utilizza soltanto la voce.
4. Musicoterapica: si ascolta una musica rilassante, mediante cuffie, che aiuta a rendere la seduta più accettabile. Esistono delle ricerche che evidenziano come la musica possa influire positivamente sulla pressione arteriosa, la frequenza cardiaca e il respiro, provocando un rilassamento oggettivamente misurabile.
5. Video: anche l’utilizzo di video rilassanti o divertenti durante la seduta, aiuta a distrarre e quindi a rendere l’esperienza odontoiatrica più piacevole. Questa metodica, usata in alcuni studi, permette di rilassare il paziente, riducendo l’ansia e quindi anche le sensazioni dolorose correlate. Sono state realizzate ricerche in cui si evidenzia come la percezione del dolore nei bambini diminuisca durante la visione di un cartone animato.
6. Agopuntura: uno strumento non molto utilizzato, ma che può aiutare se applicato da molto esperte.

Iniziare fin da piccoli...

La paura del dentista va vinta fin da bambino. Purtroppo, in alcuni casi i genitori la trasmettono inconsciamente ai propri figli quasi fosse una tradizione familiare. In realtà questa emozione negativa nei confronti del dentista è provocata da una comunicazione non corretta.

Per evitare di “contagiare” i nostri figli è utile adottare alcune salutari abitudini:

a) Non parlare mai del dentista in termini negativi: ad esempio non raccontare mai episodi negativi riguardo l’esperienza odontoiatrica (“da piccolo mi hanno strappato i denti....”) o, peggio ancora, minacciare l’intervento del dentista come fosse un BA-BAU (“se non stai buono ti porto dal dentista!”).
b) Preferire i rinforzi positivi rispetto a quelli negativi: meglio dire “lavati i denti così saranno belli come quelli della principessa e forti come quelli del leone”, piuttosto che utilizzare la paura dicendo “lavati bene oppure dovrai andare dal dentista che ti farà la puntura...”
c) Far visitare il bambino mentre sta bene: meglio far controllare vostro figlio prima che si verifichi una urgenza o un mal di denti. Si torna più volentieri da una persona che ci ha solo visitati e, magari, regalato un palloncino perché siamo stati bravi, piuttosto che rivivere una esperienza dolorosa. Si può portare il bambino già quando sono presenti i denti da latte (3-4 anni). Meglio se il collega si interessa di “pedodonzia”, cioè di cura di denti dei bambini.

Frequenza della paura

Nel 2006 in Gran Bretagna, la Universal Picture ha effettuato uno studio riguardante le dieci paure più frequenti dell’uomo moderno. I dati ricavati da tale ricerca ci forniscono alcune informazioni interessanti: Frequenza della paura

1. Ragni (aracnofobia)
2. Terrorismo
3. Serpenti (o diofobia)
4. Altezza (acrofobia)
5. Dentista
6. Punture
7. Morte
8. Parlare in pubblico
9. Debiti
10. Aereo

Non sappiamo qual è il rapporto dei dentisti inglesi con i propri pazienti, tuttavia considerando che dal dentista bisogna anche eseguire delle punture (6 posto) e in alcuni casi affrontare dei debiti (9 posto), si capisce perché andare dall’odontoiatra non sia proprio un’esperienza piacevole.

In ogni caso, mentre vincere la paura dei ragni non modificherà molto la nostra esistenza, riuscire a frequentare più spesso il dentista può migliorarci la vita. Forse val la pena di cercare il dentista giusto.

Anche in Italia sono state eseguite ricerche sul perché alcune persone non amano rivolgersi all’odontoiatra. Da questi dati si nota come la paura rappresenti una delle motivazioni (anche se non la più frequente).

In una pubblicazione della Regione Lombardia riguardante l’odontoiatria si evince che il 4% degli abitanti di una delle regioni più ricche d’Italia non si rivolge al dentista per paura.

Nel 2002 anche il Censis valutava tale aspetto riferito all’Italia intera, evidenziando come il 3,1% delle persone non frequentasse lo studio odontoiatrico per paura.

Nel 2008 la AD Comunication (I.5) ha eseguito una nuova indagine per valutare come fosse cambiata nel tempo questa “emozione”. Purtroppo, ancora il 3,4% della popolazione rinuncia alle cure del dentista e quindi a migliorare la propria vita per paura.

La paura del dentista può essere capita, ma può anche essere facilmente superata.

Soprattutto oggi varie tecniche ci aiutano a rendere indolori le sedute odontoiatriche. Il vero effetto della paura, purtroppo, lo si riscontra nella nostra qualità di vita. Non frequentare il dentista, infatti, non solo può provocare un peggioramento della situazione orale, ma può influire sulla nostra salute generale. Inoltre, l’aggravamento dei problemi porta a un inevitabile aumento delle spese necessarie per risolverli.

Dott. Tiziano Caprara

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Il mese della prevenzione Verdenti. Il mese più Verde che c’è.
Il mese della prevenzione Verdenti. Il mese più Verde che c’è.

Il mese della prevenzione Verdenti. Il mese più Verde che c’è.

01 Ottobre 2017

Visita gratuita per la prevenzione della carie, dei problemi gengivali 

e di eventuali fattori di rischio per la salute.

La salvaguardia dello stato di salute della bocca rappresenta uno dei punti cardini del progetto Verdenti, quindi abbiamo istituito ad ottobre il Mese della Prevenzione Verdenti, durante il quale potrai invitare i tuoi familiari e amici, che ancora non conoscono la nostra filosofia di prevenzione, a prenotare una Visita gratuita per la prevenzione di carie e problemi gengivali *.

Nel corso della visita, oltre alla situazione orale, verranno valutati i fattori di rischio che possono aver bisogno di un successivo Programma di Prevenzione specifico.

La visita comprende:

• Prevenzione del rischio di lesioni gengivali e cariose;

• Valutazione dell’influenza della situazione orale in caso di problematiche cardiache;

• Controllo e riduzione del russamento e delle apnee notturne;

• Valutazione dell’influenza di eventuali problematiche orali durante la gravidanza;

• Prevenzione dei tumori della bocca.

Durante la visita forniremo indicazioni personalizzate e verrà consegnato il report dal titolo

“Come migliorare la salute e la qualità della nostra vita attraverso denti e gengive”.

 

La visita di Prevenzione Verdenti rappresenta una scelta a favore della propria salute e dell’ambiente, consigliala a chi vuoi bene.

* la visita non comprende eventuali altre indagini diagnostiche (es.radiografie).

dove li trovi

Verdenti "Programma Gravidanza" uno splendido periodo della vita
Verdenti

Verdenti "Programma Gravidanza" uno splendido periodo della vita

09 Agosto 2017

5 utili consigli per affrontarlo al meglio, anche per la tua bocca. I cambiamenti fisiologici sopratutto di tipo ormonale che avvengono in gravidanza, si associano spesso ad alterazioni dello stato di salute delle gengive con gonfiore ed aumento del sanguinamento gengivale.
Studi confermati di recente anche dal Ministero della Salute dimostrano che questa condizione può influenzare negativamente anche la salute del nascituro, comportando un aumento statistico di parti prematuri e di nascite di bambini sotto peso.
Inoltre l'iperemesi gravidica e il reflusso esofageo (nausea e vomito) sono in grado di accentuare i processi di demineralizzazione del tessuto più nobile dei nostri denti causando l'aumento di erosioni sullo smalto.
Il gruppo di Verdenti ha codificato richiami più frequenti di sedute di igiene orale nel "Programma Gravidanza" al fine di ridurre la gengivite associata a gonfiore e a sanguinamento ma soprattutto mettere in atto una nuova strategia comportamentale che possa migliorare il benessere della salute orale nei nove mesi di gestazione.

  1. Spazzolare i denti dopo i tre pasti principali con dentifricio al fluoro e con le metodiche e i dispositivi corretti (spazzolino manuali, elettrico, filo interdentale)
  2. Ridurre l'assunzione di alimenti e bevande zuccherate (preferire acqua e latte magro)
  3. Preferire la frutta fresca ai succhi
  4. Programmare con il dentista il calendario di igiene orale (tre sedute nei nove mesi di gravidanza da proseguire anche dopo il parto)
  5. Per qualsiasi problema consulta con fiducia il tuo dentista perché non c'è nessuna controindicazione ai trattamenti durante la gravidanza e perché proprio in questa particolare condizione saprà scegliere prodotti e comportamenti con una sensibilità maggiore verso il biologico e il naturale.


Dott. Giovanni Piras

Rafforzare la prevenzione parodontale alle pazienti che fanno uso di contraccettivi orali.
Rafforzare la prevenzione parodontale alle pazienti che fanno uso di contraccettivi orali.

Rafforzare la prevenzione parodontale alle pazienti che fanno uso di contraccettivi orali.

01 Agosto 2017

“Gli studi che hanno valutato le conseguenze dell'assunzione di contraccettivi orali sul parodonto sono relativamente pochi, ma hanno dimostrato che un effetto esiste ed è marcato. I cambiamenti gengivali dopo l'utilizzo di contraccettivi orali compaiono dopo qualche mese e diventano più pronunciati con il passare del tempo”. Sono le considerazioni di un team di ricercatori indiani che hanno condotto una revisione sistematica della letteratura, pubblicata poi sul Journal of Clinical and Diagnostic Research. Le pillole contraccettive che hanno come principio attivo l'associazione estro-progestinica sono dette anche Coc (Combined oral contraceptive): introdotte sessant'anni fa hanno rappresentato una rivoluzione non solo etica ma anche comportamentale e culturale, consentendo di svincolare, come mai era stato fatto prima, il sesso dalla procreazione. La pillola on ha solo effetti contraccettivi ed è utile per trattare alcune patologie, come la sindrome dell'ovaio policistico, l'endometriosi, l'adenomiosi, l'anemia causata dalle mestruazioni, la dismenorrea e l'acne.

Ma gli effetti non sono soltanto positivi: tra le altre cose, si è visto molto presto che la fluttuazione dei livelli di estrogeni e progesterone può avere un'influenza sul parodonto. L'associazione tra l'assunzione di contraccettivi orali e infiammazione gengivale è stata descritta per la prima volta cinquant'anni fa e ricerche simili hanno stabilito collegamenti tra infiammazione gengivale e perdita di attacco clinico, ma anch'esse risalgono a diversi decenni orsono.

Nel frattempo i dosaggi di questi farmaci si sono ridotti e in questo scenario le evidenze dei loro effetti sul parodonto apparivano controverse. Un team di ricercatori indiani si è proposto di fare un po' di chiarezza, ma come si è visto non è giunto a conclusioni confortanti.

Dei 94 articoli comparsi sul tema, 13 hanno soddisfatto i criteri richiesti dagli autori e hanno mostrato che “gli ormoni progesterone ed estrogeno hanno un impatto diretto sul sistema immunitario dell'organismo e, di conseguenza, le modalità e la rapidità della produzione di collagene sulla gengiva; inoltre, la revisione mostra che un utilizzo prolungato di contraccettivi orali può portare a un peggiore stato di igiene orale, di infiammazione gengivale e a una maggiore suscettibilità alla malattia parodontale.”

Questi risultati comportano conseguenze dirette sul comportamento delle donne che assumono contraccettivi orali e rafforzano la necessità di una maggiore attenzione e prevenzione.

I ricercatori indiani rivolgono dunque una raccomandazione alle donne e, ancor più, agli odontoiatri che le hanno in cura: “un adeguato controllo della placca e trattamento parodontale è necessario per le donne che fanno uso di contraccettivi orali a causa degli effetti sul parodonto dell'alterazione dei livelli di estrogeni e progesterone.

Renato Torlaschi

Ali I, Patthi B,Singla A, Gupta R, Dhama K, Niraj LK, Kumar JK, Prasad M Oral Health and oral contraceptive – is it a shadoe behind brodad day light? A systematic review. J Clin Diagn Res.

Parodontite e gravidanza. I batteri in bocca alla mamma predicono la durata della gestazione
Parodontite e gravidanza. I batteri in bocca alla mamma predicono la durata della gestazione

Parodontite e gravidanza. I batteri in bocca alla mamma predicono la durata della gestazione

27 Luglio 2017

La durata della gravidanza e il peso alla nascita del neonato possono essere 'predetti' analizzando i batteri nella bocca della futura mamma.
Lo rivela uno studio statunitense pubblicato sul Journal of Periodontology, che ricorda come alcuni batteri possono aumentare il rischio di parti prematuri e basso peso alla nascita.
La ricerca dei batteri è stata condotta su campioni di saliva prelevati, durante il terzo trimestre, da 300 donne alla loro prima gravidanza. Dopo un primo esame generale dei microbi presenti, le ricerche si sono focalizzate sui batteri Streptococcus (mutans, sobrinus e sanguinus), Lactobacillus (acidophilus e casei) e Actinomyces naeslundii genospecies (gsp) 1 e 2.
Secondo l'autore Ananda P. Dasanayake, del New York University College of Dentistry, tossine sintetizzate dai batteri e sostanze battericide prodotte dall'organismo materno possono passare dal sangue all'utero e così danneggiare la crescita del feto. Al contrario uno dei batteri contenuti nello yogurt, il Lactobacillus casei, ha effetti positivi perché riesce ad 'acidificare' il canale vaginale, mantenendone il pH a valori inferiori a 4,5 creando condizioni 'ambientali' che impediscono ai batteri che attaccano gli organi genitali di raggiungere l'utero.
Il confronto dei risultati con il decorso della gravidanza ha rivelato che un microbo spesso presente nella cavità orale, denominato A. naeslundii gsp2, era associato a parti prematuri e basso peso alla nascita, mentre il L. casei, aveva l'effetto opposto.
Per ogni aumento di dieci volte delle concentrazioni di A. naeslundii, la durata della gravidanza diminuiva di 0,17 settimane e il peso neonatale si riduceva di 60 grammi. Invece, per ogni raddoppio dei livelli di L.casei, la durata aumentava di 0,13 settimane e il peso era maggiore di 42 grammi. (Red-Pac/Adnkronos Salute)

Parodontite e gravidanza: una relazione potenzialmente fatale
Parodontite e gravidanza: una relazione potenzialmente fatale

Parodontite e gravidanza: una relazione potenzialmente fatale

19 Luglio 2017

Il legame tra presenza di infiammazione parodontale e rischio di parto pretermine è stato individuato da poco più di un decennio, ma non era stato ancora dimostrato che i patogeni parodontali potessero essere letali per il feto. Del primo caso di morte prenatale causato da Fusobacterium nucleatum, confermato dalle analisi microbiologiche, ne ha parlato la rivista scientifica Obstetrics&Gynecology.
Il Fusobacterium nucleatum spiega Yiping Han, professore associato al dipartimento di Parodontologia della School of Dental Medicine della Case Western Reserve University di Cleveland, negli Stati Uniti, è un microrganismo che può vivere nel cavo orale sano ma che, quando trova le condizioni adatte, può proliferare e dare luogo a un processo infiammatorio.
Nel caso analizzato, una donna di trentacinque anni alla trentanovesima settimana di gestazione che aveva sofferto per una forma di infiammazione e sanguinamento eccessivo delle gengive dovuti alla gravidanza, il processo infiammatorio era limitato al cavo orale, ma è bastato un abbassamento delle sue difese immunitarie per consentire ai batteri di raggiungere il feto: è questo il motivo per cui le infiammazioni parodontali in gravidanza vanno curate anche se sembrano essere innocue.
La donna si era recata al pronto soccorso di un ospedale di Santa Monica.
Da tre giorni soffriva di un'infezione delle alte vie respiratorie con febbre a 37,8°C e da qualche ora non sentiva più movimenti da parte del nascituro. Nel giro di breve tempo è stato indotto il parto del feto ormai senza vita: nei polmoni e nello stomaco è stato rinvenuto Fusobacterium nucleatum.
L'analisi genetica dei microrganismi ha provato che i patogeni rinvenuti erano compatibili solo con Fusobacterium nucleatum presente nella flora sottogengivale della donna e non, per esempio, con gli esemplari presenti nel canale del parto. Questo significa che i patogeni dal cavo orale sono penetrati nel flusso sanguigno attraverso i tessuti gengivali infiammati; quando poi il sistema immunitario della madre è stato indebolito da una comune infezione delle vie respiratorie superiori, i batteri hanno trovato il varco per
oltrepassare la placenta, raggiungere il feto e proliferare fino a causare la grave infezione. L’analisi di questo caso ci porta a ribadire l’importanza delle cure odontoiatriche in gravidanza, condizione nella quale l’infiammazione parodontale è un disturbo comune, e a consigliare una profilassi antibiotica in presenza di infezioni multiple al fine di prevenire una batteriemia prolungata e il potenziale trasferimento dei patogeni dal cavo orale fino all’utero.

Diabete: i numeri spaventano, ma il dentista potrebbe avere la risposta.
Diabete: i numeri spaventano, ma il dentista potrebbe avere la risposta.

Diabete: i numeri spaventano, ma il dentista potrebbe avere la risposta.

14 Luglio 2017

La prevenzione del diabete, oggi una vera e propria pandemia, passa anche dall’igiene orale, così come consigliato dal Joslin Diabetes Center, la più importante organizzazione mondiale che si occupa di clinica e ricerca nell’ambito del diabete.
I numeri del diabete fanno paura:
il numero di persone con diabete di tipo 2 è in veloce crescita sia nei Paesi avanzati, sia nei Paesi che hanno da poco iniziato il loro sviluppo economico. Questa impennata nel numero di casi diagnosticati e in quelli stimati è dovuta soprattutto:

- alle modifiche quantitative e qualitative nell'alimentazione (si mangia di più e peggio)
- al minor dispendio energetico (il lavoro richiede meno fatica, non ci si muove a piedi, si sta lunghe ore fermi)

queste modifiche allo stile di vita spesso associate al sovrappeso o alla obesità, fanno probabilmente scattare una tendenza geneticamente ereditata a sviluppare il diabete.
Si calcola che in Italia oggi:

- 3 milioni di persone abbiano il diabete di tipo 2 e siano diagnosticate e seguite: si tratta del 4,9% della popolazione
- 1 milione di persone abbiano il diabete di tipo 2 ma non siano state diagnosticate: è l'1,6% della popolazione
- 2,6 milioni di persone abbiano difficoltà a mantenere le glicemie nella norma, una condizione che nella maggior parte dei casi prelude allo sviluppo del diabete di tipo 2. Parliamo del 4,3% della popolazione

In pratica oggi il 9,2% della popolazione italiana ha i difficoltà a mantenere sotto controllo la glicemia.

Nel 2030 si prevede che le persone diagnosticate con diabete saranno 5 milioni.

In Italia il diabete di tipo 1 può essere considerato la più frequente della patologie rare. Ogni anno si rilevano 84 casi ogni milione di persone in Italia (poco meno di 5 mila casi). Alcune regioni italiane, in primo luogo la Sardegna hanno tassi di incidenza superiori alla media europea. Si stima che in Italia circa 250 mila persona abbiano il diabete di tipo 1.

Il numero di persone con diabete di tipo 1 cresce soprattutto perché ormai è possibile garantire a chi segue le cure una attesa di vita sovrapponibile a quella della popolazione generale. Cresce però anche l'incidenza cioè il rischio di sviluppare il diabete di tipo 1.

Questi i numeri, ma se la cura tarda ad arrivare, la migliore medicina resta sempre la prevenzione. E questa, oltre ad avvalersi di uno stile di vita corretto, pare passi anche dall’igiene orale.
Oggi, il legame che sussiste tra il diabete e la parodontite è ben noto. Sono numerosi gli studi che hanno suggerito come la parodontite sia collegata a un peggioramento del controllo glicemico negli individui affetti da diabete. Oltre a ciò, il disturbo che interessa il cavo orale è associato a un maggior rischio di complicanze diabetiche, tra cui le malattie coronariche e cardiache, renali e, infine, a un’aumentata mortalità.
La correlazione è sostanzialmente dovuta al processo infiammatorio tipico della malattia parodontale che, anche se si manifesta a livello locale, ha delle ricadute a livello sistemico, andando a peggiorare l’insulino-resistenza e aprendo le porte anche al diabete.
Il legame malattia parodontale e diabete, poi, è ambivalente, ossia la malattia parodontale può influire sul diabete e chi soffre già di diabete può sviluppare la malattia parodontale.

La malattia che intacca la salute delle gengive, nei casi più gravi arriva a causare la perdita dei denti, con serie conseguenze sulla capacità di alimentarsi e sulla qualità della vita e della salute generale.
Una volta compresi i meccanismi a doppio senso che legano diabete e malattia paradontale, risulta perciò di assoluta importanza sviluppare strategie di screening al fine di trattare i pazienti da diverse prospettive, per poter agire in senso preventivo e sinergico su entrambi i fronti.

Dato che la parodontite in pazienti con diabete non controllato può portare a complicanze, è necessario che dentisti e igienisti dentali siano coinvolti nel trattamento dei pazienti diabetici insieme a diabetologi, nutrizionisti e medici di base. In questo contesto, gli specialisti del settore dentale non devono limitarsi alla cura delle malattie parodontali, ma devono anche informare i pazienti sull’importanza dell’alimentazione, della riduzione del peso corporeo e dell’attività fisica: tutti fattori-chiave in un buon controllo glicemico. Un’alimentazione a basso indice glicemico (IG) e ricca di antiossidanti, per esempio, migliora direttamente sia l’insulino-resistenza che le malattie parodontali perché agisce in senso antiinfiammatorio: di fatto, la parodontite è un’infiammazione che si manifesta a livello gengivale ma che può estendersi ad altri organi.

I dentisti e igienisti dentali possono arrivare persino a rivestire un ruolo specifico nell’identificare i pazienti a rischio di diabete. Diabete e malattia parodontale condividono molti fattori di rischio predisponenti: l’età, l’obesità, l’insulinoresistenza, l’infiammazione, ma i cosiddetti pazienti “middle aged”, in cui si può ancora fare con efficacia un’attività di prevenzione di queste patologie, non vanno spesso dal medico, mentre si recano regolarmente dal dentista!
Un nuovo approccio interdisciplinare, dunque, per creare nuove opportunità di diagnosi precoce e prevenzione primaria.

Sei diabetico? Ascolta la tua bocca!
Sei diabetico? Ascolta la tua bocca!

Sei diabetico? Ascolta la tua bocca!

02 Luglio 2017

Il diabete è una condizione predisponente le infezioni gengivali. È importante quindi organizzare con il dentista un programma di mantenimento della salute orale. Infatti non solo le gengive sono più delicate e hanno difficoltà a guarire, ma il problema gengivale può peggiorare la gravità del nostro diabete.

La bocca e il diabete

Normalmente si è portati pensare che la bocca sia qualcosa a se stante, con poca influenza sulle condizioni del nostro corpo, invece ciò che succede ai nostri denti o meglio alle nostre gengive è qualcosa che riferisce a tutto il nostro organismo. Esistono infatti delle notevoli correlazioni tra la quantità e qualità di placca batterica e le condizioni del nostro cuore e delle nostre arterie. Un’altra grande correlazione è quella tra infezione gengivale e diabete. In una ricerca riportata sul Journal of

Periodontology è stato evidenziato come i pazienti con diabete di tipo 2 non controllato sviluppino più facilmente problemi alle gengive. Infatti si crea una infiammazione più grave e i processi di guarigione sono ridotti. Molti diabetici già sanno questo, ma quello che non a tutti è noto è che

le infezioni gengivali rendono più difficile il controllo del diabete.

Si crea quindi un circolo vizioso tra diabete e gengiviti. “controllare la salute gengivale ci aiuta a mantenere sotto controllo anche il diabete” afferma il dr. Jack caton Presidente dell’Accademia Americana di Parodontologia. Per questo è importante che il dentista conosca bene le condizioni generali del paziente e che il paziente diabetico si rivolga regolarmente per l’igiene dentale.

Autodiagnosi per le nostre gengive

Qualcuno forse non sa che il sanguinamento, l’alitosi e la sensibilità dentale possono essere segni iniziali di infiammazione gengivale. Una infezione se non trattata in tempo, oltre a ridurre la durata dei nostri denti, può far aggravare alcuni problemi di salute generale come il diabete.

Test per la salute della nostra bocca

Prova a rispondere a queste domande riguardo i sintomi di problemi gengivali per valutare il tuo stato di salute orale:

Hai provato ultimamente degli episodi dolorosi riferibili a denti o gengive?

Quando usi lo spazzolino o quando mangi del cibo un po’ più duro, sanguinano mai le gengive?

Hai mai la sensazione che le gengive siano gonfie?

È presente alitosi persistente?

Hai mai notato delle gengive che si ritirano o i denti sembrano diventare più lunghi?

Ultimamente si sono formati degli spazi tra i denti

Hai mai notato del pus proveniente dalle tue gengive?

Ultimamente i denti sembrano avere una posizione diversa mentre mastichi?

Questi sintomi sono segni di problemi gengivali iniziali e avanzati.

Se una persona è diabetica e presenta uno o più di questi segni è bene consultare un dentista in tempi brevi.

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Parodontite e malattia cardiovascolare
Parodontite e malattia cardiovascolare

Parodontite e malattia cardiovascolare

22 Giugno 2017

Le associazioni dei cardiologi e parodontologi (specialisti di problemi gengivali) americani hanno valutato un documento per informare i colleghi su eventuali problematiche correlate tra apparato circolatorio e ambito orale.
In un editoriale comune l’American Journal of Cardiology (Rivista Americana di Cardiologia) e il Journal of Perodontology (Rivista di Parodontologia) hanno cercato di fornire una migliore comprensione del legame tra parodontite (problemi gengivali) e cardiopatie da arteriosclerosi.
Negli ultimi anni il sistema immunitario, una volta ritenuto soltanto una semplice difesa contro l'infezione e un promotore della guarigione, viene riconosciuto come un importante attore in molte malattie croniche, tra cui l'ipertensione, il diabete mellito, l'artrite, la malattia intestinale infiammatoria, la psoriasi e le due malattie presentate nel presente documento: malattia cardiovascolare aterosclerotica e parodontite.
La parodontite, essendo una infiammazione cronica, aumenta i livelli di infiammazione all’interno dell’organismo. Tali prodotti dell’infiammazione possono essere un fattore integrante della malattia cardiovascolare. Infatti l’infiammazione può operare in "tutte le fasi di questa malattia dall'inizio alla progressione e, in ultima analisi, alle complicanze trombotiche dell'aterosclerosi".
Una analisi delle varie ricerche ha concluso che i problemi gengivali sono un fattore di rischio per pazienti con problematiche cardiovascolari. Infatti chi presenta una parodontite evidenzia anche una maggiore frequenza di problemi come infarti e ictus.
Curando le gengive i mediatori dell’infiammazione diminuiscono e anche i rischi di ulteriori problematiche cardiache si riducono.
Per questo ai pazienti con problematiche cardiache viene consigliato di farsi seguire anche da un dentista per prevenire eventuali infezioni gengivali che potrebbero aggravare, tramite l’aumento dell’infiammazione cronica, i problemi cardiovascolari.

dr. Tiziano Caprara

14 Giugno – Giornata mondiale dei donatori di sangue
14 Giugno – Giornata mondiale dei donatori di sangue

14 Giugno – Giornata mondiale dei donatori di sangue

14 Giugno 2017

Un donatore deve avere delle gengive sane per poter offrire un sangue “pulito”

Oggi è accertata la relazione tra problemi gengivali (piorrea) e cardiopatie, queste però rappresentano solo uno degli effetti delle infezioni gengivali nel nostro corpo.

Gli altri riguardano l’aterosclerosi, l’ischemia cerebrale, il diabete mellito, i parti prematuri, le infezioni polmonari, le già note endocarditi e la malattia reumatica.

Come mai si pone tanta attenzione al fumo, alla dieta e non si sottolinea l’importanza della relazione tra denti e malattie sistemiche?

Mantenere le gengive sane non significa soltanto conservare l’efficacia dell’apparato masticatorio, ma vuole dire vivere di più e meglio.

Personalmente ho avuto delle conferme empiriche a tali ricerche. Tempo fa visitai due persone che pur mantenendo uno stile di vita molto sano (niente fumo, dieta corretta, esercizio fisico, entusiasmo nella vita) furono sottoposti ad un intervento di by-pass coronarico. Entrambi presentavano delle tasche gengivali molto profonde che sanguinavano allo spazzolamento. Forse sarà stata una coincidenza, ma questi casi mi hanno confermato il fatto che l’igiene orale è molto più importate di quanto si pensi.

Non serve solo a mantenere più a lungo i denti, a ridurre l’alitosi (evitando di far scappare la fidanzata), a farci apparire più belli (senza pezzi di spinaci tra i denti), ma aiuta le persone a vivere meglio e più a lungo.

I rischi cardiocircolatori legati alla presenza di batteri nelle gengive sono reali e ridurre questo pericolo costa poco e permette a noi e alla società di risparmiare spese e sacrifici.

Le persone con severi problemi gengivali hanno un rischio almeno quattro volte più alto di sviluppare concentrazioni di tossine batteriche nel sangue, rispetto a persone con gengive non infiammate. E’ quindi ancora più importante che un donatore abbia delle gengive sane per poter offrire un sangue “pulito”, a bassa carica batterica.

Eseguire una igiene orale 15 giorni prima della donazione non solo aiuta il ricevente, ma migliora e allunga la vita al donatore.

a cura del dr. Tiziano Caprara

La Malattia Parodontale come Fattore di Rischio Cardiovascolare
La Malattia Parodontale come Fattore di Rischio Cardiovascolare

La Malattia Parodontale come Fattore di Rischio Cardiovascolare

07 Giugno 2017

I Fattori di Rischio rappresentano quelle condizioni predisponenti che aumentano la probabilità di andare incontro ad una determinata patologia. Possono essere legati a fattori genetici e a stili di vita personali.

Uno stile di vita salutare può essere fondamentale per ridurre la probabilità di andare incontro a molte patologie, specie di tipo cardiovascolare e metabolico.
Possiamo ridurre drasticamente il rischio verso l’infarto miocardico, l’angina, l’ipertensione arteriosa, il diabete, ma anche verso le patologie tumorali come per esempio il cancro al colon e, non dimentichiamo, la patologia parodontale e la patologia cariosa.

Dobbiamo essere consapevoli che uno stile di vita corretto può:

- prevenire l’insorgenza di molte patologie
- migliorare la prognosi di patologie già presenti
- prolungare la vita e migliorarne la qualità.

La ricerca clinica ha messo in evidenza un legame significativo fra la malattia parodontale e le malattie cardiovascolari.
Le malattie cardiovascolari sono la più importante causa di morte nei paesi industrializzati e sono un’importante causa di inabilità. Inoltre la loro incidenza influenza fortemente l’aumento dei costi per la sanità pubblica.
Aumentati livelli lipidici, fumo, ipertensione, diabete, uso di alcool, scarsa attività fisica e aumento del grasso corporeo sono universalmente considerati fattori di rischio per le malattie cardiovascolari.
Ai fattori elencati dobbiamo aggiungere la parodontite o problema gengivale che può pesare sul rischio cardiovascolare.
La malattia parodontale è sostanzialmente un'infezione batterica. I batteri, possono entrare nel sangue ed agire come fattori aggravanti di alcune malattie cardiache, come le malattie coronariche o le endocarditi infettive. Il controllo della malattia gengivale inizia con le visite di controllo periodiche che possano aiutarci a individuare i Fattori di Rischio. Da considerare con attenzione che la malattia parodontale o gengivale spesso non presenta sintomi. Dolori o fastidi insorgono solo quando la patologia è molto grave o in presenza di ascessi parodontali. Dobbiamo distinguere tra soggetti che soffrono di gengiviti e soggetti nei quali la malattia parodontale ha cominciato a creare danni gengivali e ossei.
La gengivite si manifesta con arrossamento, gonfiore e sanguinamento gengivale.
La malattia parodontale oltre al sanguinamento gengivale, che può anche non essere evidente, porta alla retrazione gengivale e ossea con la conseguente perdita di tessuto di sostegno del dente.
La formazione di tasche gengivali, nicchie di accumulo batterico, porta alla cronicizzazione ed evoluzione della malattia, fino a causare la perdita del dente.
La placca batterica sopra e sotto gengiva e il tartaro rappresentano la principale causa di questo problema.
Nell’autovalutazione della bocca per prevenire e curare la malattia parodontale sarà quindi fondamentale prestare attenzione a:

- presenza di placca batterica e tartaro
- sanguinamento gengivale
- gonfiore o retrazione delle gengive
- alitosi.

Periodiche visite di controllo e sedute di igiene dentale, permettono di contrastare la gengivite e la malattia parodontale.
Quando la malattia si è manifestata occorre però ricorrere alla Terapia specialistica parodontale per l'eliminazione delle tasche, del sanguinamento gengivale e il ripristino di gengive sane.
Gli stili di vita possono quindi essere modificati per ridurre il rischio verso la malattia gengivale e le patologie ad essa correlate come quelle cardiovascolari.

La Società Italiana di Parodontologia fornisce le seguenti linee guida per ridurre i fattori di rischio:

1. Non fumare
2. Lavare bene denti e gengive. Preferire lo spazzolino elettrico a quello manuale
3. Pulire gli spazi interdentali è fondamentale. Quando lo spazio lo consente utilizzare gli scovolini al posto del filo.
4. Lavare denti e gengive almeno due volte al giorno per 4 minuti
5. Dentifrici e collutori specifici sono utili in aggiunta alla pulizia dei denti e delle gengive, ma da utilizzare sotto prescrizione del dentista.
6. Introdurre adeguate quantità di vitamina C e antiossidanti attraverso una dieta ricca di frutta e verdura
7. Sottoporsi almeno due volte all’anno a una seduta di igiene professionale e a un controllo dal dentista
8. Durante la visita di controllo chiedere di eseguire sempre il test PSR* per controllare la salute delle gengive
9. Se le gengive sanguinano, sono arrossate o l’alito è cattivo, andare subito dal dentista per una valutazione adeguata
10. Non trascurare le infiammazioni gengivali anche superficiali per evitare che si trasformino in parodontite. In caso di parodontite farsi curare secondo le linee guida.

dr. Alessandro Abrate

Quanto sei verde?
Quanto sei verde?

Quanto sei verde?

31 Maggio 2017

Odontoiatra verde per uno studio odontoiatrico “green”

I dentisti Verdenti operano seguendo la metodologia che contraddistingue un nuovo modo di concepire la professione che si basa su un approccio “verde” applicato in ambito clinico, amministrativo e organizzativo.

L’aspetto “Eco-salutare” viene garantito dalla promozione della prevenzione primaria, o precoce, riducendo l’eventualità di interventi, favorendo l’utilizzo di tecniche a basso impatto per l’ambiente e la salute del paziente. Per esempio, ai clienti dello studio vengono eseguite radiografie digitali a bassa emissione di radiazioni anche per evitare l'utilizzo di liquidi di fissaggio e sviluppo delle lastre e i rifiuti speciali come il piombo, le corone dentali applicate sono metal-free e le otturazioni sono biocompatibili.

Oltre all'ambito prettamente clinico, grande attenzione è rivolta anche all’impatto ambientale derivante dalla gestione dello studio. Lo spazio medico si avvale di materiali e macchinari che strizzano l’occhio all’aspetto “Eco-logico”.

Ogni dentista che opera in maniera tradizionale produce ogni giorno enormi quantitativi di plastica non riciclabile, per imbustare gli strumenti utilizza circa 50 buste di plastica al giorno senza contare i rivestimenti, i teli ecc. Negli studi odontoiatrici Verdenti i bicchieri non sono di plastica ma sono fatti di amido di mais; gli strumenti, dopo essere stati sterilizzati, vengono inseriti in buste di carta riciclabile anziché di plastica.

Infine, sempre seguendo un’ottica preventiva che crei valore in termini di benefici per il cliente, lo studio “Verdenti” non sottovaluta l’aspetto “Eco-nomico”: in questo caso si favorisce ai clienti maggiore risparmio grazie a controlli periodici gratuiti e di prevenzione; si sostiene il paziente nella dilazione dei trattamenti e dei pagamenti e si organizza un programma di prevenzione assistita, che aiuta il paziente a ridurre le eventuali terapie legate alla mancata igiene.

Verdenti è il primo progetto di Eco-odontoiatria in Italia che si basa sulla Green dentistry, filosofia già sviluppata negli Stati Uniti che soddisfa le esigenze di milioni di pazienti che conducono uno stile di vita salutista e aiutano gli odontoiatri a salvaguardare l’ambiente e la salute della comunità in cui operano.

Sorridi al tuo cuore
Sorridi al tuo cuore

Sorridi al tuo cuore

24 Maggio 2017

Si è sempre discusso molto sul possibile rischio di un aumento di malattie cardiache in pazienti che presentano patologie dentarie; questa eventualità di interazioni tra denti e cuore sembra non riguardare solo persone anziane, ma anche i pazienti più giovani. Tutte le infezioni del cavo orale, oltre ad essere responsabili della perdita dei denti, possono giungere, attraverso il sangue, fino agli organi principali rischiando di compromettere il loro fisiologico funzionamento.
Secondo numerosi studi clinici e sperimentali, infatti, la malattia parodontale aumenta il rischio di malattie sistemiche – in particolare patologie cardiovascolari, diabete e patologie polmonari.
Le specie batteriche gram negative, responsabili delle infezioni del parodonto, producono infatti tossine e citochine con un alto potere infiammatorio. Queste sostanze possono diffondersi attraverso il circolo sanguigno e arrivare a infettare la parete interna delle arterie, favorendo la formazione di placche aterosclerotiche: queste possono crescere fino a provocare l’ostruzione completa o parziale del vaso oppure possono staccarsi piccoli frammenti (emboli) che, trasportati dal flusso ematico, vanno a ostruire vasi più piccoli.
I batteri che si annidano nelle sacche del cavo orale possono entrare, dai tessuti gengivali, nel circolo ematico per insediarsi in organi lontani dalla cavità orale e causare nuove patologie; se raggiungono il cuore, possono determinare infezioni dannose per il nostro sistema cardiocircolatorio, come endocarditi batteriche o infiammazioni di protesi endovascolari. Lo Streptococco, ad esempio, presente nella placca batterica produce una molecola simile al fibrinogeno, la glicoproteina plasmatica sintetizzata dal fegato che ha il compito di favorire la coagulazione del sangue. Ciò comporterebbe l'aggregazione delle piastrine e quindi la formazione di coaguli e trombi responsabili di ictus e infarti.
Le maggiori “responsabili” sarebbero le infezioni che si scatenano nel cavo orale, tra le più diffuse si ricordano le carie, gengiviti e parodontiti. Le ultime, in modo particolare, sono capaci non solo di causare la perdita dei denti distruggendone le strutture interne, ma inciderebbero negativamente favorendo anche l'insorgenza di infarto e di ictus. (Nel mondo, come riferisce l’Organizzazione mondiale della Sanità, la parodontite colpisce circa il 60% della popolazione con maggiore incidenza fra i 35 e i 44 anni.)
(Studi epidemiologici hanno messo in evidenza una relazione tra parodontite, infarto miocardico ictus e mortalità. La perdita di un elevato numero di denti e la distruzione ossea rilevabile nel paziente affetto da parodontite grave, sono associate infatti ad una aumentata prevalenza di placche ateromatose carotidee., Nei pazienti con patologie infiammatorie del cavo orale, è stato osservato, inoltre, un aumento del rischio di infarto miocardico e di aterosclerosi. Studi clinici controllati indicano che il trattamento della parodontite migliora la funzione dell'endotelio.) Alla luce di questi dati, è ragionevole pensare perciò che curare le infezioni che interessano i denti vuol dire anche preservare una buona funzionalità cardiaca.

Le regole per una corretta prevenzione

  • Alimentazione: deve essere possibilmente corretta e calibrata secondo le necessità caloriche individuali (attenzione al sovraccarico calorico che spesso sfugge al nostro controllo).
  • Non fumare (il fumo è corresponsabile della formazione di placche ateromatose).
  • Ridurre il consumo di alcol.
  • Mangiare pochi dolci.
  • Eliminare le bevande zuccherate.
  • Assumere pochi grassi di origine animale (per tenere sotto controllo il colesterolo e i trigliceridi).
  • Pulizia professionale periodica dall'igienista dentale.
  • Impegnarsi nella quotidiana igiene orale.
  • Una passeggiata a passo veloce per circa 40 minuti al giorno ed un’attività fisica costante possono essere veri e propri strumenti preventivi salvavita. Per tutti.

I nostri consigli

  • Non sottovalutare il sanguinamento delle gengive causato da un'infiammazione batterica.
  • Prestare attenzione al dolore generalizzato ai denti, originato spesso da infezioni radicolo-apicali (granulomi).
  • Effettuare visite periodiche dal dentista, perché le patologie dei denti, come abbiamo detto, potrebbero coinvolgere altri organi. La prevenzione rimane lo strumento più efficace per evitare in futuro di ricorrere alle cure mediche in distretti molto delicati.



Dott.ssa Lorenza Mosele

Gengive e cuore
Gengive e cuore

Gengive e cuore

17 Maggio 2017

Sta crescendo sempre di più tra gli odontoiatri una sensibilità olistica e globale della salute orale.

La visione è sempre meno dente-centrica e sempre più rivolta al benessere generale dei nostri pazienti, passando anche dalla salute orale.

Questo non è solo il frutto di scelte particolari, ma di una nuova consapevolezza supportata da seri studi epidemiologici. Non è una novità ad esempio la relazione tra parodontite, infarto miocardico ictus e mortalità. Nei pazienti affetti da parodontite grave assieme alla perdita di numerosi elementi dentali e alla distruzione ossea rilevabile si osserva una aumentata prevalenza di placche aterosclerotiche dovute evidentemente ad uno stato di infiammazione sistemica.

Fare prevenzione è basilare soprattutto personalizzando il piano di trattamento nelle sedute di igiene orale che diventano momenti importanti non solo attraverso la rimozione tecnica di placca e tartaro, ma anche per formulare un piano a lungo termine per la nostra salute generale attraverso il cambio delle abitudini più nocive come il fumo e sopratutto l'alimentazione che da sola può influenzare localmente denti e gengive e sistematicamente attraverso il riequilibrio della flora intestinale anche l'equilibrio della flora batterica orale.

Oggi il dentista più evoluto lavora spalla a spalla con altri professionisti come il cardiologo e il nutrizionista per la cosa più importante: il benessere reale dei nostri pazienti.

Dr. Giovanni Piras

Oral cancer day 13 maggio 2017
Oral cancer day 13 maggio 2017

Oral cancer day 13 maggio 2017

13 Maggio 2017

L’importanza di mantenere sana la propria salute orale

La prevenzione é il modo più efficace e semplice per combattere il tumore del cavo orale: è sufficiente adottare corretti stili di vita, in modo da ridurre i fattori di rischio e sottoporsi a visite periodiche regolari.
Il dentista è, infatti, il primo specialista in grado di rilevare i sintomi del carcinoma orale e la diagnosi precoce aumenta la probabilità di essere curati con il minimo danno, senza gravi deformazioni al volto e menomazioni funzionali.
Ecco 6 semplici regole da non dimenticare:
   1. Smetti di fumare e non abusare di alcolici.
   2. Adotta delle abitudini alimentari più sane: segui una dieta ricca di frutta e verdura, povera di grassi e privilegia i cibi integrali.
   3. Migliora la tua igiene orale, seguendo i consigli del tuo dentista.
   4. Esegui visite periodiche da uno specialista e dal tuo dentista e se sei un fumatore fallo almeno 1 volta all’anno. 5. Chiedi al tuo dentista come eseguire l’autoesame della bocca.
   6. Se tu o un tuo famigliare state affrontando cure oncologiche, con radio e chemioterapia, parlane con il tuo dentista perché esistono specifici protocolli odontoiatrici da seguire in questi casi.
Se fai anche tu attenzione a questi preziosi consigli, aiuti te stesso a porre le basi per una buona salute. Una buona salute generale, non solo del cavo orale.

Dal russamento alle apnee notturne (alcuni dati importanti)
Dal russamento alle apnee notturne (alcuni dati importanti)

Dal russamento alle apnee notturne (alcuni dati importanti)

11 Marzo 2017
  • E’ una malattia estremamente diffusa (20% della popolazione mondiale adulta), ma molto probabilmente i dati sono sottostimati per difficolta diagnostica e 2-5,7% in età pediatrica
  • maggiore frequenza nel sesso maschile (60% ) rispetto quello femminile ( 40%)

fattori di rischio

  • l’obesità (soprattutto viscerale) e l’aumentata circonferenza del collo rappresentano i fattori di rischio più importanti nella comparsa delle apnee (definite OSAS : Sindrome delle apnee ostruttive)
  • stili di vita (alcool fumo ed eccessi alimentari soprattutto nelle ore serali) e scarsa attività fisica causano e favoriscono il perpetuarsi della malattia
  • problemi otorinolaringoiatrici, come polipi o ostruzioni di varia natura, oppure in età pediatrica ipertrofia delle tonsille e delle adenoidi

Quadro evolutivo della malattia:
I quadri sono distinti in base al numero di episodi di apnea presenti in 1 ora di sonno (definiti con AHI)

  • russamento semplice (socialmente inacettabile)AHI ≤5
  • UARS: sindrome da aumentata resistenza alla respirazione con AHI≤5
  • OSAS LIEVE con AHI compresi tra 5 e 15 all’ora
  • OSAS MODERATA con AHI tra i 15 e i 30
  • OSAS GRAVE con AHI superiori a 30 episodi all’ora.

Diagnosi
Gli strumenti per la diagnosi sono la Polisonnografia (un monitoraggio notturno del respiro attraverso particolari strumenti) e l’Endoscopia che valuta il grado di ostruzioni delle vie aree superiori.

Dal 2014 il ministero della salute individua nell’odontoiatra il ruolo di "sentinella diagnostica" che provvede, per quanto di sua competenza, alla prevenzione e cura con utilizzo di specifici dispositivi intraorali.

Terapia
I trattamenti terapeutici

  • Prevenzione: eliminare tutti i fattori di rischio che favoriscono insorgere della malattia
  • Dispositivi intra orali, che spostano la mandibola in avanti (MAD): utili in tutte le fasi della malattia in quanto concorrono a mantenere più aperte le vie aeree durante il riposo notturno. Questa metodica è molto efficace inoltre è ben tollerata dal paziente.
  • Ventilazione a pressione positiva (C-PAP): una maschera da tenere sul viso collegata ad un macchinario che spinge l’aria creando una pressione positiva che allarga le vie aeree. Sono molto efficaci tuttavia poco tollerati dai pazienti che spesso abbandonano la terapia
  • Terapie chirurgiche: allo stato attuale della ricerca non hanno dato i risultati attesi a causa delle recidive e/o degli esiti cicatriziali

Dr.ssa Lorenza Mosele

Il sonno disturbato: Russamenti e apnee
Il sonno disturbato: Russamenti e apnee

Il sonno disturbato: Russamenti e apnee

07 Marzo 2017

Che cosa sono le OSASapnee notturne?
L’apnea ostruttiva nel sonno (OSAS Obstructive Sleep Apnea Syndrome), consiste in una transitoria e ripetuta interruzione del respiro durante il sonno. Tale fenomeno determina un’alterazione qualitativa del riposo notturno e la comparsa di sintomi durante la veglia come l’eccessiva sonnolenza e stanchezza. Nel lungo tempo rappresenta un fattore di rischio per l’insorgenza di patologie cardiache come l’infarto del miocardio, e neurologiche come l’ictus cerebrale.
Prevalenza e Sintomi
Sebbene il 30% degli adulti presenti episodi di russamento, con percentuali del 60% attorno ai 60 anni, Il più del 4% degli uomini e il 2% delle donne soffrono nella popolazione generale di presentano un alto numero di apnee per notte, con percentuali intorno all'10%, si rilevano negli individui di oltresopra i 60 anni. La sindrome è largamente sottostimata e difficilmente diagnosticata, l'eccessiva sonnolenza diurna è spesso confusa con la normale stanchezza. Altri sintomi sono: colpi di sonno durante la guida o nelle normali attività, cefalea e secchezza delle fauci al risveglio, alterazioni dell'umore, ridotta capacità di concentrazione, iperattività diurna, ritardi di crescita (nei bambini).
Fattori di rischio e diagnosi.
Il principale fattore di rischio rimane la condizione di sovrappeso ed obesità, altri fattori sono: l’abuso di alcool, il fumo e la vita sedentaria le anomalie anatomiche del nasofaringe.
Nella diagnosi di OSAS l’indagine strumentale gold-standard è la polisonnografia, che consiste nella registrazione durante il sonno di tutti i parametri cardiaci e respiratoridel battito cardiaco e del flusso respiratorio, dello stato di ossigenazione del sangue, dell’attività cerebrale e del tono muscolare.
Terapia
Il primo passo nella terapia è il dimagrimento, una riduzione di anche solo il 10% del peso corporeo è in grado di migliorare in maniera significativa la patologia, utile poi risulta seguire un corretto stile di vita: evitare l’assunzione di alcolici nelle ore serali, praticare un regolare esercizio fisico, smettere di fumare.
Il Un principale ausilio terapeutico utilizzato nei casi più gravi è un apparecchio maschera notturna (CPAP, Continuos Positive Airway Pressure) in cui viene soffiata dell’aria che che durante la notte, tramite una mascherina, mantiene una pressione positiva nelle vie aeree inpedendoneimpedendone il collasso e la chiusura. Tale strumento tuttavia risulta però molto ingombrante e influisce sugli aspetti relazionali.
Altri I dispositivi più utilizzati nei casi didispositivi utili in caso di OSAS di entità lieve o -moderata, sono i dispositivi orali di avanzamento mandibolare (MAD): apparecchi che, inseriti spostando ma mandibola in avanti permettono un maggior flusso d’aria. nella cavità orale, aumentano la pervietà delle vie aeree. Le apparecchiature orali vengono sviluppate dal proprio dentista del progetto Verdentiodontoiatra,, sono ben accettate dai pazienti e e, soprattutto nel russamento o nei casi di OSAS lievi e medie, sono considerate e dalle linee guida trattamenti di prima scelta in caso di russamento o nei casi di OSAS lievi e medie.

Dr Michele Ceschi Studio Kravos-Guadagno

Russamento e alimentazione
Russamento e alimentazione

Russamento e alimentazione

03 Marzo 2017

Più del 40% delle persone adulte russa, e di queste il 4% arresta il respiro in maniera inconsapevole ( apnea notturna ostruttiva ). Quest'ultima condizione, e' in grado di determinare sonnolenza durante il giorno, con importanti implicazioni sul rendimento lavorativo, sul rischio di incidenti stradali e sull'aumento dell'incidenza di patologie cardiovascolari. Russamento e apnee dipendono in particolare dal restringimento delle vie aeree; nel primo caso lingua e palato molle entrano in contatto e vibrano insieme, nel secondo caso la riduzione dello spazio blocca la respirazione. Oggi si può prevenire tali problematiche già nello studio dentistico tramite dispositivi che aumentano la pervietà delle  vie aeree. 

Si può però iniziare a prevenire o a limitare il problema a partire da ciò che mangiamo o beviamo. Si può ad esempio:
- Non bere alcolici prima di addormentarsi: favoriscono il russamento perché rilassano i muscoli del collo e della lingua
- Evitare cene ricche  di grassi: rallentano la digestione e favoriscono un sonno qualitativamente scadente
- Seguire una dieta equilibrata: i soggetti sovrappeso accumulano grasso nel collo che riduce lo spazio per respirare
- Bere molta acqua, te' o infusi: nel caso di una ostruzione per eccessiva presenza di muco , dovuta anche ad un semplice raffreddore , lo fluidificano
Attenzione anche allo smalto , spesso le apnee si associano a reflusso gastro esofageo e al bruxismo.

Giovanni Piras

L’OSAS QUESTA SCONOSCIUTA…
L’OSAS QUESTA SCONOSCIUTA…

L’OSAS QUESTA SCONOSCIUTA…

02 Marzo 2017

(SINDROME DELLE APNEE OSTRUTTIVE- OBSTRUCTIVE SLEEP APNEA SYNDROME)

Dormire bene non solo è un piacere, ma anche una funzione essenziale per il nostro organismo sia per la sua salute fisica che emotiva.

Purtroppo anche una piccola perdita di sonno può indurre disturbi che coinvolgono il nostro umore riducendo la vitalità, l’efficienza e capacità di gestire lo stress.

Dormire male pertanto influisce negativamente sulle nostre condizioni di salute generale, aumenta il rischio di incorrere in incidenti ( soprattutto stradali) , diminuisce le nostre prestazioni al lavoro.

Tra tutti i disturbi del sonno il meno conosciuto, e paradossalmente anche il più pericoloso e proprio l’O.S.A.S.,: una patologia che provoca apnee notturne, associata ad un forte russamento scatenata da una parziale o totale ostruzione delle vie aeree superiori . I campanelli di allarme sono l’ eccessiva stanchezza diurna, con facilità o necessità di appisolarsi, i colpi di sonno durante la guida e l’incapacità a mantenere la concentrazione durante l’attività lavorativa. Il partner che dorme a fianco di un individuo affetto da osas spesso è la prima persona si rende conto dell’eccessivo russamento, rumori e pause respiratorie di chi può essere potenzialmente affetto da tale patologia.

Tra i disturbi più importanti che si manifestano in questi pazienti ci sono alterazioni del ritmo cardiaco, ipertensione sistemica e polmonare, disturbi metabolici , disturbi dell’apparato circolatorio che possono sfociare in un infarto o ictus che sopraggiungono proprio nelle fasi di sonno durante la mancanza di ossigeno data dall’apnea.

Per la sua complessità e gravità l’OSAS coinvolge un team di specialistici (pneumologi, otorinolaringoiatri, diabetologi, cardiologi e chirurghi maxillofacciali) tra cui i dentisti che sono tra i primi specialisti che attraverso un’ accurata anamnesi e sottoponendo il paziente a dei test specifici possono svolgere un’ importante azione di screening, prevenzione e concorrono alla cura del paziente affetto da questo disturb tramite nuovi e particolare dispositivi orali

Lorenza mosele

Liquirizia per la salute dei denti, cosi si sconfigge la carie
Liquirizia per la salute dei denti, cosi si sconfigge la carie

Liquirizia per la salute dei denti, cosi si sconfigge la carie

17 Febbraio 2017

Non solo dentifricio e spazzolino: per combattere la carie è utile anche la liquirizia. Lo ha dimostrato una ricerca pubblicata sul Journal of Natural Products, rivista dell'American Chemical Society, secondo cui i benefici di questa radice si estenderebbero anche ai casi di parodontite, un disturbo alle gengive che può portare alla perdita dei denti. Gli autori di questo nuovo studio hanno identificato due principi attivi contenuti nella liquirizia - la licoricidina e il licorisoflavone A - dalle elevate proprietà antibatteriche.
Queste due molecole sono, infatti in grado di uccidere quattro specie di batteri. due responsabili della carie e due che promuovono lo sviluppo della parodontlte. Secondo i ricercatori queste sostanze potrebbero essere utili sia nel trattamento, sia nella prevenzione delle infezioni del cavo orale.

Tiziano Caprara

Il tè verde fa bene alle gengive
Il tè verde fa bene alle gengive

Il tè verde fa bene alle gengive

14 Febbraio 2017

Il tè verde, uno degli alimenti più studiati negli ultimi anni, ha dimostrato di poter contrastare anche la progressione della malattia gengivale: i risultati della ricerca pubblicata dal Journal of Periodontology, dimostrano un lieve miglioramento legato alla quantità di te bevuta in una giornata. Mithoshi Kushiayama ricercatore all'università di Fukuoka in Giappone afferma che l'efficacia del tè verde nel proteggere i tessuti gengivali e direttamente dipendente dalla quantità di bevanda assunta quotidianamente. “Ogni tazza di tè verde assunta in giornata è associata a una riduzione del sanguinamento gengivale e alla riduzione delle tasche gengivali“.

Le catechine del tè verde sembrano infatti in grado di inibire la proliferazione di alcuni batteri pericolosi per i tessuti orali. l ricercatori concludono affermando che l'utilizzo quotidiano di questa bevanda possa essere consigliato ai pazienti affetti da malattie gengivali.

Tiziano Caprara

Bambini: addio a carie ed erosioni, con una sana alimentazione!
Bambini: addio a carie ed erosioni, con una sana alimentazione!

Bambini: addio a carie ed erosioni, con una sana alimentazione!

08 Febbraio 2017

L’alimentazione ha un ruolo fondamentale nella prevenzione della carie e nella salute orale del bambino.
È importante sapere che esistono cibi acidi che possono erodere direttamente lo smalto altri invece favoriscono la crescita dei microrganismi responsabili della carie a causa degli zuccheri aggiunti. I batteri infatti sono in grado di metabolizzare gli zuccheri ingeriti producendo acidi che demineralizzano lo smalto.

Fondamentale è tenere presente che il maggior pericolo di malattia cariosa risiede nella frequenza con cui gli zuccheri vengono consumati, piuttosto che la quantità complessiva. Infatti è dannoso il consumo di dolci fuori pasto, in particolare quelli con consistenza molle e appiccicaticcia, come merendine preconfezionate, cioccolata in barattolo, caramelle gommose che piacciono molto ai bambini ma che sono pericolosi perché si attaccano ai denti più tenacemente e restano in bocca per tempi più prolungati. È noto che bambini abituati a mangiare quantitativi ridotti di cibi zuccherosi, ma in momenti diversi della giornata, sono più esposti al rischio di carie di coloro che ne concentrano una maggior assunzione, seguita da una buona igiene orale, che è quindi cruciale dopo ciascun pasto.

L’azione cariogena non è legata solo al quantitativo di zuccheri o carboidrati contenuti in un cibo, o bevanda, ma anche al suo grado di acidità.
È necessario porre ATTENZIONE al fatto che alcuni frutti sono molto zuccherati e hanno un pH molto basso proprio come per i succhi di frutta o le bevande gassate. L’esposizione a questi acidi può portare alla formazione di EROSIONI dentali.

Questo non vuol dire eliminare completamente questi cibi dall’alimentazione dei bambini quanto piuttosto insegnare loro delle buone abitudini:
- mai succhiare limoni, arance, mandarini, pesche o altra frutta altamente acida. Un contatto prolungato di questi frutti con i denti porta a aumentare la vulnerabilità dello smalto
- usare una cannuccia quando si bevono i succhi di frutta, così da prevenire il contatto diretto con i denti
- sciacquare la bocca dopo aver mangiato, o bevuto, sostanze zuccherine per diluire gli acidi presenti nel cavo orale. E’ buon abitudine poi attendere 20 minuti circa prima di lavare i denti per non favorire le erosioni.

Oltre a una sana alimentazione quotidiana, durante la prima infanzia è importante che il genitore stia attento a non alimentare abitudini viziate. Alcune di queste possono portare allo sviluppo della “Sindrome da Biberon” in cui i bambini già nei primi anni di vita presentano i denti anteriori cariati e talvolta completamente distrutti. Cosa non fare?
- non dare mai al bambino o neonato il ciuccio intinto nel miele o nello zucchero anche quando i denti non sono ancora erotti
- non fare addormentare il bambino con un biberon di camomilla zuccherata o altre bevande dolci
- se il bambino sta assumendo sciroppi per la tosse fargli lavare i denti successivamente.

Inoltre non dimentichiamo che, per permettere al vostro bambino di svilupparsi correttamente, è importante iniziare a togliere l’uso del ciuccio già a partire dai 12 mesi ed evitare che si inneschino abitudini come il succhiamento del pollice, del labbro inferiore o delle maniche.

dr.ssa Valeria Vallone, dr. Alessandro Abrate

Farmaci anticarie nel vino rosso
Farmaci anticarie nel vino rosso

Farmaci anticarie nel vino rosso

06 Febbraio 2017

Sembra che alcuni polifenoli presenti nei prodotti di lavorazione del vino rosso siano in grado di contrastare l'attività cariogena dei batteri orali. Già noti per il loro effetto protettivo livello cardiovascolare tali componenti potrebbero adesso rappresentare la base per un farmaco contro la carie. Uno studio condotto dall'Università di Rochester afferma che i poiifenoli ostacolerebbero l'azione dei batteri responsabili la carie.

Tiziano Caprara

Chips e pop corn...un pericolo per lo smalto
Chips e pop corn...un pericolo per lo smalto

Chips e pop corn...un pericolo per lo smalto

02 Febbraio 2017

Sono buone e salate, ma a contatto con lo smalto purtroppo si comportano come i dolci: le patatine, uno snack molto diffuso e pubblicizzato, hanno un potere cariogeno ancora sottovalutato. Mentre infatti i genitori si concentrano sui pericoli degli zuccheri e cercano di limitare caramelle, dolci e merendine, le patatine sono spesso concesse perché, forse grazie al loro sapore salato, sono considerate innocue per la salute dei denti. E invece un recentissimo studio svedese presso il Dipartimento di odontologia dell'Università di Umeà, in Svezia condotto su dati statunitensi ha provato che il consumo di patatine mette in pericolo lo smalto dei bambini.
La ricerca del prof. Ingegerd Johansson eseguita su 1206 bambini di età compresa tra 1 e 4 anni, ha trovato che il consumo frequente di patatine è associato allo sviluppo di carie. L'amido idrolizzato contenuto in prodotti confezionati come popcorn, snack al mais, patatine ‘classiche', aromatizzate al formaggio ha un alto potere cariogeno per la sua capacità di abbassare il pH dell'ambiente orale in modo veloce e drastico. A questo punto bisogna scegliere: magri e con un bel sorriso, ma senza snack oppure grassi e con problemi ai denti, ma con un pacchetto di patatine vicino?

Tiziano Caprara

L’Alimentazione nella prevenzione della carie
L’Alimentazione nella prevenzione della carie

L’Alimentazione nella prevenzione della carie

31 Gennaio 2017

L’alimentazione in un programma di prevenzione della carie dentaria ha un’importanza fondamentale.Al giorno d’oggi sempre di più siamo costretti a mettere sotto i denti quello che capita, o quello che richiede meno tempo per essere preparato, cibi che spesso non vengono cucinati in casa, come pietanze pronte per essere mangiate, prodotti da gastronomie industriali, snack bar etc. 

Un’alimentazione sana con cibi genuini evidentemente non è importante solo per una buona cura dei nostri denti, ma per tutto l’organismo. Ora però vediamo quali possono essere i cibi che ci aiutano a proteggerci dalle carie e mantenere un sorriso smagliante.

Verdure

carote, insalata, carciofi, peperoni finocchi, sedani sono ottimi consumati crudi perché:
1) hanno una azione detergente in quanto richiedono una masticazione accurata che pulisca la bocca;
2) inoltre perché abbondano di sostanze protettive cioè di vitamine e sali minerari;

Le Mele

Grazie ai flavonoidi, capaci di inibire la proliferazione dei batteri nel cavo orale e di aiutare il nostro organismo nella prevenzione della carie. Inoltre, sgranocchiare una mela aiuta la saliva a fare pulizia nella nostra bocca.

Il Cacao

No, non una barretta di cioccolato iperzuccherata, bensì il cacao amaro in polvere, ricco di polifenoli, proprio come il caffè e il tè. I polifenoli giocano un ruolo cruciale nella battaglia contro i batteri della carie. I polifenoli del cacao, nello specifico, riducono la formazione di acido dai batteri Streptococco e Streptococcus sanguinis. Questi batteri producono acido caustico che causa dei veri e propri buchi nei denti.

Kefir e Yogurt

Kefir e yogurt senza zuccheri aggiunti. Lo yogurt consumato insieme a della frutta fresca ricca di fibre agisce come uno spazzolino da denti naturale, impedendo agli zuccheri di attaccarsi alla superficie dentaria. Lo yogurt contiene calcio e fosforo, due minerali necessari per rimineralizzare i denti, spesso rimosso dagli acidi presenti nella bocca. Il kefir è ricco di proteine e di magnesio, riboflavina, acido folico e vitamina B12. Il consumo di prodotti lattiero-caseari fermentati è stato associato a un rischio ridotto di carie. Consumando yogurt e kefir i livelli di pH della bocca sono infatti meno acidi e questo limita la corrosione dei denti e la formazione di placca.

Per concludere e bene ricordare che all’insorgenza della carie contribuiscono anche e soprattutto le modalità di consumo dei cibi ricchi di zuccheri. Il rischio di formazione di carie dentali, è infatti tanto più elevato:

• Quanto più frequentemente si consumano cibi contenenti zuccheri, sia da soli che insieme all’amido (è quindi meglio consumarli in una singola occasione piuttosto che distribuirli in più pasti durante la giornata);

• Quanto tempo si lascia trascorrere prima di lavarsi i denti dopo ogni pasto; dopo circa 20 minuti dal pasto il ph della bocca scende ai livelli massimi, è bene quindi riportare il pH orale alla normalità, prevenendo i danni allo smalto.

Dr. Stefano Brighenti

La cena amica dei denti
La cena amica dei denti

La cena amica dei denti

26 Gennaio 2017

Se vuoi iniziare con un aperitivo. meglio preferire un cruditè di verdure , abbinati a crostini integrali o a gallette al sesamo o semi di chia, bene se associati a formaggi magri, alici o frittatine di verdura.

Per il long drink preferisci estratti di frutta: mirtilli, mela uva o te freddo con menta, zenzero e stevia.

Primo piatto:
Preferire pasta integrale o cereali poco raffinati (cus cus. quinoa, bulgur, orzo riso farro.) con pesce o verdure e cacio.

Secondo piatto:
Scegliere tra proteine nobili derivate dal pesce o da tagli magri di carne, preferibilmente carne bianca o tofu o seitan abbinati a verdure di stagione crude o cotte.

Dolce:
Budino di cioccolato fondente, castagne e datteri, formaggi magri abbinati a modeste quantità di marmellate o mieli naturali prive di zuccheri.

acqua a volontà, vino preferibilmente rosso (solo 1 bicchiere).

Concludere la cena con una tisana digestiva (anice liquirizia finocchio) o con un caffe senza zucchero.

Dal Libro “La dieta del sorriso" di Luca Levrini

Gli zuccheri che fanno bene alla nostra salute: i dolcificanti naturali
Gli zuccheri che fanno bene alla  nostra salute: i dolcificanti naturali

Gli zuccheri che fanno bene alla nostra salute: i dolcificanti naturali

23 Gennaio 2017

Tra i dolcificanti natutrali piu noti utili alla nostra salute dentale figurano: la stevia (0 calorie), con potere dolcificante 200 volte superiore allo zucchero normale, non favorente insorgenza della carie.
Lo xilitolo e l’ eritritolo estratti dall’albero di betulla o da alcuni frutti come le fragole sono di gran lunga meno calorici dello zucchero. Tra le loro caratteristiche principali oltre ad non innalzare la glicemia proteggono la salute dentale e sembrano favorire l’assorbimento del calcio. Come tutti i dolcificanti appartenenti alla famiglia dei polialcoli (presenti in molte gomme da masticare) vengono considerati zuccheri non favorenti la carie e il loro apporto calorico è da considerarsi pari alla meta dello zucchero.
Altri dolcificanti qui di seguito riportati pur essendo delle ottime alternative allo zucchero per la presenza di componenti nutritive essenziali, possono tuttavia risultare calorici pertanto è bene capire quali preferire e in che modo usarli in base alle loro caratteristiche.
Succo d’uva e di mela grazie al loro basso contenuto calorico possono essere utilizzati per dolcificare bevande o acqua per ottenere bevande rinfresanti e diuretiche
Sciroppo di yacon ipocalorico favorisce la crescita della flora intestinale buona
Amasake con contenuto calorico pari a 1/3 dello zucchero non procura rialzi glicemici
Sciroppo d’agave invece ha potere dolcificante maggiore e meno apporto calorico (16 cal per cucchiaio) adatto anche ai diabetici per il suo basso indice glicemico
Zucchero di cocco: racchiude tutte le caratteristiche del frutto , ricco di antiossidanti e minerali e con proprietà antinfiammatorie, contiene meno calorie rispetto alle altre alternative allo zucchero.)
Miele: ottime le sue proprietà antibatteriche e antibiotiche, ricco di vitamina b6 e sali minerali, meglio se utilizzato grezzo e biologico (62 cal per cucchiaio)
La melassa ottima per sportivi perché ricca di potassio e magnesio e sali minerali, apporta circa 47 cal a cucchiaio.
Sciroppo d’acero ricco di antiossidanti e minerali ( zinco potassio e calcio), è più calorico dello zucchero ( 52 contro i 40 per cucchiaio di zucchero da tavola)

Dr.ssa Lorenza Mosele

I semi che fanno bene alla salute del corpo e… dei denti
I semi che fanno bene alla salute del corpo e… dei denti

I semi che fanno bene alla salute del corpo e… dei denti

23 Gennaio 2017

I semi oleosi hanno dimostrato essere un vero toccasana per la nostra salute.

Per semi oleosi si intendono quelli alimenti ricchi di acidi grassi insaturi omega 3 e omega 6, come noci, mandorle, nocciole, pistacchi, arachidi, semi di canapa, sesamo, pinoli, zucca, girasole, papavero, chia e lino.

In assenza di divieti specifici la dieta mediterranea consiglia assunzione di una manciata di semi oleosi alla dieta di tutti i giorni. Oltre che i benefici effetti sulle arterie, sono importanti fonti di sali minerali, oligoelementi, selenio zinco e rame di vitamina a,e,b importanti per la salute dei nostri denti e gengive ed essendo una ottima risorsa di proteine vegetali favoriscono l’accumulo e l’assorbimento di micronutrienti quali fosforo, magnesio, potassio zinco e calcio essenziale per ossa e denti. Se ne consiglia l’assunzione di 4/5 porzioni a settimana, cioè circa 30 g a porzione, pari a circa ½ cucchiaio per i semi di piccole dimensioni, a 2/3 gherigli di noce o a 4/5 mandorle. Essendo comunque alimenti calorici, fate attenzione a non superare le disi consigliate.

Dr.ssa Lorenza Mosele

Yogurt e alimentazione
Yogurt e alimentazione

Yogurt e alimentazione

18 Gennaio 2017

Dal latte e dai suoi derivati un aiuto naturale per denti e gengive. Il calcio e il fosforo in esso contenuti aiutano lo smalto a ricostruirsi quando il ph salivare diventa troppo acido. Ruolo determinante lo ha però la caseina proteina che veicola e facilita proprio l'accumulo di calcio e fosfati oltre a limitare l'adesione dei batteri responsabili della carie. Anche il dentista oggigiorno utilizza derivati naturali della caseina per riminalizzare lesioni iniziali dello smalto sotto forma di gel da applicare sui denti riducendo in questi casi l'utilizzo del trapano. Quindi latte per lo smalto e per le gengive? Sicuramente lo yogurt è un buon alleato perché ricco di probiotici. I probiotici sono microrganismi vitali molto utili per la nostra salute generale. Sono presenti nel tratto digerente , quindi anche la bocca e proteggono, rinnovano, producono e sono influenzati da ciò che mangiamo. La maggior parte di essi sono Lattobacilli che sopravvivono fermentando il lattosio e producendo acido lattico che riduce il ph salivare e contribuisce a ridurre la crescita dei batteri dannosi per le gengive proteggendo dalle malattie gengivali e dall'alitosi. Integrare il latte e lo yogurt con la frutta amplifica la loro efficacia, quindi largo ai frullati!

Dr. Giovanni Piras

Cibo sano, Bocca sana
Cibo sano, Bocca sana

Cibo sano, Bocca sana

09 Gennaio 2017

Esiste uno stretto legame tra alimentazione e salute dentale

Per salvaguardare l’ecosistema bocca oltre ad una accurata igiene orale è utile conoscere e selezionare i cibi che mettiamo “ sotto ai denti” e ciò che beviamo.

Mangiamo in media 4 volte al giorno spesso senza sapere che ogni pasto anche ridotto può essere una minaccia per la nostra dentatura. (E’ stato dimostrato che una corretta igiene orale e una sana alimentazione possono ridurre la spesa media dal dentista di circa 800 euro all'anno per famiglia).

Poche e semplici regole sono sufficienti per migliorare la nostra salute orale:

  1. è bene non far mancare nella nostra tavola cibi ricchi di calcio come latte e derivati, la caseina e i probiotici contenuti in questi alimenti favoriscono il deposito di calcio e fosfati nei denti, ottimi come spuntini e aggiunti alla frutta andrebbero consumati con una certa regolarità, soprattutto a fine pasto o come spuntini. Verdure a foglia larga bieta, spinaci e insalata , oltre ad essere ricche di minerali, stimolano la salivazione e aiutano a tenere pulita la bocca; frutta croccante e frutti di bosco contengono sostanze antibatteriche che contrastano la formazione di placca e insieme a sedano carote e finocchi rappresentano un ottimo sistema per disgregare la placca che si accumula nei denti, essendo inoltre ricche di antiossidanti e polifenoli svolgono una azione antibatterica e protettiva per le gengive.
  2. come fonte di proteine meglio attingere a carni bianche, pesce, uova e legumi ricchi di ferro e magnesio.
  3. per quanto riguarda i carboidrati meglio consumare pane e pasta integrali. Non aggiungere zuccheri agli alimenti al latte e al caffè se proprio bisogna farlo utilizzare sostituti naturali (stevia o xilitolo).
  4. Discorso a parte va riservato a cibi e bevande che riducono di molto l’acidità della saliva. Gli agrumi ricchi di acido citrico sono molto erosivi per i denti, è bene consumarli perché ricchi di vitamina c avendo accortezza di bere e sciacquare con acqua il cavo orale dopo averli consumati o di utilizzare una cannuccia per la loro assunzione. Al bando invece bibite gassate, energy drink e snack dolci e salati, alcool, birra e aperitivi in genere, se abusati, sono responsabili di danni ai denti soprattutto nelle giovani generazioni. L’acqua invece è il nostro alleato più prezioso: deterge, pulisce ,ed equilibra l’acidità della saliva. E’ buona abitudine verificare singolarmente le caratteristiche dell’acqua che beviamo (per il contenuto in fluoro 0,4/0,7 mg/l) Largo spazio anche a te (verde bianco e nero), infusi e tisane invece possono aiutarci in caso di gengiviti, alitosi e xerostomia, sarebbe buona e piacevole abitudine imparare a consumarle dopo i pasti Il caffè, ricco di polifenoli un ottimo alleato purché venga consumato senza aggiunta di zucchero, anche il cioccolato fondente oltre 70% e il cacao amaro contengono sostanze antibatteriche che riducono la formazione di placca.
  5. Non dimenticare, dopo un’ attesa di 30/40 minuti dal pasto, di lavare accuratamente i nostri denti, in alternativa... bere molta acqua e utilizzare gomma da masticare con uno zucchero alleato dei denti (xilitolo).

Dr.ssa Lorenza Mosele

Mese della prevenzione Verdenti
Mese della prevenzione Verdenti

Mese della prevenzione Verdenti

30 Settembre 2016

La prevenzione è sempre una parola su cui tutti siamo d’accordo, ma quanti la mettono in pratica. Non tutti purtroppo sono convinti del “potere” della prevenzione.
Si sentono infatti storie di persone che malgrado i comportamenti salutari si sono ammalante gravemente. In questi casi si mette in dubbio l’efficacia della prevenzione e si pensa che ciò che conta, alla fine, sia la genetica, indipendentemente da ciò che mettiamo in atto.

Si dice che la medicina non sia una scienza esatta, in quanto cerca di ottenere il successo nella maggior parte dei casi , ma non ci riesce nella totalità delle situazioni. Per questo malgrado uno stile di vita sano ci si può ammalare.
Questo vale per i vari distretti corporei ad esclusione di uno: la bocca. Questo è l’unica area dell’organismo in cui i nostri comportamenti possono evitare le patologie molto meglio che in tutte le altre parti del corpo. Possiamo infatti SPERARE che comportandoci bene non ci venga un problema al fegato, ma possiamo essere SICURI che se seguiamo le norme di prevenzione non avremo delle carie.

Inoltre questa è la parte del nostro organismo il cui costo delle cure è totalmente a carico nostro a differenza di interventi in altre parti del corpo che vengono eseguiti presso strutture pubbliche o convenzionate. Quindi in questo caso, il nostro comportamento ci permette non solo di vivere meglio (senza mal di denti…), ma anche di risparmiare. Si può affermare che per la bocca vale il motto: Prevenire è meglio che pagare

I dentisti Verdenti sono consapevoli che la prevenzione può ridurre fino ad eliminare le patologie cariose, che aiuta a diminuire notevolmente le problematiche gengivali e a prevenire situazioni particolari come il carcinoma orale. Inoltre sanno i vari effetti che le problematiche orali possono causare alla salute del nostro organismo e quindi alla nostra qualità di vita.
Per questo hanno deciso di dare il loro contributo per il mese della prevenzione orale.

In ogni studio Verdenti, ad ottobre, potrete ricevere un consulto gratuito durante il quale verranno valutate tutte le situazioni orali che possono interferire con la salute generale.

Inoltre durante la visita verrà consegnato il Report “Come migliorare la salute e la qualità della nostra vita attraverso denti e gengive” che descrive quali sono gli effetti della condizione della nostra bocca rispetto al cuore, diabete, gravidanza ecc.

In questo modo vivremo meglio, risparmiando…



Dal Libro: “Io odio i dentisti… ma non lei dottore”


Disse il dentista:“Qualche paziente è ancora convinto che la carie sia qualcosa che capiti per sfortuna o perché si hanno i denti fragili. Purtroppo, gran parte di queste motivazioni rappresentano solo una scusa. Esistono senz’altro delle condizioni predisponenti, come i denti storti, uno smalto non completamente mineralizzato; tuttavia, anche queste situazioni non servono a causare la carie stessa, ma solo ad agevolarla. Nella quasi totalità dei casi il costante uso del filo e dello spazzolino permette di mantenere i nostri denti sani, risparmiando notevolmente” 

Luca rimase molto colpito. Nessun dentista gli aveva mai parlato così chiaramente. Altri medici in passato gli avevano detto che forse aveva i denti fragili, quasi per consolarlo e questa motivazione gli era sempre servita come scusa per la sua condizione. Adesso, invece, si rendeva conto che il responsabile della salute dentale era soltanto lui. Era semplice pensare “io sono sfortunato con i denti”, lo liberava da una pesante responsabilità, dal fatto di utilizzare ogni giorno lo e spazzolino. Di colpo gli venne in mente un terribile pensiero: se la carie e i problemi gengivali erano causati dai batteri e questi potevano essere facilmente eliminati dalla pulizia giornaliera allora... era lui che voleva la carie. Era il suo comportamento che permetteva a quei dannati germi di rovinare i suoi amati e preziosi denti. Volle condividere questa idea con il dottor Eccellenti.

“Ma allora se non uso ogni giorno il filo e lo spazzolino è come se desiderassi avere le carie?” chiese.
“Ha sintetizzato molto il mio pensiero... ma in definitiva è così, ha ragione“, disse il dentista. “La causa principale dei problemi dentali sono i batteri e se noi li lasciamo agire indisturbati, soprattutto di notte, la colpa non è dei denti che sono fragili, ma di chi non li protegge. Una carie di questo genere - indicò una delle immagini - non si è formata in una notte e neanche in una settimana. Per riuscire a bucare la struttura più dura del nostro corpo è stato necessario lasciarla agire indisturbata per molti mesi, qualche anno. Sarebbe bastato una spazzolata decisa, all’inizio della sua formazione, per bloccare l’intero processo. Quindi, non si tratta di sfortuna. Si parla di sfortuna quando ci accade qualcosa per cui non abbiamo alcuna responsabilità. Invece con la carie, siamo noi che le permettiamo di manifestarsi. In definitiva, come ha sintetizzato lei, è come se la volessimo”.

Le radiazioni... queste sconosciute
Le radiazioni... queste sconosciute

Le radiazioni... queste sconosciute

30 Giugno 2016

Le radiazioni ionizzanti, un male necessario, oppure no? 

Qualche volta siamo costretti ad affrontare delle radiografie per valutare la situazione dei denti o delle ossa. Questo esame ci pone sempre un po'  di timore? Saranno sicure? 

Ci hanno sempre detto che fare le radiografie non è proprio salutare, ma allora è giusto preoccuparsi oppure possiamo stare tranquilli?

Innanzi tutto bisogna sapere che siamo “immersi” nelle radiazioni ogni giorno.  Ci giungono dal sole, dal cosmo e anche dal sottosuolo. Anche in molti cibi di origine vegetale o animale troviamo del carbonio c14 radioattivo e del potassio (come le banane), di cui una piccola parte è radioattiva. Anche le persone stesse emettono una piccolissima dose di radiazioni. Ciò significa che se vivo, mangio, respiro e mi relaziono con le persone, assorbo radiazioni…

Non possiamo evitare le radiazioni in alcun modo, tuttavia esistono degli esami medici che utilizzano radiazioni ed è qui che dobbiamo prestare attenzione.

La misura della dose di radiazioni è il Sievert. In campo medico si usa la sua millesima parte il milliSievert (mS). Esiste anche il milionesimo di Sievert (µS) Si considera che il limite massimo di radiazioni che possono essere assorbite in un anno sono 1 mS.  

Vediamo quindi quante radiazioni emettono i vari esami medici, per farci una esatta idea della loro invasività. 

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Come si vede la radiografia digitale riduce notevolmente le dosi ricevute. Ad esempio la radiografia dentale che facciamo di solito dal dentista, se eseguita digitalmente riduce la sua dose di più di 10 volte.

Mentre è consigliato fare 16 radiografie tradizionali all’anno (quelle con le lastrine che si devono sviluppare), se  eseguiamo le stesse in maniera digitale (quelle che si vedono sul monitor del computer) ne possiamo eseguire circa 500. Una bella differenza. Lo stesso dicasi per esami più estesi come la panoramica o la Tac. Anche in questo caso la digitalizzazione permette di ridurre l’impatto di più di 10 volte.

Inoltre le lastre tradizionali hanno bisogno di liquidi di sviluppo e fissaggio per poter essere visionate. Tali liquidi finiscono nel circuito dei rifiuti speciali insieme a delle sottili lamine di piombo che servono a schermare le lastrine. Questo prodotti devono venir smaltiti da apposite ditte specializzate, e mantengono sempre un certo impatto ambientale.

Il dentista che partecipa al progetto Verdenti utilizza le radiografie digitali per salvaguardare la salute del paziente e non influire sull’ambiente. 

Oggi grazie alle nuove tecniche radiologiche possiamo senz’altro stare più tranquilli riguardo tali esami diagnostici.  Ciò a cui dobbiamo stare attenti,e che forse pochi sanno, sono in viaggi transoceanici. Infatti in quel caso le radiazioni che subiamo attraverso l’aereo a causa della ridotta atmosfera superano molto quelle di un esame TAC…

dr.Tiziano Caprara

Gravidanza tranquilla
Gravidanza tranquilla

Gravidanza tranquilla

08 Maggio 2016

La gravidanza è, un periodo bellissimo emozionalmente… fisicamente un po’ meno. Infatti gli squilibri ormonali comportano variazioni della funzionalità del nostro corpo, compresi denti e gengive. A causa di tali cambiamenti ormonali i tessuti gengivali sono più delicati e la placca, anche in quantità minima, può creare una particolare condizione definita gengivite gravidica. È, quindi, fondamentale, in questa fase, mantenere un’igiene molto scrupolosa e rivolgersi periodicamente all’odontoiatra. Eseguire frequentemente l’igiene professionale infatti ci aiuta a evitare il verificarsi di infiammazione gengivali, con possibile formazione anche di problemi gengivali permanenti. Inoltre, a causa di tale situazione, anche per i denti aumenta il rischio carie.

Tuttavia, questo è il male minore. Secondo alcune ricerche, i batteri della placca possono diffondersi nell’organismo attraverso la gengiva compromettendo i normali tempi di gestazione e, quindi, causando parti prematuri o nascite sottopeso. Un programma di igiene orale mirata e controlli periodici dal dentista possono evitare tali pericoli.

Il dentista Verdenti attua un “Programma Gravidanza” che permette di ridurre il verificarsi di tali rischi, in maniera da portare avanti una gravidanza serena al sicuro da problemi dentali.

Mi illumino di meno
Mi illumino di meno

Mi illumino di meno

10 Marzo 2016

Caterpillar è una trasmissione radiofonica in onda in diretta su RAI Radio 2 dalle 17,30 alle 19,00 dal lunedì al venerdì.

Il programma ha avviato numerose campagne e iniziative su vari campi. Tra queste M'illumino di meno la più grande campagna radiofonica di sensibilizzazione sui consumi energetici e la mobilità sostenibile.

Si propone di dimostrare che è possibile ottenere un risparmio energetico senza cambiare lo stile di vita o limitare il benessere dei cittadini. Dal 2007 "M'illumino di meno"diventata giornata internazionale del risparmio energetico, ha ricevuto il patrocinio del Ministero dell'Ambiente e del Ministero delle Politiche Agricole.

L’iniziativa si avvale dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, dell’alto patrocinio del Parlamento europeo, del patrocinio del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, dell’adesione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

In questa edizione i punti fermi dell’iniziativa si sono confermati quelli di sempre: il racconto in onda delle migliori pratiche nell’ambito del risparmio energetico in Italia e all’estero.

Tra le interviste in diretta segnaliamo quella del Dottor Alessandro Abrate di Torino, Medico Chirurgo Odontoiatra, che aveva dato la propria adesione a Mi illumino di meno. I conduttori, Massimo Cirri e Sara Zambotti, hanno presentato il Dottor Abrate come esponente della nuova Eco Odontoiatria: “E adesso una scoperta: siamo nel campo della Eco odontoiatria, che non sapevamo esistesse un modo ecologico di essere Dentista. Uno di loro ha fatto questa scelta di militanza ecologica... Noi siamo per un’Odontoiatria Ecosalutare, Ecologica, Economica. Questo ci piace molto.” E hanno chiuso l’intervista con parole di entusiasmo: “Evviva la Eco odontoiatria, nuova frontiera dell’ecologia.”

Il Dottor Abrate ha raccontato di far parte di un gruppo di colleghi impegnati a realizzare un progetto etico ed ecologico in ambito odontoiatrico, Verdenti. 

Salvaguardare i denti con il cibo
Salvaguardare i denti con il cibo

Salvaguardare i denti con il cibo

28 Febbraio 2016

La cariogenicità (capacità di provocare la carie) degli alimenti è da mettere in relazione non solo con la quantità di zucchero contenuto dall’alimento ma anche con la sua consistenza: il cibo più appiccicoso rimarrà più a lungo sui denti e favorirà la formazione della placca e la sua intima adesione al dente.

Può essere così enunciata la legge sulla cariogenicità: “Un alimento è tanto più cariogeno quanto più zucchero contiene e quanto più a lungo questo rimane sui denti.”

 E’ stata quindi elaborata una tabella che fornisce una “classifica” del potere cariogeno dei principali alimenti:

ALIMENTO POTERE – CARIOGENO

  • Caramelle 27
  • Miele 21
  • Cioccolato al latte 21
  • Biscotti 18
  • Pasticcini, formaggini 13
  • Cioccolato fondente 12
  • Cioccolatini 11
  • Marmellata 10
  • Gelato 9
  • Pane e burro, patate fritte 7
  • Latte, polenta, banane 6
  • Mela, piselli 5
  • Thè, gelatine di frutta 4
  • Succo di frutta,fragole,
  • arance, frittata 3
  • Limonata 2
  • Prosciutto, carne 1

La lista seguente rappresenta un utile aiuto per mantenere sani i nostri denti e quelli dei nostri figli grazie anche al cibo

LISTA CIBI

 LISTA-CIBI.pdf

dr.ssa Lorenza Mosele

(Chioggia- Maserà di Padova)

Cioccolato: aiuto o minaccia
Cioccolato: aiuto o minaccia

Cioccolato: aiuto o minaccia

14 Febbraio 2016

Il cioccolato fa davvero male alla salute dei nostri denti?

Recenti studi hanno sfatato il mito che il ciocclato faccia male ai denti; pare infatti che le sostanze antibatteriche contenute nel goloso cibo riescano ad avere la meglio sul principale batterio che provoca la carie (lo Streptococcus mutans).

La carie si sviluppa infatti tramite l'azione di questo batterio, lo Streptococcus mutans, che produce una molecole appiccicosa denominata glucano. Quest'ultimo aiuta i batteri ad attaccarsi ai denti formando la placca all'interno della quale gli zuccheri si trasformano in acidi che gradualmente corrodono lo smalto.

Gli agenti antibatterici presenti nel cacao sono contenuti per la maggior parte nella buccia dei semi che però spesso viene considerata come scarto durante la produzione del cioccolato e quindi buttata via.

Il cacao amaro di cui si parla è quello all’80% e, avvisano gli esperti, fa bene SOLO se consumato singolarmente e non insieme a dolci ricchi di zuccheri.

Consumando cioccolato (fondente all'80%) si può, quindi, ridurre il rischio di carie, soprattutto se si ha l'accortezza di non mangiarlo assieme a dessert troppo ricchi di zuccheri e carboidrati, che ne vanificherebbero gli effetti positivi

Dr.Stefano Brighenti

Plastica no grazie!
Plastica no grazie!

Plastica no grazie!

05 Gennaio 2016

Ogni anno gli studi odontoiatrici producono notevoli quantità di plastica non facilmente riciclabile. Per ogni paziente infatti vengono usate una o più buste di plastica che contengono lo strumentario sterile. Si valuta che in America vengano utilizzate più di un miliardo e 700 milioni di tali buste, senza contate i rivestimenti per il riunito, i teli di copertura per il paziente eccetera... Tale quantità di plastica si somma a quella già presente nel circuito dei rifiuti.

Il progetto Verdenti ECO-logico sostituisce le buste di plastica che contengono gli strumenti sterili con presidi riutilizzabili e/o con la carta, più facilmente riciclabile. Tale soluzione viene già utilizzata  nelle cliniche dentali americane ed inglesi.

I dentisti che partecipano all’iniziativa Verdenti si impegnano a ridurre al minimo l’utilizzo di plastica non riciclabile, sostituendola con presidi compostabili o riutilizzabili. 

(Nella foto un esempio di plastica consumata in un anno da uno studio dentistico americano)

Cuore protetto
Cuore protetto

Cuore protetto

18 Novembre 2015

Come vivere di più e meglio

Michael McGuire, presidente dell’Associazione Americana di Parodontologia parlando dei problemi gengivali,
disse: “Non date per scontata la salute delle vostre gengive. Potreste perdere qualcosa di più dei vostri denti”. Infatti oggigiorno è accertata la relazione tra problemi gengivali (piorrea) e i problemi cardiocircolatori.

Questa è una importante notizia purtroppo non è conosciuta da tutti. Nel 2009 in una ricerca effettuata in Friuli Venezia Giulia dalla AD Comunication, per conto dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani, si è potuto notare che più del 63% delle persone non conosceva l'influenza delle infezioni e infiammazioni gengivale sulla salute generale.

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Come mai si pone sempre tanta attenzione al fumo, alla dieta, tuttavia non si sottolinea l'importanza della infiammazioni gengivali?

Eppure queste possono favorire le cardiopatie ischemiche l'arteriosclerosi, l'ischemia cerebrale, il diabete mellito, i parti prematuri, le infezioni polmonari, le già note endo- carditi e la malattia reumatica. Può bastare? Mantenere le gengive sane non significa soltanto conservare l'efficacia dell'apparato masticatorio, ma vivere di più e meglio.
Come può influire lo stato delle nostre gengive sulla nostra salute? Esistono varie teorie, ma due sono le più accreditate:

  • Cause dirette-Infezione: i batteri delle infezioni gengivali passano nel sangue e da qui si vanno a collocare sulle arterie, causandone il restringimento (arteriosclerosi).
  • Cause Indirette-Infiammazione: alcune sostanze presenti durante l'infiammazione gengivale entrano in circolo e causano danni vascolari a distanza.

Quale sia il meccanismo predisponente sta di fatto che i problemi gengivali intervengono nei problemi cardiocircolatori e cerebrali. Questo fatto conferma che l’igiene orale è molto più importante di quanto si pensi. Per questo è importante adottarla quotidianamente a casa e farci controllare periodicamente da un professionista.

Nel progetto Verdenti di Eco-odontoiatria viene data particolare importanza a questo aspetto creando dei protocolli mirati per la prevenzione di tali malattie, sia per cardiopatici, che per persone che non vogliono diventarlo. 
Inoltre viene consegnato del materiale informativo a riguardo. La prevenzione in questo caso diventa importante non solo per il singolo, per evitare terapie e spese, ma anche per la società che può così ridurre il costo sociale di tali patologie.

Evitare le radiografie e avere una diagnosi accurata
Evitare le radiografie e avere una diagnosi accurata

Evitare le radiografie e avere una diagnosi accurata

15 Novembre 2015

Durante la visita odontoiatrica il dentista esamina i nostri denti mediante i propri occhi e attraverso uno strumento chiamato specillo. La vista e la sonda metallica valutano le superfici dei denti per identificare eventuali lesioni cariose. Tuttavia questo metodo ha delle limitazioni. La vista infatti è limitata alle superfici esterne e lo specillo non sempre riesce a sondare fessure molto strette, ma che sono già carie iniziali.

Il problema della carie è che è subdola “non gioca pulito”.
Piccola fuori, ma grande dentro è molto piccola nello smalto, ma poi si ingrandisce all’interno del dente. Praticamente ha la stessa forma di un iceberg.

Per tale motivo è importante valutare subito le piccole carie iniziali prima che si sviluppino all'interno del dente. Per capire se una fessura sulla superficie del dente è qualcosa di innocuo o il vertice di una carie più profonda, possiamo utilizzare un laser diagnostico.

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E’ un LASER di classe A che permette attraverso un fascio luminoso di valutare la densità del dente e quindi se esistono carie strutturali. 

E’ indolore (è praticamente una lampadina...), veloce e oggettivo. Infatti assegna un numero alla lesione, in base alla gravità: sopra il valore 30 è carie. In questo modo anche il paziente può seguire l’andamento della situazione.

Il grande vantaggio di questo strumento è che il paziente (sopratutto i bambini) necessitano di minor numero di radiografie per la diagnosi ed inoltre (come si vede dal grafico seguente) si ottiene una diagnosi molto più accurata.


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"Solo quello di cui hai bisogno"

"Solo quello di cui hai bisogno"

15 Novembre 2015

Correttezza e fiducia

La fiducia è importante in ogni ambito, economico, lavorativo, familiare, ma diventa vitale quando riguarda la Salute. In questi casi la perdita di fiducia o il mancato adempimento di quanto promesso può portare a gravi conseguenze.

La fiducia viene data spesso per scontata. Ad esempio si considera che un professionista sanitario debba effettuare un lavoro corretto cioè rispondere di ciò che fa e di ciò che propone.

Esiste infatti una asimmetria informazionale tra paziente e sanitario. Il paziente non ha le nozioni necessarie per giudicare se la proposta effettuata o il lavoro svolto sono adeguati (salvo vistosi difetti estetici o sensazioni dolorose) . Per questo abbiamo bisogno di una persona di fiducia, qualcuno che “ne sappia più di noi” e ci indichi la miglior soluzione per il nostro caso. Questo accade non solo per l’ambito sanitario, ma anche per quello legale o per qualsiasi servizio vada oltre le nostre conoscenze.

Questa è senz’altro una situazione sfavorevole dal punto di vista della scelta, ma che purtroppo difficilmente possiamo cambiare (salvo laurearsi nella materia interessata).

Oggi, grazie alle varie fonti di notizia, possiamo accedere a molte più informazioni rispetto ad un tempo, tuttavia tali dati riguardano l’ambito generale e non sempre pos- sono approfondire lo specifico o il caso singolo.

Per questo si parla di rapporto MEDICO-PAZIENTE perché descrive un rapporto tra due persone in cui una affida la propria salute e l’altra mette a disposizione la propria conoscenza ed il proprio operato per valutare la soluzione migliore.

Questo implica una conoscenza della persona e la creazione di un rapporto a lungo termine. Solo nel lungo termine infatti si potrà valutare la correttezza dell’operato.

Oggigiorno purtroppo qualcuno tende a instaurare rapporti “mordi e fuggi” utilizzando il professionista come uno strumento, da utilizzarsi al momento, quando serve e non come un consulente cui affidare la propria salute.

Questo accade perché la stessa struttura si offre in questo modo, pubblicizzando le prestazioni sanitarie, non come terapie integrate in un percorso di salute, ma come prodotti a se stanti (otturazioni in offerta speciale...). In certe altre strutture invece è presente il responsabile commerciale deputato alla vendita delle prestazioni...

Accade così che si cerca l’otturazione al costo più basso in quanto equiparata ad un prodotto di consumo e non una terapia personalizzata.

In questi casi accade però un fatto conseguente molto grave. Essendo la prestazione sanitaria equiparata ad un prodotto di commercio, segue le normali proposte di vendita di tali articoli.

Non è importante valutare la terapia necessaria al paziente, ma vendere il più possibile. Si ricade quindi nel deplorevole fenomeno dell’ OVER-TREATMENT ovvero della SOVRA-TERAPIA. In questo caso il commerciante cerca di vendere più prestazioni possibili anche se non necessarie. 
Capita così che si propongano prestazioni a basso costo, ma che vengono eseguite in sovrannumero per compensare lo sconto. Il paziente quindi si trova delle prestazioni inutili perdendo sia integrità fisica (e quindi salute) sia denaro.

Eco-odontoiatria mantiene il vecchio rapporto medico -paziente, privilegiando il mantenimento della salute a lungo termine rispetto al trattamento “usa e getta”. Per questo valuta attentamente la situazione per offrire “solo quello di cui uno ha bisogno”. 

Io russare... Nooo
Io russare... Nooo

Io russare... Nooo

15 Novembre 2015

“Io russare? nooo...”

Uno degli aspetti che influenzano la salute generale e su cui può attivamente intervenire l’odontoiatra (ECO-SALUTARE) è senz’altro il problema del russamento e delle apnee notturne. E’ stato calcolato che il 60% degli uomini e il 40% delle donne sopra i 40 anni russa. Questi possono essere episodi transitori (raffreddore), ma in molti casi si tratta di un fenomeno persistente che può portare a delle vere e proprie difficoltà di respiro fino all’apnea notturna ricorrente (AOS: apnea ostruttiva del sonno).

Il russamento prima di tutto disturba chi ci sta vicino. Sono molte le mogli che si lamentano del “rumoroso” partner (o viceversa). In alcuni casi si arriva anche al punto di dividere le camere. Infatti privare le persone del sonno è qualcosa che influisce negativamente sulla salute e sulla qualità di vita personale. Durante il russamento però non solo si infastidisce il sonno di chi ci sta accanto, ma si perde anche il proprio. Il russatore infatti interrompe spesso il sonno durante la notte. Questa situazione nel lungo termine può degenerare in qualcosa di più grave. Normalmente non ci si ricorda di tali interruzioni, ma rimane la sensazione di non aver riposato bene. In molti casi si possono verificare delle vere e proprie apnee notturne (dai 5 ai 30 secondi). La mancanza di ossigenazione del sangue conseguente, porta il cuore a pompare di più, peggiorando i problemi di salute. Il giorno dopo rimane un senso di spossatezza ed altre conseguenze a seconda della gravità:

  • difficoltà al risveglio e difficoltà di concentrazione
  • mal di testa e perdita di memoria
  • stanchezza durante il giorno (voglia di dormire)
  • pressione alta
  • problemi di cuore (aritmie, infarti)
  • peggioramento del diabete
  • peggioramento dei problemi respiratori
  • reflusso gatroesofageo

In alcuni casi l’apnea è così prolungata che il cuore è sottoposto ad uno sforzo troppo grande e non ce la fa. Sono le cosiddette “morti nel sonno” legate agli episodi di AOS.

La diagnosi viene posta mediante una misurazione notturna degli episodi di apnea e del flusso d’aria (polisomnografia). Tale esame viene realizzato presso i centri del sonno. Tuttavia prima di affrontare un simile intervento si può eseguire un’iniziale valutazione dal dentista con un misuratore di apnee (Apnealink) per identificare la gravità del problema.

La terapia riguarda prima di tutto le cause predisponenti (obesità, posizioni del riposo, fumo e alcool). Successivamente, se le apnee sono lievi e moderate, il problema può essere risolto o notevolmente ridotto tramite dei “dispositivi orali” che permettono facilitare il flusso attraverso le vie aeree superiori. Se invece la situazione è molto più grave o ci sono ostacoli interni al flusso dell’aria si procede con la “maschera a ossigeno” o (raramente) con la chirurgia.

Per valutare se abbiamo questo problema (oltre a richiederlo al nostro partner...) possiamo rispondere a queste domande:

1 Avete spesso difficoltà ad addormentarvi?

2 Vi svegliate troppo presto il mattino?

3 Se vi svegliate spesso durante la notte, avete difficoltà a riaddormentarvi in seguito?

4 Vi sentite spesso molto stanchi quando vi svegliate il mattino?

5 La mancanza di sonno influenza il vostro umore durante il giorno? (Vi sentite tesi, irritabili o depressi?)

6 La mancanza di sonno incide sulle vostre attività quotidiane (difficoltà di concentrazione, memoria debole o difficoltà di apprendimento)?

Se avete risposto «sì» a più di due domande o se avete risposto positivamente alla domanda numero tre, dovreste valutare un controllo delle apnee notturne.

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